Ph. © Simon Menges
11/07/2019 - Dichiarata nel 1999 patrimonio mondiale dell'UNESCO, l'Isola dei Musei di Berlino (Museumsinsel) con i suoi più di 10.000 metri quadrati dedicati alla cultura, è fra i luoghi europei di maggiore rilevanza, in quanto complesso architettonico e museale unico al mondo.
Cinque i musei costruiti tra il 1824 e il 1930 internazionalmente conosciuti per il valore delle collezioni esposte: Altes Museum, Neues Museum, Alte Nationalgalerie, Bode-Museum e Pergamonmuseum.
Qui, il prossimo 13 luglio la cancelliera Merkel inaugurerà la James-Simon-Galerie, opera dell’architetto britannico David Chipperfield, una galleria che dà l’ingresso, insieme con la Promenade archeologica, all’intero sistema museale completando l'ensemble tra il canale Kupfergraben e il Neues Museum.
Come nuova porta d'accesso all'Isola dei Musei, la James-Simon-Galerie svolgerà un ruolo significativo per l’ingresso e il convogliamento dei visitatori all’interno formando una connessione fisica con il Museo di Pergamon e attraverso la passeggiata archeologica al piano seminterrato con il Neues Museum, il Museo Altes e il Bode Museum.
L'alto basamento in pietra dell'edificio rafforza la sponda del canale Kupfergraben, al di sopra del quale si innalza il propileo contemporaneo che corre lungo il perimetro dell’edificio. Le sottili colonne diventano un leitmotiv e costituiscono uno spazio di transizione tra esterno ed interno utilizzato per l’attraversamento, proprio come nei Propilei ateniesi.
Arrivando al livello superiore, i visitatori entrano in un ampio foyer, con biglietterie e accesso diretto al piano espositivo principale del Pergamon. Il foyer comprende anche la caffetteria e si apre su una grande terrazza che, lungo il canale Kupfergraben, percorre tutta la lunghezza dell'edificio. Un piano mezzanino sotto il foyer dell'ingresso principale ospitaun bookshop e un grande guardaroba, servizi igienici e armadietti, mentre gli spazi espositivi temporanei e un auditorium sono situati nel seminterrato.
Il linguaggio architettonico della James-Simon-Galerie riprende elementi già esistenti nell'Isola dei Musei, principalmente dell'architettura esterna, come la topografia, i colonnati e le scale esterne, facendo riferimento a Schinkel, Stüler e agli altri architetti coinvolti nella creazione del Museumsinsel.
La matericità dell'edificio in pietra ricostituita con un aggregato di pietre naturali si fonde con la ricca tavolozza di colori e materiali delle facciate dei musei vicini, mentre il cemento liscio domina gli spazi interni.
La galleria prende il nome da uno dei mecenati più importanti della città, James Simon, che all'inizio del XX secolo lasciò in eredità le sue collezioni d'arte e le scoperte di scavi ai Musei di Stato di Berlino.
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