13/06/2019 - Nel quartiere Crocetta, a pochi passi dal centro del capoluogo piemontese, un appartamento panoramico, all’ultimo piano di un palazzo anni Settanta, viene reinterpretato dal progetto firmato Italia and Partners.
Il layout originale prevedeva una suddivisione in più ambienti chiusi, di metratura ridotta, e lunghi corridoi, con un grande spreco di spazio. Si entrava da un piccolo ingresso che bloccava la vista sulla sala, una stanza di dimensioni contenute e dalla forma poco funzionale e sfruttabile. Il progetto di ristrutturazione è partito proprio da qui: eliminando l’ingresso così da recuperare spazio, aprendo il living e rendendo la sala ampia e confortevole, luminosa e con una piacevole vista panoramica.

I pilastri portanti al centro della sala sono stati valorizzati con arredi disegnati su misura: intorno alle due colonne è stata sviluppata una libreria, costituita da elementi orizzontali in noce canaletto scuro ed elementi verticali in vetro fumè, materiale scelto per alleggerirne la funzione strutturale e di sostegno.
Pur mantenendo tutta l’ariosità e l’effetto dinamico di un open space, i due pilastri suggeriscono un’ideale suddivisione in una zona d’ingresso alla casa, nella quale si è voluta ricreare una galleria d’arte, per valorizzare l’importante collezione di quadri - artisti fiamminghi del ‘600, icone settecentesche, italiani e francesi dell’800 – accanto a pezzi d’arredo e oggetti, raccolti dai proprietari nell’arco del tempo.

In questa zona, due binari paralleli incassati nel soffitto accolgono i faretti direzionabili che assicurano la perfetta illuminazione delle opere d’arte.
In maniera del tutto speculare si affacciano sulla sala due ambienti, lo studio e la sala da pranzo, entrambi definiti da porte in vetro fumè - che riprende gli elementi strutturali della libreria - con struttura effetto bronzo. Tra il living e la sala da pranzo, nicchie bifacciali incorniciano altri oggetti d’arte e creano interessanti aperture sullo spazio retrostante, in un colpo d’occhio di grande effetto. Una grande credenza fine ‘600 spicca sulla parete di fondo della sala da pranzo, incorniciando una collezione molto decorativa di piatti “di famiglia”, in bianco e blu, di fine ‘800. Anche il tavolo e le sedie sono ottocenteschi.

Mentre la palette colori scelta per tutta la casa spazia tra i toni del sabbia, del beige, dell’avorio, nello studio e nella sala da pranzo si è utilizzato un deciso blu carta da zucchero, per giocare su contrasti e suggerire effetti grafici.
Per la pavimentazione della sala si è scelto un parquet a grandi riquadri romboidali, realizzato su disegno dello studio, al fine di dare un ulteriore tocco di personalizzazione all’ambiente che costituisce il cuore della casa.
Numerosi i pezzi storici distribuiti nella casa, dalla libreria fine ‘800 e la scrivania Luigi XVI collocate nello studio alle collezioni dei padroni di casa – avori africani natuchè, elefanti, campanelle, raccolti in quasi mezzo secolo - alle grandi teste del Benin di fine ‘700, poste nelle nicchie all’ingresso, che dialogano con il minimalismo e le linee essenziali del progetto di ristrutturazione.

Nella zona a nord dell’appartamento, affacciata sul cortile del palazzo, oltre alle diverse aree di servizio si trova la grande cucina, sviluppata intorno ad un’isola centrale con tavolo da pranzo e sedie Eames. Una particolare nicchia con piano d’appoggio è stata evidenziata realizzando una parete in licheni e muschi stabilizzati, illuminati da una luce radente per creare giochi e rilievi di superficie.
Nella grande camera da letto (40 mq), si sono voluti mantenere i vecchi armadi a muro, restaurati e rivestiti con carte da parati, in una tonalità di blu ripresa dal rivestimento in velluto della testata del letto (disegnato dallo studio) e nei cuscini.
Ai lati del letto si trovano due inginocchiatoi di fine ‘800, alle pareti una piccola collezione di specchi di famiglia di epoche diverse.
|