05/03/2012 - Il paesaggio dell'isola di Favignana è caratterizzato da una moltitudine di spazi ipogei, vecchie cave a fossa utilizzate un tempo per l'escavazione della calcarenite. L'escavazione del tufo era infatti una fra le più importanti attività dell'isola. Il progetto dello studio cusenza+salvo, coordinato con la soprintendenza di Trapani, prevedeva la realizzazione di una struttura alberghiera, il Cave Bianche Hotel, attraverso il recupero della più grande cava di calcarenite di Favignana dismessa negli anni ottanta.
La prima fase dei lavori di recupero ha dovuto affrontare da subito problematiche di carattere ambientale e di carattere tecnico – architettonico. Il progetto di albergo ipogeo infatti si è prefissato di non modificare gli spazi escavati di fondo cava ed i grandi muri di calcarenite (veri e propri monoliti alti anche dodici metri e spessi fino a cinque metri) residuati dell'attività estrattiva che ha avuto inizio nei primi anni del novecento.
Gli spazi di fondo cava delimitati dai muri di calcarenite hanno stabilito il dimensionamento e lo sviluppo planimetrico ed altimetrico del complesso ipogeo che si configura secondo una sequenza di volumi separati l'uno dall'altro attraverso tagli verticali che lasciano filtrare la luce negli spazi interni. Una sorta di cretto, una configurazione geometrica incisa nel suolo con leggerezza.
L'edificio, come un fossile, riproduce il negativo di una realtà passata, ricostruita attraverso la sua assenza e si ritaglia in forma omotetica sui volumi mancanti riproducendoli nel proprio corpo come archetipi vuoti. L'area interessata dalla struttura alberghiera si estende per una superficie di metri quadrati tredicimila. La zona di escavazione posta ad una quota di metri dodici al di sotto del piano di campagna, ha un'estensione di metri quadrati novemilacinquecento.
Gli edifici occupano in parte la quota del piano di campagna, ed in parte la quota di escavazione. L'edificio realizzato a quota 0.00 è pensato come un grande muro con poche aperture che delimita il confine tra l'area di intervento e la strada comunale Fanfalo.
La pianta si articola attraverso l'accostamento di più volumi, illuminati dall'alto, che regolano la distribuzione interna.
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