Fondazione Architettura Treviso (www.fatv.it) organizza un ciclo di tre conferenze sul tema dell'acqua in architettura dal titolo “L'acqua dell'architetto”.
Le tre conferenze (solo in presenza) saranno tenute da Prof. Arch. Franca Pittaluga, libera professionista e docente presso l’Università IUAV di Venezia presso la sede dell’Ordine degli architetti di Treviso in Piazza delle Istituzioni - blocco H, 31100 Treviso TV.
Conferenza 1_ Mercoledì 1 ottobre 2025 - 17.30/19:30 - L’essenza
Per il primo incontro con l’acqua vi accompagno nell’osservare il suo puro “essere”, ancora lontano da ogni rapporto con l’architetto e la sua operosità.
Ci stupiremo di quanti aggettivi ci servono per osservarla quando scorre libera nella sua autonomia o quando accetta di buon grado l’obbedienza al volere dell’architetto.
Con un disegno complesso per cadenzare il fronte o per esaltare la pianta, il progettista opera con lei, a partire da minute operazioni di marginamento, fino alla trasformazione del territorio circostante.
Le parole chiave saranno sei: l’essenza, il movimento, il disegno, il contenitore, la prospettiva, l’obbedienza.
Conferenza 2_ Mercoledì 8 ottobre 2025 - 17.30/19:30 - L’obbedienza dell’acqua
Il secondo incontro vede l’acqua come elemento di arricchimento del progetto architettonico. La sua collaborazione è qui felicemente applicata per potenziare il lavoro del progettista, ad esempio con bacini d’acqua che ’raddoppiano’ i volumi grazie all’effetto specchiante dell’acqua ferma, oppure assumono
il compito di rinfrescare luoghi o residenze per meglio accogliere l’uomo. Non dimentichiamo la luce e il colore, capaci di emozionare, di giocare con lei, di muovere il silenzio… In ognuna di queste righe troverete esempi della magia dell’acqua, approfondendo le molte differenze di ruolo che lei è capace di assumere.
Le parole chiave saranno sei: composizione, convenienza, luce e colore, emozione e sentimenti.
Conferenza 3_ Mercoledì 15 ottobre 2025 - 17.30/19.30 - L’acqua di Carlo
Carlo nasce in Corte dell’Aseo: tra Campo Santa Margherita e il ponte di Cà Foscari e spende la maggior parte della vita a Venezia. E’ fatale che nei suoi sogni di architetto, o nei suoi desideri di artigiano, Carlo prefiguri forme architettoniche che sorgono dall’acqua, che disegni architetture che sono a pelo d’acqua o che sono riflesse nell’acqua. Un mondo che cambia con il flusso e il riflusso delle maree… un mondo inghiottito nelle acque alte e un mondo esibito –anche nei suoi malanni- nelle grandi secche della bassa marea. E’ un’esperienza tipicamente legata ad una vita consumata a Venezia, che può stupire chi ha vissuto esclusivamente nella fermezza degli elementi e nella immobilità del suolo.