09/05/2018 - Abbandonare l’ufficio tradizionale per lavorare dove e come si vuole. Si chiama ‘Smart Working’ e questa consapevolezza del nuovo ruolo dell’ufficio, non più spazio di produzione e controllo, ma terra di scambio, relazioni, condivisioni, è stato il punto di incontro fra GfK, il committente, che fornisce informazioni sui mercati e sui consumatori, e Il Prisma, il “progettista”.
Per GfK, Il Prisma ha messo in campo un team dedicato e una metodologia scientifica, chiamata Redefine your Habits, che si può definire “progettare con”, abbandonando così la strada del “progettare per”. Un compito ancora più stimolante, in questo caso, sia per i progettisti che per il cliente: confrontarsi con chi fa di mestiere ricerche tese alla definizione di bisogni e tendenze ha inevitabilmente messo in gioco nuove idee e nuove possibilità. Si è creata in questo modo, prima ancora di un rapporto committente-progettista, una stretta alleanza nella convinzione che oggi è fondamentale procedere insieme, nella definizione dei bisogni alla base di un ‘comodo’ e ‘sereno’ modo di stare al lavoro.
Se da un lato, quindi, i bisogni dei lavoratori e delle aziende cambiano, dall’altro le nuove tecnologie consentono alle persone di lavorare dove e come desiderano, liberandosi dell’ufficio tradizionale. È ‘smart’, quindi, non avere una sola opzione di lavoro, ed è ‘smart’ lavorare dove e come si vuole, a patto di raggiungere i risultati, contenere i costi e rispettare il pianeta. Non più, dunque, ambienti standard, attenti principalmente agli aspetti funzionali, ma spazi customizzati, che accolgono le dinamiche organizzative effettive dell’azienda. Inoltre l’equilibrio vita-lavoro, la dimensione soggettiva, relazionale e psicologica del lavoratore sono importanti fattori che devono essere tenuti in considerazione nei progetti.
Il Prisma ha lavorato per mesi con i dipendenti del Gruppo GfK, realizzando dei veri e propri workshop partendo dal presupposto che il gruppo GfK non è rappresentabile con un prodotto fisico e standardizzato. Il valore è nelle persone e nel lavoro di ricerca che fanno ogni giorno.
Il coinvolgimento da parte di GfK è stato ampio a tal punto che l’azienda ha pensato di gestire internamente l’analisi quantitativa successiva.
Al termine delle indagini statistiche e dei confronti con i dipendenti, sono emerse principalmente 5 tematiche e, dunque, 5 forti bisogni da tradurre in ‘Smart Working’:
1. la necessità di poter usufruire di momenti di concentrazione – un tema complesso da declinare nella formula dell’open space
2. la necessità di spazi in cui riunirsi per collaborare con i colleghi e con i manager, non solo però in occasione di riunioni programmate, ma anche di meeting spontanei e brainstorming
3. il frequente uso del telefono da parte di alcuni team di lavoro
4. vivere un momento di socializzazione legato maggiormente alla pausa lavorativa
5. poter gestire con attenzione, ma anche personalizzazione, la propria postazione e archiviazione personale.
Dall’esigenza di unire questi bisogni, unendoli armoniosamente al ‘dna’ dell’Azienda, Il Prisma ha delineato una metafora del progetto, evocando il passaggio della materia grezza allo stato di energia.
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