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MOSTRA ARCHITETTURA

Ignazio Gardella. Progettare la città
mostra  SALE D’ARTE, VIA MACHIAVELLI 13, dal 18/12/2025 al 15/03/2026
In occasione dei 120 anni dalla nascita di Ignazio Gardella (Milano, 1905 - Oleggio, 1999), la città di Alessandria celebra uno dei più importanti protagonisti dell'architettura italiana del Novecento con la mostra “Ignazio Gardella. Progettare la città”, in programma dal 18 dicembre 2025 al 15 marzo 2026 presso la prestigiosa sede delle Sale d’Arte. L’esposizione, a cura di Emanuele Piccardo – critico, storico dell’architettura e fotografo – nasce da una sinergia tra il Comune di Alessandria, ASM Costruire Insieme, l’Archivio Storico Gardella e l’associazione culturale plug_in. La mostra si avvale anche della collaborazione con l’Ordine degli Architetti PPC di Alessandria, Ance Alessandria e l’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Alessandria, a testimonianza del forte legame tra Gardella e il territorio alessandrino, dove l’architetto ha lasciato significative tracce del suo pensiero progettuale.

Figura centrale del razionalismo italiano, Gardella ha iniziato la sua attività architettonica nella cittadina del basso Piemonte nel 1928 alla morte del padre Arnaldo che, insieme all’ingegnere Luigi Martini, aveva fondato uno studio di architettura specializzato in architetture sanitarie. Gardella nasce in una famiglia borghese di origine genovese, si laurea nel 1928 in ingegneria al Politecnico di Milano e poi in architettura allo Iuav nel 1949, e rappresenta la perfetta sintesi tra l’architettura e l’ingegneria, sommando le doti tecniche a quelle progettuali. Nel 1939 Gardella accompagna Giuseppe Pagano in Finlandia dove conosce Alvar Aalto, con il quale rimarrà in contatto per molto tempo.

Nel 1955 Gardella riceve il Premio Olivetti per l’architettura, in quanto soprattutto le sue prime opere, avevano dimostrato come “l'essenzialità costruttiva, l'aderenza funzionale, l'uso schietto dei materiali potevano essere attributi eminenti di una libera fantasia accompagnata da un rigore morale, e come un linguaggio figurativo franco e originale poteva conferire a costruzioni a carattere sociale e collettivo una espressione veramente significativa, contro la falsa retorica del tempo”.

L’esposizione indaga diciassette progetti firmati da Ignazio Gardella tra Alessandria, Milano, Genova e Venezia attraverso documenti originali, fotografie, disegni e schizzi, insieme a una campagna fotografica realizzata appositamente per la mostra da Marco Introini ed Emanuele Piccardo, a cui si affiancano alcune fotografie storiche di Gabriele Basilico. L’obiettivo è mostrare la capacità dell’architetto milanese di "progettare la città" attraverso architetture pensate come frammenti urbani in dialogo con il tessuto esistente. Un momento fondamentale anche per l’evoluzione dei successivi progetti gardelliani. La mostra Ignazio Gardella. Progettare la città nasce da un grande lavoro di ricerca avviato dal curatore Emanuele Piccardo e si articola in tre parti principali che raccontano le architetture più significative di Ignazio Gardella dalle quali emerge la sua continua ossessione di progettare la città anche nei centri storici.

La prima sezione è dedicata ai progetti realizzati ad Alessandria, che testimoniano il profondo legame dell’architetto con la città e il suo ruolo di laboratorio progettuale. A partire da due capolavori che hanno cambiato il razionalismo italiano: il Dispensario Antitubercolare (1933- 1938) e la Casa per Impiegati Borsalino (1948-1952), esempi fondamentali che dimostrano, per il linguaggio architettonico usato, quanto la città di Alessandria sia stata importante nello sviluppo dei progetti futuri in Lombardia, Liguria e Veneto. Il racconto prosegue con altre importanti architetture alessandrine dal Sanatorio Vittorio Emanuele III (1928-1938) alla Chiesa del Sanatorio (1929-1934), dal Laboratorio di Igiene e Profilassi (1933-1938), fino al Padiglione Pediatrico Ospedale Infantile Cesare Arrigo (1954-1957), alla Taglieria del pelo Borsalino (1949- 1956) e all’Istituto Tecnico Industriale A. Volta (1959-1967).

La seconda sezione esplora i progetti in cui Gardella sviluppa e rielabora la "lezione di Alessandria", integrando quei principi in contesti diversi: l’INA-Casa (1951-1956) e la Chiesa a Cesate (1954-1963), la Chiesa di Sant’Enrico a San Donato Milanese (1962-1966), la Casa ai Giardini d’Ercole a Milano (1949-1954), la Casa Cicogna a Venezia (1953-1958), il Piano Particolareggiato di San Donato e San Silvestro (1969-1976), e la Facoltà di Architettura di Genova (1975-1989).

La terza sezione presenta l’esito del progetto "Un giardino per Ignazio Gardella", svolto dalle studentesse e dagli studenti del Laboratorio di Progettazione 2A del Dipartimento Architettura e Design dell’Università di Genova, nel corso tenuto lo scorso semestre da Emanuele Piccardo, e dedicato al progetto di un’area prospiciente l’architettura gardelliana della Facoltà di Architettura di Genova.

Ignazio Gardella. Progettare la città è anche una pubblicazione di 400 pagine, edita da plug_in, a cura di Emanuele Piccardo, che raccoglie i contributi degli storici dell’architettura Luca Guido e Gregorio Carboni-Maestri, dello storico locale Roberto Livraghi, dell’urbanista Andrea Vergano, degli architetti Angelo Lorenzi, Claudia Cavallo, Pierluigi Serraino. Il libro raccoglie per la prima volta un apparato di materiali di archivio tra i quali testi manoscritti letti alla radio, interviste, lezioni all’Università, che costituiscono un palinsesto utile a comprendere i temi e le posizioni culturali di Gardella.

Ad accompagnare la mostra una serie di importanti iniziative collaterali tra cui il Convegno nazionale “Ignazio Gardella. Progettare la città”, uno speciale reading dedicato a Mario Mantelli (1945-2020) che ha valorizzato l’opera di Gardella con scritti, pubblicazioni e conferenze, un programma di visite guidate alle architetture di Ignazio Gardella ad Alessandria in collaborazione con Ordine Architetti PPC Alessandria e Azienda Ospedaliero Universitaria di Alessandria e il Convegno “Ignazio Gardella e la Liguria” presso la Fondazione Ordine Architetti PPC Genova. La mostra non sarebbe stata possibile senza l’indispensabile collaborazione dell’Archivio Storico Gardella, detentore dei documenti, delle lettere, delle interviste, dei materiali dei progetti ed anche del Centro Studi Archivio della Comunicazione dell’Università di Parma che conserva il fondo Gardella.
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