25/10/2012 - Una costruzione che giace in silenzioso riposo, quasi come fosse un segnaposto adagiato sul suolo, o meglio, una caverna rocciosa, segnata da fenditure, posizionata di fronte ad una strada larga 5,5 metri piuttosto trafficata da veicoli e pedoni sia di giorno che di notte. Si tratta di Breeze, il complesso abitativo appena completato a cura dello studio giapponese Artechnic Architects.
Obiettivo di progetto è stato quello di ricreare internamente l’atmosfera di una spiaggia privata racchiusa da un alto e robusto involucro esterno. “Il mio concept “ - spiega Kotaro Ide, fondatore dello studio Artechnic – “era quello di realizzare una sorta di rifugio dove rilassarsi, che potesse usufruire ugualmente di tutti i vantaggi e i servizi del centro urbano, quindi un luogo ideale e privato nel cuore della città”.
I muri di tamponamento si schiudono secondo una sequenza di tagli per dare origine all’ingresso principale e agli accessi alle differenti unità residenziali. Una volta entrati in casa il fronte orientato a sud origina un ampio open space, che fornisce luce e ventilazione per la zona giorno.
Il muro orientato a nord è stato progettato per separare da una parte l’accesso ai garage al piano terra, e per allargare, dall’altra, lo spazio destinato alle scalinate che conducono al secondo livello delle residenze. Il fronte esposto ad est, invece, presenta una scala a tre rampe, munita di un unico collegamento al livello inferiore e di doppio accesso al livello superiore.
La struttura realizzata per questo complesso di case a schiera rompe la sintassi tradizionale cercando di coniugare efficienza energetica e comfort abitativo con la finalità estetica.
L’impiego di un sistema di riscaldamento/raffrescamento all’interno di un’intercapedine sotterranea consente di sfruttare al massimo l’insolazione esterna e, dunque, la capacità termica dell’edificio. Il sistema di scambio di calore unito alle funzioni di umidificazione e deumidificazione consente il raggiungimento di un sistema ottimale di condizionamento dell’aria.
|