07/09/2017 - Nella progettazione di uno studio di architettura, inteso principalmente come officina di idee, come laboratorio di sperimentazione, creatività e attenzione ai dettagli, non ci si può che aspettare una rivisitazione del classico concetto di studio. BrainFactory, infatti, è sì uno spazio adibito a co-working, ma allo stesso tempo è un appartamento di 130 mq situato nel centro di Roma, interamente visitabile dal cliente.
Le scelte progettuali, gli arredi e la messa in opera di alte maestranze sono completamente tangibili al visitatore, che può così interagire con le principali innovazioni nel campo del design ma anche con i marchi di aziende leader nel settore.
La distribuzione planimetrica, a seguito di una importante ristrutturazione d’interni, presenta un ingresso caratterizzato da betulle illuminate da luci puntiformi che fluttuano tra i rami stagliandosi su uno sfondo di ampie vetrate satinate a tutta altezza che oltre a conferire luce naturale diurna, schermano in modo accattivante la cucina retrostante. Questo cono visivo, messo in risalto da tagli di luce a led intagliati nei pannelli in pioppo fresato, mette mano mano a fuoco l’ampio open-space attorno al quale si articola tutto lo spazio: un totem centrale diventa elemento di tensione distributiva tra il salone e il soggiorno; armadi a scomparsa ricoperti di bosso artificiale; mensole retroilluminate che si stagliano leggere in estruso di alluminio e vetro; porte invisibili, falegnameria su misura e luci industrial dalle linee wireframe che disegnano i dettagli. La vasca centro-stanza con vista su Roma incastonata tra due pareti in bosso nella camera da letto reinterpreta in chiave moderna un antico concetto di fruizione degli spazi. Il pioppo naturale, il gres effetto calacatta e il materiale cementizio fungono da filo conduttore dell’intero studio. Per equilibrare tale rigore formale sono stati inseriti elementi di verde artificiale: betulle, bosso, banani al fine di migliorare il benessere di chi vive gli spazi.
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