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04/01/2017 - Venti anni dopo la sua prima mostra al Whitney Museum of American Art (1992-1993) e dieci anni dopo la retrospettiva al Brooklyn Museum of Art (2005), il Mudec di Milano rende omaggio con una mostra al ruolo centrale di Jean-Michel Basquiat nella generazione dei suoi artisti coetanei e alla funzione della sua opera come ponte di collegamento tra le diverse culture.
La rassegna, a cura di Jeffrey Deitch e Gianni Mercurio, riunisce circa 140 lavori realizzati tra il 1980 e il 1987 ripercorrendo la breve ma intensa carriera di Basquiat, che si è conclusa con la morte prematura all'età di soli ventisette anni.
In modo diretto e apparentemente infantile Basquiat e’ stato in grado di portare all’attenzione del grande pubblico tematiche essenziali sull’identità umana e sulla questione dolorosa e aperta della razza.
Ha dichiarato l’assessore alla Cultura Filippo Del Corno: "La mostra dedicata a Basquiat racconta un importante periodo artistico americano mettendo in risalto il rapporto fra creazione artistica, società contemporanea e paesaggio urbano".
È stato un personaggio fondamentale nella storia contemporanea americana perché capace di intrecciare, unico per quei tempi, l’energia urbana dannata di New York con le sue radici segnate dalla schiavitù e dalla diaspora. La mostra è aperta al pubblico fino al 26 febbraio 2017.
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