SPECIALE MILANO DESIGN WEEK
SPECIALE MAISON&OBJET
SPECIALE LONDON DESIGN FESTIVAL
SPECIALE IMM COLOGNE
INTERVISTE - DESIGN TALKS

Iris Tondo

Venezia: la nuova 'casa della giustizia' di C+S Architects
Reinterpretazione di una tesa manipolata in altezza, in bilico tra storia e contemporaneità
Autore: cecilia di marzo
segnala ad un amico | versione stampabile
Dimensione testo  
17/12/2012 – È stato inaugurato a luglio scorso ed è già vincitore del Premio Medaglia d'Oro all'Architettura Italiana per la Committenza pubblica. Si tratta del nuovo Tribunale di Sorveglianza di Venezia progettato dallo studio italiano C+S Architects di Carlo Cappai e Maria Alessandra Segantini.
 
Il progetto, vincitore di un concorso internazionale di progettazione nel 2002, è stata l’occasione per restituire alla città un’area inaccessibile. Il complesso della Ex-Manifattura Tabacchi a Piazzale Roma diventerà la sede del nuovo tribunale di Venezia, accorpando tutti gli uffici giudiziari, che in questo momento sono distribuiti in diversi Palazzi storici.
“L’iter del progetto è stato complesso, come prassi per i grandi lavori pubblici in Italia” affermano i progettisti. “Senza voler entrare nelle lungaggini burocratiche e amministrative di dieci anni nei quali il lavoro si è protratto, l’edificio che presentiamo è il primo ad essere terminato. E’ una lama che si innesta nell’unico vuoto esistente nell’area progetto che si affaccia su piazzale Roma. E’ la grande hall di ingresso necessaria a distribuire i flussi che rigenerano una parte importante della città di Venezia. E’, allo stesso tempo, l’infrastruttura che permette di rigenerare il sistema degli edifici esistenti".

Il primo tema su cui abbiamo lavorato è la manipolazione del programma proponendo l’ibridazione di un edificio pubblico che fosse al contempo un’infrastruttura.
Due piani dell’edificio, infatti, ospitano tutti gli impianti tecnologici (centrali termiche e frigorifere) che permetteranno il riuso dell’intero sistema della Manifattura Tabacchi. Il volume, inoltre, ospita (ai piani superiori) uffici del tribunale di sorveglianza, cancellerie e archivi.
La grande hall di ingresso, aperta alla città di giorno, ospiterà spazi commerciali (tabaccheria, bar, negozi) innervando il sistema degli spazi pubblici (campi e campielli interni) restituiti al tessuto urbano veneziano.

Il secondo tema del progetto è relativo alla scala dell’intervento e all’impianto tipologico. La dimensione dell’edificio si confronta alla scala urbana sia con il grande vuoto di Piazzale Roma, essendo posizionato sul fronte opposto al ponte di Calatrava, sia con la dimensione generosa del vuoto degli edifici ottocenteschi della Ex-Manifattura Tabacchi, volumi di grande suggestione spaziale, per la grande parte caratterizzati da un sistema di illuminazione zenitale.
Il nuovo volume ha una forma semplice e compatta, tipologicamente è una tesa contemporanea manipolata in altezza per connettere lo skyline dei volumi dei parcheggi multipiano al sistema urbano delle tese industriali ottocentesche.
Verso Piazzale Roma, il volume non si appoggia a terra.
Uno sbalzo di cinque metri su Piazzale Roma diventa l’ingresso: un’ombra che accoglie i flussi riorientandoli all’interno del nuovo sistema: una compressione che esplode all’interno in uno spazio di sette piani illuminato dall’alto su cui si svolge una scala metallica, che distribuisce a tutti i piani dell’edificio e che permette di disegnare il fronte verso il garage San Marco con una sequenza di piccole bucature, quasi una sequenza di codici che punteggiano la facciata.

Il terzo tema del nostro lavoro riguarda la materia. Il materiale che utilizziamo all’esterno è nastro di rame ossidato Nordic Brown prodotto dalla società Aurubis Finland: il rame è a Venezia il materiale che caratterizza le coperture degli edifici monumentali. In questo progetto il materiale diventa la metafora che rappresenta l’istituzione, la ‘casa della giustizia’ e che, come un grande tetto manipolato ed estruso, accoglie i cittadini in uno spazio, luminoso e trasparente. Il processo di preossidazione del rame rievoca il modo in cui il tempo agisce sulle superfici con un processo di sottrazione della materia. Anche la materia, oltre al programma e all’impianto tipologico, viene manipolata per introdurre subito l’edificio nel tempo veneziano di cui è parte. Pur nelle sue dimensioni generose, l’edificio appare quasi come la sua ombra, una tesa in bilico tra storia e contemporaneità.
 

  Scheda progetto: LCV. Law Court Offices in Venice
Pietro Savorelli
Vedi Scheda Progetto
Pietro Savorelli
Vedi Scheda Progetto
Pietro Savorelli
Vedi Scheda Progetto
Pietro Savorelli
Vedi Scheda Progetto
Pietro Savorelli
Vedi Scheda Progetto
Alessandra Bello
Vedi Scheda Progetto
Alessandra Bello
Vedi Scheda Progetto
Alessandra Bello
Vedi Scheda Progetto
Pietro Savorelli
Vedi Scheda Progetto
Alessandra Bello
Vedi Scheda Progetto


Consiglia questa notizia ai tuoi amici

ULTIME NEWS SU ARCHITETTURA E DESIGN
24.04.2024
Un cubo di legno di 4600 mq come strumento didattico per la Kansas University
24.04.2024
I 5 vincitori del Global Award for Sustainable Architecture™ 2024
23.04.2024
Coachella 2024: l'arte oltre la musica
le altre news


EVENTI SU ARCHITETTURA E DESIGN
08/05/2024 - madrid
Architect@Work Madrid 2024

15/05/2024 - banca d’alba, via cavour 4
Aldo Amoretti – Ascoltare i luoghi

22/05/2024 - genova
Genova BeDesign Week 2024

gli altri eventi
  Scheda progetto:
C+S Architects

LCV. Law Court Offices in Venice

 NEWS CONCORSI
+24.04.2024
Al via il concorso Photomaarc Edizione 2024
+23.04.2024
Al via la call for abstract ‘Donne in architettura’
+18.04.2024
Iscrizioni al via per il 4° Reuse the Ruin
+08.04.2024
Premio Internazionale di Architettura Sacra 2024
+04.04.2024
Architettura del Paesaggio: al via l’ottavo City‘Scape Award
tutte le news concorsi +

Iris Tondo
Condizioni generali | Informativa PrivacyCookie  | Note Legali | Contatti/Assistenza | Lavora con noi | Pubblicit� |  Rss feed
� 2001-2024 Edilportale.com Spa, P.IVA 05611580720 n�iscrizione ROC 21492 - Tutti i diritti riservati
Iscritta presso il Tribunale di Bari, Num.R.G. 1864/2020 � Riproduzione riservata