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Caldesini: consapevolezza storica come ispirazione per la modernità
Rispetto delle preesistenze e del legame tra il luogo e la costruzione
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03/09/2019 - L’intervento Caldesini ha comportato la ristrutturazione di tre antichi edifici rurali nella campagna aretina, nei pressi di Anghiari. Il progetto di Rocco Borromini, nel suo complesso, “si è basato sulla volontà di rispettare le preesistenze, cercando di mantenere il legame tra il luogo e la costruzione, partendo dall’assunto che questo legame vi fosse come sempre accade per le architetture rurali. 

Queste architetture 'without architects', come le chiama Bernard Rudofsky, insegnano quanto delicato possa essere un intervento se si ha consapevolezza storica e radicamento territoriale e possono essere ispirazione per una modernità che abbia forti legami con la storia o, meglio, che ne sia la naturale evoluzione, metodo che considero l’unico possibile in luoghi in cui l’intervento umano è ancora molto limitato. 

Tre sono i corpi principali, originariamente adibiti ad abitazione e stalla per le mucche, a fienile-porcilaia e a deposito. Oltre a questi il complesso comprende un altro piccolo fabbricato che è stato completamente ricostruito perché crollato e tre ettari di terreno in parte prato e in parte destinati a uliveto e vigneto.

Sull’esterno gli unici elementi aggiunti sono la piscina a sfioro, completamente rivestita in pietra naturale, con vista panoramica sulle colline, e un vialetto, sempre in pietra, che collega i vari corpi dell’abitazione.

Il primo edificio ha due ingressi uno a piano terra ed uno al piano primo, essendo in parte incassato nel declivio del terreno naturale. Subito oltre la soglia di casa vi è la sala da pranzo con il camino, i cui muri in pietra locale sono frutto di un puntuale restauro e le travi del tetto in rovere antico recuperato si sono unite all’orditura principale originaria.

La cucina di casa, connessa alla sala da pranzo, è organizzata attorno ad un'isola centrale in acciaio sui cui ripiani è appoggiato un antico lavello in pietra; a terra cementine di recupero di origine fiorentina.

Il living accanto alla sala da pranzo è caratterizzato anch’esso da alti muri in pietra locale e da travi in rovere antico. La scala di collegamento tra i due piani dell'abitazione principale si compone di un profilo in ferro naturale, staccato dai muri perimetrali, impreziosito da un piccolo corrimano in ottone e da una grande lampada a soffitto dal carattere scultoreo.

Al piano inferiore, dove vi sono le stanze private precedute da un living, è caratterizzato da una pavimentazione in pietra locale a spacco naturale scelta indistintamente per indoor e outdoor per annullarne i confini.

Il secondo corpo, un tempo destinato a fienile e porcilaia si compone di due livelli ora occupati da tre stanze da letto. Anche in questo caso gli esterni mantengono inalterate le caratteristiche architettoniche originali.

Così come per l’intervento nel suo complesso, si è ritenuto importante intervenire nel rispetto delle caratteristiche compositive e materiche, studiando le peculiarità del territorio, agendo puntualmente per preservare ciò che era conservabile, facendo una profonda ricerca sui materiali della tradizione e inserendo limitati elementi di contrasto”.


  Scheda progetto: CALDESINI
fotografie Marcello Mariana
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