Sabato 13 febbraio, alle ore 17.00, nella Galleria Arianna Sartori Arte, di via Cappello 17 a Mantova, si tiene l’inaugurazione dell’esposizione della pittrice mantovana Marzia Roversi intitola “Il segno della luce”.
Aperta al pubblico dal 13 al 25 febbraio 2010, la mostra, supportata da un bel catalogo, vedrà esposti una serie di grafiti su tavola.
“Marzia Roversi è una pittrice quarantenne. Quando dico quarantenne, e ricordo l’età di questa autrice di immagini figurative, la colloco in una nicchia di artisti “ancora giovani”. Fa parte ormai della tradizione della critica d’arte contemporanea, che gli artisti oltre i quaranta anni siano di diversa categoria: di merca-to e di livello espositivo.
Marzia (un bellissimo nome battagliero), invece, la consideriamo giovane e come tutti i giovani inquieti, da una parte è artista di tradizione, dall’altra tende a non soffermarsi eccessivamente sull’importanza dei contenuti, che per noi critici militanti sono molto importanti.
E, più che altro, un’artista che si diverte ad eseguire ciò che più a lei interessa e la colpisce; non dico che ama qualsiasi situazione, ma d’altra parte ogni opera è una situazione a sé stante, l’inizio d’un ciclo che forse a lei non interessa neppure sviluppa-re. Alla pittrice non interessa avere sempre, costantemente, una sigla riconoscitiva; le interessa, al contrario, soffermarsi su un vaso contenitore di fiori, comporre dei fondi informali e giocare sul bianco luce, lavorare sull’armoniosità delle forme, oppure presentare le Piramidi, con un soldato di nazionalità incerta; è inquietante, comunque, il passo dell’oca. La stessa artista esegue opera su fondo rosso informale, con un interno di, forse, un’osteria deserta, con il bianco come unico elemento luminoso.
Allora, ci troviamo di fronte proprio ad un’operazione immaginifica di una giovane esecutrice, che cerca e trova in ogni quadro se stessa, ed è dialogante esattamente come un micro-cosmo con un intimismo che lascia spazio alle proprie fantasie e alla poesia dell’oggetto ritrovato.”
Paolo Levi, Tarquinia 17 ottobre 2009
“La pittrice rappresenta una realtà che, attraverso la fantasia, ne crea una nuova, piena di significati simbolici. Le figure femminili sono spesso inserite in contesti dove il chiaroscuro assume un aspetto primario. L’uso di materiale solo apparentemente estraneo alla pittura, come le foglie, evidenzia la fragilità, ma nel contempo l’incanto del fascino femminile.”
Roberta Braceschi
VIII Biennale Internazionale di Arte Moderna di Roma 2010
selezione di Piacenza - Atelier d ‘Arte di Roberta Braceschi