L’architettura è parte integrante della nostra della vita, ne rappresenta la qualità, incide nelle nostre azioni e fa da sfondo ai nostri gesti quotidiani. Il MAXXI propone quattro appuntamenti per riaccendere la discussione su un tema non più rinviabile: la necessità di una legge per l’architettura. L’obiettivo è quello di mettere in evidenza temi e urgenze funzionali per coloro che sono chiamati ad intervenire con la norma ma ancor di più con azioni culturali su tutto il territorio nazionale.

Nel primo incontro del 10 luglio (Il quadro europeo. Il confronto delle esperienze per la circolazione delle idee) si analizza come una legge per l’architettura deve non solo inserirsi coerentemente in un quadro comunitario, ma anche raccogliere gli aspetti più pertinenti al contesto italiano delle esperienze esemplari degli altri paesi europe

Nel secondo appuntamento del 17 luglio (Cultura del progetto e interesse pubblico. Il concorso e gli altri strumenti per la qualità dell’architettura) si discute sul concorso di architettura come migliore procedura per garantire la qualità del progetto, in cui si mettono in competizione e si confrontano le diverse soluzioni che comprendono le istanze economiche, di indirizzo politico, tecnologiche e funzionali all’interno di una visione culturale d’insieme.

Nel terzo appuntamento del 25 settembre (Il quadro giuridico. Politiche per la centralità del progetto) si analizza come, per garantire la qualità dell’ambiente in cui viviamo, sia indispensabile che l’architetto abbia competenza esclusiva sul progetto architettonico e paesaggistico e come la regia di un intervento di trasformazione sia affidata solo al progetto architettonico in quanto strumento capace di comprendere e bilanciare le diverse istanze e competenze di settore coinvolte (progetto funzionale, strutturale, impiantistico, etc.), in un approccio inclusivo e non specialistico.

Nell’ultimo incontro del 2 ottobre (Ruoli e responsabilità. L’atto progettuale è un lavoro intellettuale) si affronta il discorso del progetto di architettura come opera di ingegno e non come una fornitura di servizi: in quanto tale deve essere considerato in base alle sue qualità specifiche e irriducibili con una valutazione
puramente economica.