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A Bianchetti e De Ferrari ‘la città, il fiume, la collina’
Proposte equilibrate di tutela e attenzione all’integrazione
Autore: cecilia di marzo
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14/09/2007 - Si sono conclusi i lavori della Commissione Giudicatrice del concorso di idee “la città, il fiume, la collina” organizzato dalla Città di Torino in collaborazione con l’Ordine degli Architetti PPC della Provincia di Torino.
La Commissione Giudicatrice, composta da Biagio Burdizzo, presidente – direttore della Divisione Infrastrutture e Mobilità della Città di Torino; Bernardo Secchi docente di Urbanistica presso l’Istituto Universitario di Architettura di Venezia; Sergio Lagomarsino docente di Tecnica delle Costruzioni all’Università di Genova; Alessandro De Magistris docente di Storia dell’Architettura al Politecnico di Milano e Antonio De Rossi vicedirettore dell’Urban Center Metropolitano Torino, ha attribuito il primo posto ad ex equo ai due progetti “TACTICS” e “TRASPARENZE” .

Il progetto TACTICS è stato proposto dal gruppo composta da: arch. Anna Maria Cristina Bianchetti (Capogruppo) – arch. Tomà Berlanda – arch. Antonio Di Campli – arch. Claudia Fornaro – arch. Cristina Renzoni – arch. Angelo Sampietri.

Il progetto TRASPARENZE è stato presentato dal gruppo composto da: prof. arch. Giorgio De Ferrari (Capogruppo) – arch. Vittorio Iacomussi – prof. arch. Claudio Germak – arch. Osvaldo Laurini – arch. Agostino De Ferrari – prof. arch. Mario Sassone – arch. Giancarlo dell’Aquila – arch. Daniel Antonimi – arch. Federico Bertoli.

Il montepremi globale è di 150.000 Euro e sarà suddiviso tra i primi dieci classificati come previsto dal bando. “L’Amministrazione Comunale e l’Ordine degli architetti “ – afferma l’arch. Giuseppe Serra, Responsabile del Concorso per la Città di Torino – “si ritengono soddisfatti del lavoro svolto, a conferma dell’utilità della reciproca collaborazione sulle tematiche di trasformazione della città. Le soluzioni premiate dalla Giuria avranno lo scopo di tracciare un percorso di dialogo e confronto, attraverso mostre e dibattiti, che consentirà alla Città di interrogarsi alla ricerca della migliore definizione possibile per i diversi ambiti considerati.”

Si riporta di seguito un estratto della relazione finale della Commissione Giudicatrice contenente le motivazioni che hanno condotto alla graduatoria finale di merito del concorso.

«La Città di Torino ha inteso ricorrere allo strumento del concorso di idee per avviare un processo di confronto e raccogliere un ampio spettro di soluzioni che suggeriscano la più idonea configurazione strutturale e morfologica da dare alle porzioni di città che affacciano sul Po a cavallo dell’asse via Po - piazza Gran Madre di Dio […].

Le due proposte presentano radicali differenze di approccio espresse dai singoli punteggi valutativi. In particolare, Tactics prefigura un originale approccio alla valorizzazione percettiva del luogo anche attraverso un sistema di percorsi in ambito fluviale, senza aggiungere infrastrutture viarie, se non il sottopasso della Gran Madre.
Trasparenze propone la realizzazione di un ponte in continuità con il corso San Maurizio, che, unitamente al sottopasso della Gran Madre, consente la pedonalizzazione del ponte napoleonico.
Entrambe le soluzioni, nonostante gli spunti notevoli, presentano altresì criticità, e non sono pertanto pienamente convincenti, come conferma il punteggio complessivo attribuito.

TACTICS
La proposta, appartenente al gruppo di progetti che escludono nuovi attraversamenti veicolari del fiume, offre una visione che si pone in posizione di forte caratterizzazione rispetto all’intero ventaglio dei progetti ammessi.
Il ribaltamento del punto di vista orientato secondo criteri di tutela, o condotto con attenzioni di integrazione, porta in questo caso a una città altra, disposta al mutamento, ridisegnata per sottrazioni e sovrapposizioni di segni. In questo modo la città contemporanea si appropria diffusamente e con interventi evidenti del suo affaccio con il fiume, integrando oggetti, funzioni e percorsi a quelli esistenti.
La riorganizzazione della viabilità fa riferimento alla politica infrastrutturale generale della città ad una scala più vasta, per giustificare in dettaglio sull’area la sola necessità di favorire i flussi nord-sud sull’asse di corso Casale e corso Moncalieri. A tal proposito viene confermata l’indicazione della Città di un sottopasso in corrispondenza di piazza Gran Madre di Dio, seppure allontanando la posizione delle rampe per meglio valorizzare i percorsi in superficie. Il progetto confida nella riduzione del traffico sul ponte napoleonico, del quale conserva la carreggiabilità, ottenuta con più attente politiche di regolamentazione e dissuasione del traffico.
Gli affacci sul fiume e il protendersi da una parte e dall’altra a conquistare nuovi spazi e nuove prospettive sono la caratterizzazione forte della proposta che ricuce in questo modo sull’alveo del fiume la città con la sua collina, Borgo Po e Vanchiglia.
Al contempo non si possono sottacere le criticità determinate dalla realizzazione di percorsi sulla superficie del fiume e dagli interventi su piazza Vittorio Veneto.

TRASPARENZE
La proposta risponde in maniera equilibrata ai diversi quesiti posti dal disciplinare di gara e soddisfa i criteri di valutazione fissati dal bando.
La realizzazione di una nuova infrastruttura di attraversamento del fiume viene affrontata con una soluzione ritenuta di contenuto impatto visivo sul paesaggio esistente dotato di connotazioni forti e storicamente stratificate.
Le soluzioni tecniche adottate (arco ribassato con impalcato con via superiore e struttura a sbalzo, rastremata e priva di contatto con il fronte dei Murazzi) permettono un intervento reversibile e non eccessivamente invasivo sulla struttura muraria storica, ma non sciolgono pienamente gli interrogativi legati all’introduzione di questo tipo di infrastruttura in un contesto di grande valore.
Gli aspetti di viabilità sono affrontati ottenendo i vantaggi di una generale riorganizzazione e senza particolari eccessi di dotazione infrastrutturale.
La lunghezza del sottopasso della piazza Gran Madre di Dio è tale da non inficiare in superficie il rapporto diretto tra gli isolati di Borgo Po e il fiume nelle adiacenze del ponte Vittorio Emanuele I. Apprezzabile la soluzione data alla rotonda di innesto del ponte con corso Casale.
Il sistema del parco fluviale e degli affacci sul fiume trova una nuova organizzazione con soluzioni di collegamento tra le sponde e passerelle e affacci panoramici che riprendono la rete dei percorsi data dagli assi degli isolati di Borgo Po costituendo nuove prospettive urbane e una riconnessione tra gli ambiti della collina e il fiume».

Fonte: Ufficio Stampa Città di Torino e Ufficio Stampa Fondazione Ordine Architetti PPC Provincia di Torino


  •   comunicato stampa OAT e Fondazione OAT


  •   Scheda progetto: TRASPARENZE
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      Scheda progetto: TACTICS
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