29/06/2006 - Troppi visitatori al Louvre di Parigi. La Piramide di vetro progettata dall’architetto Ieoh Ming Pei non offre spazi sufficienti per ospitare i milioni di turisti che giungono da tutto il mondo per ammirare il famoso museo e le sue preziose collezioni. Di qui il ritorno di Pei a Parigi, dove l’architetto ha incontrato il ministro della cultura francese Renaud Donnedieu per decidere sul da farsi.
Inaugurata nel 1989, la Piramide di vetro fu progettata dall’architetto di origine cinese su richiesta del presidente Mitterrand. L’idea fu di realizzare uno spazio nuovo, destinato all’accoglienza del pubblico del Louvre, che fosse espressione dell’architettura d’avanguardia e che consentisse al tempo stesso una armoniosa convivenza con l’antico museo - realizzato per volontà di Filippo Augusto nel 1190 circa come roccaforte per proteggere la città e diventato un museo solo nei secoli successivi.
Pei immaginò il nuovo spazio d’accoglienza in quella che oggi è la nota Piramide di vetro che incorona le gallerie sotterranee sotto la Cour Napoléon, il cortile all’interno del Louvre.
Si tratta di una sorta di lucernario alto 20 metri che copre l'entrata sotterranea del museo, e che ospita ristoranti, gallerie, negozi, librerie ed un auditorio.
La struttura fu progettata per accogliere 4 milioni di visitatori l’anno, ma già agli inizi degli anni 90 questi ultimi erano diventati 5 milioni. Nel 2005 sono saliti a 7,5 milioni e per il 2010 se ne prevedono addirittura 9 milioni all’anno. Di qui la necessità di intervenire sul progetto con modifiche che consentano di far fronte alle oggettive difficoltà organizzative.
“Dal momento in cui ho cominciato a lavorare al progetto voluto dal presidente Mitterrand, elaborato sulla previsione di 4 milioni di visitatori, ad oggi – commenta Ieoh Ming Pei – lo spazio d’accoglienza di cui la Piramide è stato il segnale, è completamente saturo e spaventosamente sonoro”. È quanto dichiara l’architetto, intervistato dal quotidiano Le Monde.
Pei nota inoltre che la maggior parte dei visitatori accede al museo attraverso la Piramide, ignorando le altre due entrate: la porta dei Leoni o quella che conduce alle gallerie del Carrousel. Si domanda quindi se non sia stato un errore progettuale non prevedere un simile successo. D’altronde era imprevedibile – continua l’autore del progetto – proprio come l’avvento del terrorismo e l’attacco dell’11 settembre 2001, che hanno comportato l’obbligo di dispositivi di sicurezza particolarmente vincolanti in termini di spazi e di circolazione”.
Nonostante non sia ancora stato definito un budget preciso per la realizzazione delle necessarie modifiche, il tempestivo intervento di Pei sembra al direttore del Louvre Henri Loyrette necessario alla luce della profonda conoscenza che l’architetto possiede del museo.
“Il Louvre presenta una architettura particolarmente rigida, che rende difficile qualsiasi tipo di intervento. Bisogna risolvere i complessi problemi funzionali, e al tempo stesso preservare la qualità dello spazio, in particolare l’immagine della Cour Napoléon”.
Pei ritiene necessario trovare una soluzione alla disarmonia che attualmente si crea tra alcuni spazi quasi del tutto vuoti e il via vai continuo tra biglietteria, guardaroba e centro servizi.
Già abbozzate alcune ipotesi di intervento: spostare il centro di informazioni di fronte l’auditorium, dove attualmente si trova il punto di accoglienza dei gruppi. Ma anche trovare una nuova collocazione, pur sempre centrale, per la Libreria Flammarion e per il ristorante del Grand Louvre.
Entro il prossimo settembre l’architetto Pei dovrebbe render nota la proposta di ampliamento degli spazi d’accoglienza del Louvre.
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