20/11/2006 – “Gli edifici appaiono solidi, caratterizzati da una doppia identità: da una parte saldati a terra, quasi un’estrusione del terreno, dall’altra sbalzati verso il porto; concretizzazione della città che si protende verso il mare.
I volumi, gusci solidi, si aprono sul fondo a simulare cannocchiali di luce e si sollevano protesi dando origine a sorprendenti tagli di vetro e luce. Tutto si gioca in un continuo contrasto tra solidità, accentuata dal rivestimento lapideo in marmo di Alghero, e leggerezza, tra massa e vuoto”.
Sono le parole con cui l’architetto Alfredo Amati, alla guida dello Studio Amati di Roma, descrive la sua proposta progettuale per la riqualificazione dell’area ex Saica di Alghero, classificatasi al primo posto nella competizione promossa dal Comune di Alghero nel 2004.
“L’ipotesi progettuale – spiega Amati - muove in prima istanza dalla volontà di esaltare le relazioni con il contesto e con i suoi segni più significativi”.
“L’area d’intervento costituisce una dilatazione nell’andamento rettilineo del lungomare, in continuità con l’intervento realizzato dal catalano Busquets.
Gli edifici di progetto sorgono arretrati, per lasciar spazio ad una grande piazza urbana ma in contatto fisico, diretto e funzionale con il mare e con il porto; l’arretramento apre una visuale ad ampio spettro verso il centro storico cittadino, verso il mare e verso la magnifica vista di Capo Caccia”.
La “Casa della Città” apre il sistema di edifici destinati ad ospitare le funzioni culturali e di servizio di Alghero. Il fronte verso il costruito di questo edificio, il più vicino al centro storico, si solleva e “si spinge a ricercare quel rapporto con la città che la funzione ospitata esige”.
La struttura si sviluppa su tre livelli. Al primo trova spazio un ampio foyer riservato all’informazione, ma potenzialmente sfruttabile anche per mostre ed eventi. Il secondo livello accoglie ambienti espostivi multimediali e sala conferenze. Gli spazi dell’ultimo livello sono riservati ad uffici e piccola foresteria.
Adiacente alla “Casa della Città” sorge il centro di servizi per i diportisti, con la caffetteria a doppia altezza aperta verso il mare e vari servizi informativi, relax ed accoglienza distribuiti tra il primo ed il secondo livello.
Una galleria commerciale conduce alla biblioteca, terzo edificio del complesso, raccordato dalla stessa galleria alla quarta struttura, all’interno della quale trovano spazio un Auditorium da 156 posti ed una sala Convegni da 306 posti. Quest’ultima presenta, in corrispondenza della parte aggettante verso il mare, una doppia pelle trasparente. Un vero e proprio foyer – spiegano i progettisti – che si confronta con l’esterno attraverso una grande vetrata.
Chiude il complesso degli edifici l’imponente corpo di fabbrica del Museo del Mare, in aderenza ad una serie di servizi complementari ed al grande Book Shop.
All’interno del Museo si svela una spazialità sorprendente: il visitatore viene immediatamente guidato nella parte più alta dell’edificio per essere ricondotto, attraverso un percorso discendente elicoidale nuovamente verso il basso.
Per quanto concerne la realizzazione del progetto, lo Studio Amati rende nota l’intenzione di fornire un proprio contributo cercando di promuovere la formula del project financing, già sperimentata con successo per la nuova sede del Comune di Formigine.
“Oltretutto – spiega l’architetto Amati - la soluzione progettuale proposta, grazie alla sua articolazione volumetrica e funzionale, è attuabile in più fasi, permettendo dunque di graduare nel tempo gli oneri economici e finanziari”.
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