16/09/2020 - Dal 17 al 21 settembre riprende il progetto Mediterranei Invisibili, Viaggio sullo Stretto III.
L'iniziativa è messa a punto e sviluppata da Alfonso Femia e prodotta da 500x100 con Marco Predari e Giorgio Tartaro, con il patrocinio dell’Ordine degli Architetti di Catania, Reggio Calabria, Messina e la collaborazione degli Ambassador Salvatore Greco, Francesco Messina, Michelangelo Pugliese e del prof. Arch. Giovanni Multari.
“Mediterranei Invisibili – Viaggio sullo Stretto” è un progetto ideato e messo a punto per indagare i luoghi e raccontarne le storie inaspettate, fuori dai circuiti “cartolina”. La narrazione si costruisce sul dialogo, raccogliendo testimonianze e proponendo confronti e il suo valore sta nel mettere insieme visioni di persone autenticamente mediterranee, diverse per estrazione, età, ruolo, che condividono, anche in contraddizione tra loro, l’identità del proprio territorio.
Nelle precedenti edizioni, il percorso ha toccato città e borghi: nel 2018 Reggio Calabria, l’area Grecanica con Amendolea e Gallicianò, Filanda Cogliandro, Costa Viola; nel 2019 Rosarno in Calabria, Scilla, Gerace e Messina, con le sue fortificazioni e la fondazione Horcinus in Sicilia.
In questo 2020 il senso delle cose è cambiato. E se questo non significa necessariamente che tale mutazione integrerà le azioni future, né che stia per cominciare una nuova epoca come invocato e auspicato nei mesi più bui e drammatici, tuttavia è vero che lo sguardo si è spostato e che anche il futuro del Sud può essere immaginato in un altro modo.
Il Sud è percepito come qualcosa da trainare – ha affermato il sindaco di Rosarno, Giuseppe Ida – in realtà è una straordinaria opportunità non solo per il nostro Paese, ma per tutta l’Europa.
“Mediterranei Invisibili” accoglie la sfida e con la terza edizione di “Viaggio sullo Stretto” indaga aspetti sempre più celati, attraverso un tour a tappe con partenza dal lato isolano della Valle del Nisi, nella città di Roccalumera, centro rivierasco con un passato manifatturiero legato alla lavorazione del baco da seta e luogo di elezione di Salvatore Quasimodo.
L’idea è quella di immaginare che la mappa mentale, urbana, politica e intellettuale dell’Italia e dell’Europa post Covid si costruisca (anche) a partire dai Mediterranei Invisibili del nostro Sud, affrancandolo dagli stereotipi che ancora lo avviliscono e mettendone in evidenza l’eccellenza ambientale, geografica e di pensiero.
L’approfondimento dei singoli casi non è un mero esercizio di interesse culturale, ma la via per acquisire un’esperienza diretta che consenta di costruire proposte e sistemi di azione riproducibili. Attraverso il dialogo con i sindaci e gli assessori, gli Ordini professionali degli Architetti e le persone del luogo, “Mediterranei Invisibili – Viaggio nello Stretto” vuole tracciare una nuova geografia per la storia e lanciare una proposta di connessione dei valori del territorio sui temi concreti dell’infrastruttura, dell’agri-cultura, del paesaggio, dell’architettura.
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