27/06/2019 - I Musei Civici di Palazzo San Francesco riaprono i battenti con una grande mostra dedicata al Futurismo, per raccontare un’epoca d’oro della città di Domodossola, scaraventata nel pieno della logica futurista e coinvolta nell’immaginario della modernità. Ai piedi delle Alpi arrivano oltre settanta capolavori di Giacomo Balla, Umberto Boccioni, Fortunato Depero, Gerardo Dottori, Tullio Crali e tanti altri artisti in dialogo con le affascinanti sculture delle donne ossolane in abiti d’epoca, la prima macchina immatricolata nella Provincia di Novara e l’aeroplano dell’aviatore peruviano Geo Chávez che compì la mirabolante impresa della prima transvolata delle Alpi, sorvolando i cieli del Sempione nel 1910.
Agli albori del Novecento l’Italia accarezzava il sogno della modernità e il futurismo concepisce l’idea di un’arte totale, dove l’estetica si fonde con la scienza. Nelle parole di Filippo Tommaso Marinetti, risiede l’essenza del movimento futurista: “La magnificenza del mondo si è arricchita di una bellezza nuova: la bellezza della velocità. Un’automobile da corsa col suo cofano adorno di grossi tubi simili a serpenti dall’alito esplosivo…, un’automobile ruggente, che sembra correre sulla mitraglia, è più bella della Vittoria di Samotracia[...]”. Il padre fondatore del movimento confida apertamente nelle capacità dell’uomo, nuovo protagonista assoluto, sostenendo che, in questa nuova era, “noi vogliamo inneggiare all’uomo che tiene il volante, la cui asta ideale attraversa la Terra, lanciata a corsa, essa pure, sul circuito della sua orbita”.
La mostra presenta oltre settanta opere che propongono una visione coinvolgente, dall’ultimo decennio dell’Ottocento fino al 1960, dalla stagione prefuturista all’aeropittura, attraversando gli anni tra le due guerre mondiali, per mettere in evidenza il cambiamento del rapporto tra l’uomo e la natura, tra il centro e la periferia, tra la tradizione e il futuro.
La mostra si avvale di unprestigioso comitato di studi, del quale fanno parte Nicoletta Boschiero, responsabile di Casa d’Arte Futurista Depero, Federica Pirani, coordinatrice delle Attività Espositive e Culturali della Sovrintendenza Capitolina, Massimo Duranti, Presidente Archivi Dottori, Elena Gigli, responsabile dell’Archivio Balla, Chiara Pagani, storica dell’arte, Paola Caretti, studiosa delle tradizioni popolari e Aurelio Sciaraffa, coordinatore organizzativo.
La grande mostra Balla Boccioni Depero. Costruire lo spazio del futuro è presentata dal Comune di Domodossola, in partnership con la Fondazione Paola Angela Ruminelli, con il sostegno della Fondazione Comunitaria del VCO, con la fondamentale collaborazione del Mart – Museo di Arte Moderna e Contemporanea di Trento e Rovereto e dell’Associazione Musei dell'Ossola.
È patrocinata dal Mibac – Ministero per i beni e le attività culturali e da Regione Piemonte, ed è ideata e curata da Antonio D’Amico, con l’intento di realizzare un evento che racconti l’espressione della modernità di Domodossola, a inizio secolo, in cui si fondono tre elementi, l’uomo, lo spazio e la velocità.
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