L'“assenza visibile di colore” rintracciabile nel bianco, è stata oggetto di una costante riflessione da parte di grandi maestri e molti artisti contemporanei usano il bianco con una forte consapevolezza della tensione che questo non-colore determina.
La mostra presenta i lavori di sei artisti italiani e stranieri – Marcello Cinque, Daniele D’Acquisto, Adriano Persiani, Paolo Radi, Amparo Sard, Nele Waldert – già molto apprezzati dagli addetti ai lavori e presenti in manifestazioni espositive di rilievo nazionali e internazionali, e nei cui lavori la presenza del bianco è oltremodo significativa e suggestiva.
Così scrive Lia De Venere, curatrice della mostra: “Il bianco è dato dalla somma (convenzionale) di tutti i colori dell’iride, ma è un mondo in cui tutti questi colori sono scomparsi, di fatto, è un muro di silenzio assoluto, interiormente lo sentiamo come un non-suono. Tuttavia è un silenzio di nascita, ricco di potenzialità: è la pausa tra una battuta e l’altra di un’esecuzione musicale, che prelude ad altri suoni”: così scriveva Kandinskji.
Nel corso del secolo scorso diversi artisti hanno scelto il bianco per esprimere l’aspirazione all’assoluto, la tensione verso il sublime, la volontà di un nuovo inizio, la ricerca del grado zero dell’immagine. Da Malevic a Fontana, da Manzoni a Ryman, da Castellani a Tobey, in tanti hanno cercato in un colore non-colore la cifra espressiva più adeguata a dare sostanza concreta alla propria idea dell’arte.
Bianca presenta le opere di sei artisti contemporanei italiani e stranieri contrassegnate dalla ricerca di un’immagine, che rinunciando alle lusinghe del colore, usa linguaggi, tecniche e materiali diversi per dirci che nel candore assoluto, in realtà, sono racchiusi tutti i colori dell’iride, basta saperli vedere.
Nelle storie punzonate su piccoli fogli di carta da Amparo Sard, nelle composizioni di Paolo Radi in cui il perspex lascia trasparire la lucentezza dell’oro, nei candidi volumi di gommapiuma e plastoflex rigonfi di energia di Marcello Cinque, nei gesti quotidiani delle delicate mani di resina di Nele Waldert, nelle aggraziate figurine in porcellana sospese nel vuoto di Adriano Persiani, nei luminosi ritratti realizzati da Daniele D’Acquisto sovrapponendo piccoli frammenti di carta, a guardar bene, non c’è il vuoto, la morte, il nulla, ma il pieno, la vita, il tutto.
A cura di: Lia De Venere
Artisti: Marcello Cinque, Daniele D’Acquisto, Adriano Persiani, Paolo Radi, Amparo Sard, Nele Waldert
Inaugurazione: Sabato 3 ottobre ore 19,00