Brent Stirton_Getty Images
24/05/2019 - Le emozioni di uno scatto perfetto, le storie che uniscono il mondo come recita il telo sulla facciata dell’ex mercato del pesce di Bari (piazza Ferrarese), le testimonianze di vita e di luoghi lontanissimi da noi. Anche quest’anno Bari ospita presso il Teatro Margherita il World Press Photo, il più importante concorso di fotogiornalismo al mondo, organizzato dall'omonima fondazione olandese dal 1955.
La mostra è giunta alla sua quinta presenza nella nostra Regione. Bari è tra le prime 10 città al mondo, tra le 100 in 45 Paesi, ad ospitare il Word Press Photo. Un evento sempre più atteso e che di anno in anno si conferma una delle tappe più importanti della primavera del capoluogo pugliese.
In mostra le 140 foto selezionate come immagini che raccontano il 2018, tra cui, naturalmente, la vincitrice del World Press Photo of The Year 2019, Crying Girl on the Border di John Moore dell’agenzia Getty Image.
L’immagine ritrae una bambina honduregna di circa due anni, Yanela, in un pianto disperato poichè sua madre, Sandra Sanchez, che la teneva in braccio, è costretta a metterla a terra mentre viene perquisita da un agente della polizia di frontiera americana al confine con il Messico.
Le foto vincitrici di quest’anno sono state scelte tra le 78.801 fotografie di 4.738 fotografi che hanno partecipato al concorso da 129 Paesi diversi.
La giuria che le ha selezionate era presieduta da Whitney C. Johnson, vicepresidente della sezione del National Geographic che si occupa di contenuti visivi. Tra i giurati c’erano anche il fotografo Neil Aldridge, la curatrice Yumi Goto, il fotografo di Getty Images Nana Kofi Acquah, il responsabile dei progetti speciali di TIME Paul Moakley, la fotogiornalista Alice Martins e la fotogiornalista di Associated Press Maye-e Wong.
La novità di quest’anno all’interno delle categorie premiate è stata l’introduzione del premio World Press Photo Story of the Year assegnato al fotografo “la cui creatività visiva e abilità hanno prodotto storie fotografiche con eccellenti editing, circa un grande evento o una questione di rilevanza giornalistica del 2018”. Ad aggiudicarsi la vittoria in questa nuova sezione è stato l’olandese Pieter Ten Hoopen con con il progetto The Migrant Caravan: un foto-racconto, realizzato tra ottobre e novembre scorsi, dedicato all’immigrazione e alla più grande carovana di migranti partita dall’Honduras (e che ha raccolto persone da Nicaragua, El Salvador e Guatemala) e diretta negli Stati Uniti con oltre 7000 persone, tra cui almeno 2.300 bambini (secondo quando affermato dalle agenzie delle Nazioni Unite).
All'interno del Teatro Margherita gli spettatori hanno una sorpresa. Quest’anno sono infatti ospitate le opere vincitrici della sezione Digital Storytelling, arrivata alla nona edizione e presentata per il primo anno in Italia e a Bari.
Oltre ai 140 scatti fotografici i visitatori possono, dunque, ammirare i videoracconti realizzati da giornalisti visivi, produttori o narratori digitali con l’uso della tecnologia digitale e fruibili con smartphone o tablet. Una sezione che per il 2019 ha introdotto i premi per il progetto interattivo dell'anno e il video online dell'anno selezionati tra le 300 produzioni pervenute (77 progetti interattivi, 140 video brevi e 83 video lunghi) da una giuria composta da cinque esperte di multimedia la cui presidente è stata Zahra Rasool, responsabile dello studio Contrast VR di Al Jazeera.
Cinque i lavori degli italiani in mostra al Teatro Margherita. Appartiene al reportage “La crisi del lago Ciad” la foto di Marco Gualazzini, dell’agenzia Contrasto, primo premio per la sezione Ambiente.
È Lorenzo Tugnoli, sempre dell’agenzia Contrasto, invece, il vincitore del primo premio nella sezione Notizie Generali con il reportage “La crisi in Yemen” realizzata fotografando i campi dei rifugiati, gli ospedali e la linea del fronte.
È esposto anche lo scatto di Daniele Volpe, fotografo indipendente, secondo premio foto singole per la sezione Notizie Generali con “Still Life Volcano”.
E ancora, ospiti della sezione Digital Storytelling saranno Matteo Delbò, filmaker, attualmente collaboratore Rai, con Chiara Avesani, giornalista free lance, con collaborazioni con Report (Rai) o Sky News come corrispondente da Mosul, autori del video “Ghadeer”.
Il loro lavoro è risultato vincitore del terzo premio nella categoria Short, nonché prima storia del progetto “Frontline of peace”: documentari web sugli sforzi di ricostruzione in Iraq.
La mostra resterà aperta al pubblico fino al 23 giugno.
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