Emilio Vedova a Palazzo Reale © Marco Cappelletti per Alvisi Kirimoto
31/01/2020 - Comune di Milano Cultura, Palazzo Reale e la Fondazione Emilio e Annabianca Vedova presentano a Palazzo Reale di Milano, la mostra EMILIO VEDOVA, a cura di Germano Celant su progetto architettonico dello studio Alvisi Kirimoto.
L’esposizione, che celebra il centenario della nascita di uno dei più autorevoli artisti del ‘900, e tra le più importanti personali a lui mai dedicate, resterà aperta al pubblico fino al 9 febbraio 2020.
La mostra prende forma a partire dalla spettacolare Sala delle Cariatidi di Palazzo Reale, realizzata nella metà del Settecento e parzialmente distrutta dai bombardamenti durante la Seconda Guerra Mondiale, della quale offre una chiave insolita di lettura, per esprimere il linguaggio artistico del pittore.
«La sala delle Cariatidi a Palazzo Reale, sembra il luogo ideale per “incontrare” Vedova e scoprire l’artista. Lo spazio, maestoso e denso, si adatta perfettamente al valore spaziale del lavoro di Emilio Vedova, alla sua profondità materica e all’essenza dinamica delle sue opere. Per questo, insieme a Germano Celant, abbiamo pensato di fendere lo spazio con un muro diagonale: un gesto minimale e al tempo stesso radicale, che permette un’esperienza doppia e orienta il visitatore. Inoltre, per esaltare la “natura urbana” dell’installazione, abbiamo deciso di aprire eccezionalmente le finestre della Sala verso il Duomo, amplificando l’esperienza della visita», spiegano Massimo Alvisi e Junko Kirimoto.
Incentrato su due periodi decisivi per l’evoluzione del pensiero pittorico dell’artista (gli anni ‘60 e gli anni ‘80), l’allestimento è caratterizzato da un setto in pannelli di OSB grigi, lungo oltre 30 m, alto 5 m e profondo 1 m, che attraversa diagonalmente il salone, quasi a provocarne la severità architettonica. L’intento è valorizzare la forte componente scenografica dell’ambiente, in cui far emergere, nei due lati contrapposti, gli aspetti innovativi del contributo linguistico di Vedova all’arte moderna e contemporanea.
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