Ph. © Niveditaa Gupta
18/09/2019 - "...mentre per Mahatma Gandhi il Villaggio era un sinonimo di autenticità, per Nehru era un luogo di arretratezza e per Ambedkar il villaggio era il luogo di oppressione." – Economic and Political Weekly Vol.37, No.32 (10-16 agosto 2002).
Quando lo studio indiano portal92 ha ricevuto l’incarico di progettare questo bar terrazza a Morādābād, India, si è subito interrogato su quale fosse il vero significato del villaggio indiano. Unità primaria di organizzazione della società e delle abitazioni stesse, nel corso del tempo i villaggi sono diventati sinonimo dell'identità dell'India stessa.
“Studiare la dicotomia nelle scuole di pensiero riguardo a ciò che rappresentano i villaggi e le interpretazioni della loro rilevanza, e lo stato in continua evoluzione è stato il punto di partenza del nostro progetto” – affermano gli architetti di portal92.
In The Village Cafe hanno così deciso di ricreare trame dello spazio e volumi che guardano all’esperienza degli insediamenti rurali indiani. Spazi più intimi ombreggiati costituiscono le zone di seduta più grandi. La possibilità di muoversi liberamente in varie direzioni dà l'illusione di trovarsi un insediamento organico in cui i clienti abituali percorrono il loro percorso abituale, raramente frequentato da nuovi visitatori.

Anche la forma delle fioriere e dei muri è stata accuratamente modulata per contribuire al senso di insediamento organico.
L'intonaco color terracotta è stato realizzato dopo varie prove per dare calore e vivacità allo spazio, mentre alcuni oblò in cemento bucano le pareti inquadrando scorci di vita all’interno del bar.

La pavimentazione della corte centrale si compone di lastre rotte di pietra nera grezza di Kadappa trovata localmente in India.

Il risultato è uno spazio coerente, un lucido ricordo del passato, un villaggio per gli "indiani urbani" in cerca di un drink o anche solo di un luogo nostalgico in cui perdersi.
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