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Milano: pronto nel 2010 il Green Campus Basilisco
Il centro direzionale progettato dagli spagnoli Flores&Prats
Autore: roberta dragone
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17/07/2009 – Un parco con corti aperte ed una pergola che abbraccia gli edifici seguendo linee semplici e geometriche, simili ai solchi tracciati dall’aratro in un campo agricolo. È così che si presenta il Green Campus Basilisco in costruzione a Peschiera Borromeo, alle porte di Milano. Si tratta del nuovo centro direzionale “Headquarter Basilisco” attualmente in costruzione in un’area immersa nel verde nei pressi del Parco dell’Idroscalo e prospiciente il Parco Agricolo sud di Milano. Il progetto porta la firma di Ricardo Flores ed Eva Prats, gli architetti catalani alla guida dello studio Flores & Prats su cui è caduta la scelta del gruppo milanese Vitali Spa promotore dell’intervento. La consegna del complesso è prevista nel 2010.
 
Il termine “Basilisco” intende richiamare il leggendario rettile che avrebbe abitato anticamente nella peschiera lombarda; una mitica creatura che, secondo le credenze medievali, provocava la morte con il solo sguardo.
 
Immerso in un parco di 60mila metri quadrati, il complesso si compone di tre edifici di quattro livelli adibiti ad uffici, un auditorium di 1200 mq di superficie ed un parcheggio per 1000 posti auto, con servizi mensa, ristorante, bar, fitness center, spazi di lavoro flessibili e funzionali con profondità 18 metri, percorsi vita e jogging, asilo e scuola materna.
 
La pergola che abbraccia gli edifici si trasforma da elemento che accoglie gli utilizzatori all’esterno accompagnandoli all’interno per poi fondersi, integrandosi efficacemente, nelle facciate esterne degli stessi edifici come breesoleil.
L’intenzione funzionale delle varie pergole che coprono questa passeggiata dalla macchina fino agli edifici è di proteggere tanto dal sole come dalla pioggia. Di qui la scelta di due tipi di copertura. Una pergola di ombra, più alta e leggera, che proietta la sua presenza sul pavimento dell’accesso, formata di vari tubi circolari che disegnano una sorta di soffitto aperto, efficace per la protezione dal sole, senza però chiudere troppo il cielo.
Un’altra pergola, coperta con vetro, più bassa, protegge dall’acqua come un ombrello.
 
“Abbiamo cercato – spiegano Ricardo Flores ed Eva Prats – una unità nella scelta dei materiali: sono pochi, pensando all’edificio come ad un minerale monocromatico che si è posato sul paesaggio agricolo. Per questo la pergola è dello stesso materiale e colore dei brisse-soleils della facciata, e per questo può essere letta come un suo prolungamento. Un piano verticale che si converte in un piano orizzontale, che sparisce nel paesaggio. I brisse-soleils, come delle ciglia, cercano una relazione tra l’interno e l’esterno, e minimizzano la radiazione solare sul piani vetrato della facciata”.
 
“Per la facciata abbiamo provato a combinare materiali come l’acciaio ed il legno. Questa combinazione tenta di mettere gli edifici in riverbero col paesaggio, in uno sforzo per dissolvere il progetto in questo luogo.Una serie di finestre in legno, apribili dall’interno, permettono una ventilazione trasversale per l’edificio. Questi punti in legno in mezzo alla enorme facciata in alluminio, sono i punti di respiro dell’edificio, una proposta di continuità ambientale col paesaggio circostante.
Brise soleils e pergole diventano una trama che assicura ombra e aria fresca, e allo stesso tempo producono una vibrazione e un involucro diffuso che aiuta a connettere la grande scala di questo insieme di edifici con la terra coltivata al suo intorno”.
 
Per la realizzazione dell'impianto è stato scelto il sistema di certificazione americana Leed (Leadership in Energy and Enviromental Design), con l’obiettivo di costruire un complesso ad alta efficienza energetica per il quale utilizzare elevati standard costruttivi. Dei quattro livelli Leed previsti, il Gruppo Vitali dichiara di aspirare a quello più alto, la certificazione “Gold”.

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