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Il Musja: il nuovo museo romano dedicato all’arte contemporanea
Un innovativo spazio culturale arricchito dalla bellezza di una grande collezione di impresa tutta italiana
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Chiharu Shiota, Sleeping is like Death, 2019. Courtesy Collezione Jacorossi, Roma Chiharu Shiota, Sleeping is like Death, 2019. Courtesy Collezione Jacorossi, Roma

16/10/2019 - Ha aperto al pubblico, mercoledì 9 ottobre, la prima mostra del nuovo museo privato Musja, dedicato interamente all’arte contemporanea, presieduto da Ovidio Jacorossi e fondato sulla grande collezione di opere dal primo Novecento italiano ad oggi, che verranno affiancate nel corso delle attività alle tendenze contemporanee più innovative del panorama internazionale.
L’obiettivo è quello di proporre l’arte come contributo fondamentale alla crescita della persona e della collettività. Il nuovo Museo intende, inoltre, divenire un punto di riferimento per lo sviluppo della società civile nella Capitale e per approfondire l’impegno culturale e il dialogo con istituzioni e musei privati e pubblici nel mondo.

Ho scelto di realizzare, proprio nella via in cui è iniziata la storia della mia famiglia, - dichiara Ovidio Jacorossi - un innovativo spazio culturale, arricchito dalla bellezza di una grande collezione di impresa tutta italiana. Da questa volontà è nato Musja, donato alla collettività ed espressione di una cultura accessibile, democratica e condivisa. Il museo sarà perciò la casa della collezione, un corpus di opere costruito su due capisaldi che sono stati le linee guida di ogni mia scelta: la forza creativa sprigionata dall’arte contemporanea (e la sua libertà interpretativa che la rende un formidabile strumento di crescita per tutti, non solo per acculturati e addetti ai lavori) e la centralità della Persona in ambito sociale, politico, economico, religioso, scientifico.” 

Dopo il primo anno di vita come laboratorio di sperimentazione multidisciplinare, “Musia” diventa “Musja” (Museo Jacorossi), trasformandosi in museo privato, per offrire al pubblico un articolato programma artistico e culturale, all’interno di uno spazio che sarà interamente dedicato all’arte contemporanea.

Il nuovo Museo raccoglie e custodisce, sin dalla rinnovata denominazione, la preziosa eredità culturale e la vasta collezione del fondatore Ovidio Jacorossi, le cui opere saranno esposte a rotazione in occasione di mostre dedicate o nell’ambito di progetti espositivi inediti, con uno sguardo sempre attento alle tendenze più innovative del panorama contemporaneo internazionale.

Con la nascita di Musja, la famiglia Jacorossi dona un nuovo Museo alla città di Roma e a tutto il Paese, mettendo a disposizione della collettività una collezione d’arte che rappresenta il risultato di una lunga storia umana e imprenditoriale, segnata dalla centralità del valore della persona e dal riconoscimento dell’importanza della creatività nello sviluppo del potenziale di ogni individuo.

Musja si propone di essere un punto di riferimento per il pubblico locale, nazionale e internazionale, promuovendo un approccio culturale dinamico che valorizzi il ruolo dell’arte in quanto strumento fondamentale per la crescita del singolo e della società.

Lo spazio. Ideato e realizzato da Ovidio Jacorossi nel cuore del centro storico di Roma, lo spazio è stato ristrutturato nel 2017 dall’architetto Carlo Iacoponi con un progetto che ha esaltato l’unicità di una struttura - circa 1.000 metri quadrati - incastonata all’interno di un edificio storico nato sulle antiche rovine del Teatro di Pompeo. Un gioiello architettonico che nei suoi più piccoli dettagli racconta il grande lavoro di recupero, compiuto preservando la stratificazione e la presenza di elementi architettonici di epoche diverse - dall’età romana al Rinascimento - come il cinquecentesco cortile attribuito a Baldassarre Peruzzi, letteralmente “attraversato” dallo spazio espositivo grazie a una suggestiva volta trasparente che ne svela la visione d’insieme. Accenni di affreschi, capitelli e lesene affiorano così tra le opere d’arte, instaurando un continuo gioco di specchi tra il contemporaneo e la storia ultracentenaria di questo luogo.

Il nuovo programma di Musja è stato inaugurato con la prima mostra del progetto “The Dark Side”, trilogia a cura di Danilo Eccher ideata appositamente per i particolari spazi del museo disposti su due livelli. Il focus è sul lato oscuro che appartiene all’uomo e alle vicende della vita, ai pensieri inespressi e i segreti dell’anima, ma anche sull’impegno di questa sfida, sul coraggio di attraversare il buio, sulla necessità di oltrepassare la paura.



Installation View: Monica Bonvicini, Belt Balls, 2015; BeltDecke #4, 2017. Courtesy the artist & König Galerie and Galleria Raffaella Cortese


Gregor Schneider, End of the Museum, 2019. Courtesy the artist


Monster Chetwynd, Bat, 2018. Courtesy Fondazione Sandretto Re Rebaudengo


Robert Longo, Untitled (Burning Cross–From the American Stories Cycle), 2017. Courtesy the artist & Galleria Emilio Mazzoli, Modena


Hermann Nitsch, Painting shirt, 1997. Courtesy the artist


Gianni Dessì, Camera scura, 2019. Courtesy the artist


Gino De Dominicis, Untitled, 1985. Courtesy Collezione Jacorossi, Roma

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Installation View: Monica Bonvicini, Belt Balls, 2015; BeltDecke #4, 2017. Courtesy the artist & König Galerie and Galleria Raffaella Cortese
Gregor Schneider, End of the Museum, 2019. Courtesy the artist
Monster Chetwynd, Bat, 2018. Courtesy Fondazione Sandretto Re Rebaudengo
Robert Longo, Untitled (Burning Cross–From the American Stories Cycle), 2017. Courtesy the artist & Galleria Emilio Mazzoli, Modena
Hermann Nitsch, Painting shirt, 1997. Courtesy the artist
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