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Madrid inaugura il memoriale per le vittime dell’11 marzo 2004
Una scultura di vetro alta 11 m firmata dallo studio FAM
Autore: roberta dragone
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08/03/2007 – Si inaugura domenica a Madrid, a tre anni esatti dall’attentato che nel 2004 causò la morte di 191 persone, il monumento in memoria delle vittime del tragico evento. Si tratta di un enorme cilindro di cristallo progettato da Esaú Acosta, Mauro Gil-Fournier, Raquel Buj, Miguel Jeanicke e Pedro Colón de Carvajal dello studio Fascinante Aroma a Manzana (FAM), il gruppo vincitore nel 2004 del concorso di progettazione indetto dal Consiglio comunale e dal Ministero dei lavori pubblici e dell’economia.

La scultura, in questi giorni coperta da una tela olona, sorge al centro di una rotonda di fronte alla stazione di Atocha, fra il Paseo de la Infanta Isabel, la Avenida Ciudad de Barcelona e la calle Alfonso XII.
“Oltre la relazione intima col posto – spiegano i progettisti – il monumento è l’atmosfera interna, lo spazio della rappresentazione che illumina quotidianamente le vittime con il sorgere ed il tramontare del sole”.

Il monumento presenta una cupola cilindrica in vetro alta 11 metri realizzata con speciali pezzi di vetro in massa. All’interno sono incisi i messaggi di solidarietà che i cittadini hanno lasciato in memoria delle vittime dopo il tragico evento.

“Il progetto rappresenta la duplice idea di luogo inaccessibile contemplato dalla sguardo della città, e di silenzioso ascolto all’interno. Nella sua relazione con l’esterno, il monumento rappresenta la forza dell’istante afferrato che diventa eterno”.

La struttura si compone di due strati di materiali differenti. Una pelle esterna realizzata con blocchi di vetro, ed una membrana interna di “Etfe” (Ethylene Tetra Fluor Ethylene), un materiale leggero e trasparente sul quale sono stampati i messaggi dedicati alle vittime dell’attentato dell’11 marzo 2004.

All’interno il visitatore può conoscere quello che gli autori del progetto chiamano “lo spazio della rappresentazione”. Uno spazio buio, le cui pareti presentano un velo di colore azzurro, dove la luce penetra soltanto attraverso una piccola perforazione effettuata sul solaio.

“Una sala diafana che permetterà di sperimentare la sensazione dei messaggi che galleggiano su di noi”.

Si tratta di una sala isolata acusticamente per consentire il silenzio necessario a commemorare le vittime. Di qui, data la trasparenza del vetro, sarà possibile vedere la stazione di Atocha Renfe senza tuttavia sentirne i rumori. Uno spazio vuoto, silenzioso, dove la luce, dando forma alla spazio della rappresentazione, risulta la sola protagonista.



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