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Casa dos cubos: da un passato normale a un futuro speciale
La proposta estrema di Embaixada per un ex magazzino dell'ordine dei Templari
Autore: mauro lazzarotto
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18/09/2012 - Il collettivo portoghese Embaixada (ambasciata) è formato da ben 7 giovani architetti che dopo essersi conosciuti alla facoltà di Lisbona hanno deciso di continuare insieme il cammino nella professione e nella ricerca. Uno dei primi frutti di questa esperienza comune è stata la Casa dos cubos, un intervento che mina alle fondamenta la concezione stessa di restauro per portare la rilettura del passato su un altro piano.

"Il cosiddetto restauro è il peggior modo di distruggere un'opera". La frase di Ruskin è un utile punto di partenza per comprendere cosa i giovani pogettisti non volessero assolutamente: museificare un'architettura "minore" rendendola un contenitore vuoto.

L'edificio originario era un ex magazzino di cereali che per dimensione e storia rappresenta un fatto urbano importante della piccola città di Tomar, nel centro del Portogallo, pur non avendo caratteri architettonici significativi. Fatto costruire dall'ordine dei cavalieri Templari, a cui si deve anche la fondazione della città, questa struttura aveva attraversato molti cambiamenti e un lungo abbandono prima di rientrare in un programma di tutela e risanamento della città, denominato Polis.

Il nuovo impianto prevede due aree distinte: un'area pubblica per riunioni e mostre, con caffetteria e spazi di aggregazione, e una zona più privata composta di aule e alloggi per un programma di ospitalità per artisti. La struttura principale è stata conservata nelle proporzioni e nelle aperture ma al suo interno "corre" un nuovo organismo architettonico che frammenta l'unitarietà originaria e la moltiplica in una serie di luoghi e situazioni nuove.

Le aree private sono volumetricamente definite all'interno della struttura storica, ciascuna secondo l'uso e il carattere che è stato assegnato loro. Le mostre e gli incontri pubblici si svolgono negli spazi interstiziali generati dai nuovi volumi. Queste scelte sono ancor più rafforzate dall'uso dei materiali: l'edificio originario è stato ripulito da ogni elemento accessorio e reso quasi ermetico nel suo bianco totale mentre la nuova struttura è rivestita interamente da una pelle in resina scura che la rende più astratta e più materica allo stesso tempo.




  Scheda progetto: Casa dos cubos
Daniel Malhão
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