15/09/2011 - Dornbracht, l’azienda tedesca produttrice di rubinetteria di design d'alta qualità con sede a Iserlohn, promuove l’ottava edizione dei Dornbracht Installation Projects®. La Nationalgalerie di Berlino presenta nel Museo di Arte Contemporanea-Hamburger Bahnhof, dal 15 settembre 2011 al 15 gennaio 2012, l'installazione "Cloud Cities" dell'artista argentino Tomás Saraceno, nato nel 1973.
Tele di ragno, astrofisica e visionari leggendari come Buckminster Fuller: sono solo alcune delle fonti d'ispirazione di Tomás Saraceno per le sue "biosfere", opere organiche tridimensionali che galleggiano nello spazio, talvolta adornate con piante, talvolta semplicemente sospese a reti di corde nere. Punto di partenza dell’artista, i cui lavori sono influenzati anche dalla formazione come architetto, è l’interesse per l’ambiente e per la società, presenti e futuri, in cui le persone vivono. L'esposizione ospitata dal Museo di Arte Contemporanea-Hamburger Bahnhof presenta una delle installazioni dell'artista, che occupa l'intera sala del padiglione storico e riunisce per la prima volta una ventina di "biosfere". Con questo lavoro, Saraceno mette in mostra la sua visione tridimensionale di un mondo utopico, permettendo al visitatore di sperimentare come sia possibile creare una nuova dimensione cosmica partendo da un sistema composto da singoli moduli.
Dornbracht è costantemente impegnata nel promuovere e sostenere la cultura. Dal 1996 l’azienda, attiva a livello internazionale, incoraggia e supporta mostre e progetti particolari con i Dornbracht Installation Projects®, che comprendono oggi sei serie: Statements, Performances, Installation Projects, Sponsorships, Edges, Conversations. I Dornbracht Installation Projects® nacquero dalla collaborazione con Udo Kittelmann e la Kölnischer Kunsteverein (Associazione artistica di Colonia), per proseguire poi con il Museo d'Arte Moderna di Francoforte e, dal 2010 con la Galleria Nazionale di Berlino, in una partnership tra pubblico e privato che si prefigge l’obiettivo di promuovere e finanziare nuove produzioni di artisti selezionati. Il primo Dornbracht Installation Project® fu realizzato nel 2000 da Michel Majerus alla Kölnischer Kunsteverein. La sua esposizione "If we are dead, so it is", concepita espressamente per il grande padiglione di 500 m2, presentava una rampa per skateboard che occupava lo spazio in tutta la sua lunghezza e larghezza.
Il secondo progetto, nel 2001, vedeva l'artista newyorkese Anna Gaskell condurre il visitatore lungo un percorso guidato, alla scoperta delle sue installazioni multimediali dal titolo "Remarkable Places". Quando nel 2002 Udo Kittelmann, direttore della Kölnischer Kunsteverein, si trasferì da Colonia a Francoforte, anche i Dornbracht Installation Projects® si spostarono, inaugurando con la mostra "For 1959 Capital Avenue" di Martin Boyce la collaborazione con il Museum für Moderne Kunst. Nel 2004 fu la volta dell'installazione temporanea "Home Depot" dell'artista austriaco Rudolf Stingel, nato in Austria nel 1956 e attivo a New York. "Frankfurter Salon" è il titolo del quinto Dornbracht Installation Project® (2005), con cui il berlinese Anton Henning, classe 1964, trasformò la grande sala del Museo in un'elegante salone, creando interni completi di dipinti, sculture e arredi. Nel 2006 fu inaugurato il sesto appuntamento della serie con "40 Jahre Chinese Rock’n’Roll" (40 anni di rock’n’roll cinese) di Thomas Bayrles. “Rudolf Stingel. LIVE”, il settimo Dornbracht Installation Project®, diede inizio alla collaborazione tra la Galleria Nazionale di Berlino e Dornbracht, che prosegue ora, nel settembre 2011, con "Cloud Cities" di Tomás Saraceno.
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