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Il Museo del Vetro di Murano celebra i 170 anni di Fratelli Toso
'Fratelli Toso. Storie di fabbriche. Storie di famiglie' narra l’evoluzione stilistica e tecnica della storica vetreria artistica, attraverso 250 pezzi che coniugano artigianato e design
Autore: giulia capozza
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Ph. Sergio Camplone Ph. Sergio Camplone
13/08/2025 - Una mostra al Museo del Vetro di Murano celebra i 170 anni della fondazione della ditta Fratelli Toso. Intitolata 'Fratelli Toso. Storie di fabbriche. Storie di famiglie', la retrospettiva curata da Chiara Squarcina e Caterina Toso fa un focus sulla produzione più rappresentativa del Novecento, che coniuga tradizione e innovazione, artigianato e design. Attraverso opere in vetro, murrine, schizzi originali, bozzetti, fotografie e documenti d’archivio custoditi dalla famiglia, il percorso espositivo visitabile, fino al 24 novembre 2025, narra un’evoluzione stilistica e tecnica che ha saputo rinnovarsi di generazione in generazione.

La mostra, visitabile fino al 24 novembre 2025, rappresenta il nuovo capitolo che il Museo del Vetro dedica alla riscoperta e valorizzazione delle grandi famiglie muranesi del vetro, che hanno unito arte, impresa e innovazione. Oltre 250 pezzi in mostra ripercorrono la straordinaria vicenda artistica e imprenditoriale della storica vetreria.

Fondata nel 1854, Fratelli Toso fu la prima fornace artistica ad avviarsi nuovamente dopo la lunga e grave crisi che aveva colpito l’isola nel primo Ottocento - nei decenni tra la caduta della Serenissima e la dominazione asburgica - e attiva sull’isola di Murano fino agli anni Ottanta. Un’impresa familiare che ha attraversato epoche e stili, lasciando un segno indelebile nella storia del vetro artistico.

"Questa mostra - spiega Caterina Toso, co curatrice - nasce da un percorso che affonda profondamente le sue radici nella storia della mia famiglia, e in particolare nell’archivio Fratelli Toso, custodito e tramandato di generazione in generazione. Oggi, curando questa mostra, riparto dal rigore della ricerca per trasformarlo in racconto visivo, affiancando a questa preziosa eredità nuove chiavi interpretative, approfondimenti e storie ancora inedite, in un dialogo continuo tra passato e presente".

Profondamente radicata nel territorio e già attiva da generazioni nel settore, poco dopo la metà del XIX secolo, la famiglia Toso raccoglie l’eredità spezzata della tradizione muranese e inaugura un nuovo percorso: l’attività iniziale della fornace si basa, principalmente, sulla replica e sull’imitazione degli stili dei secoli precedenti, rievocando i fasti del Rinascimento e del Barocco, sulla scia del diffuso spirito revivalistico dell’arte di fine Ottocento.

La prima partecipazione pubblica di rilievo della fornace, nel 1864, è in occasione della Prima Esposizione Vetraria Muranese, allestita proprio al Museo del Vetro di Murano, lo stesso che oggi ospita questa mostra. Per quell’occasione la fornace realizza un monumentale lampadario - oggi parte delle collezioni del museo - simbolo della volontà di riaffermare l’eccellenza muranese attraverso opere di grande impatto formale e tecnico. Vince l’unica medaglia d’oro assegnata e riceve un diploma d’onore.

Fino alla Prima guerra mondiale, la produzione si concentra su modelli in Stile Antico e Stile Moderno, e sulle celebri serie Fenicio e Floreali, senza dimenticare le collaborazioni con artisti internazionali come Hans Stoltenberg Lerche, appassionato di arti applicate e profondamente influenzato dallo spirito dell’Art Nouveau nordico. Con l’inizio degli anni Venti si apre una fase segnata da un’estetica più sobria: vetri soffiati leggeri, essenziali nelle forme e raffinati nelle decorazioni, in sintonia con il gusto déco allora emergente. Tra questi spiccano alcuni modelli disegnati da Guido Cadorin e, nel decennio successivo, da Vittorio Zecchin che realizza per la Fratelli Toso i calici sottilissimi, caratterizzati da steli allungati e minuscole foglie stilizzate applicate ai lati, presentati alla XXI Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia nel 1938.

La fornace è presente anche alla Biennale successiva, quella del 1940, con una serie di oggetti soffiati dalle forme naturalistiche che colpiscono per la loro leggerezza estrema e il forte impatto poetico, testimoniando la continua ricerca di equilibrio tra natura, forma e trasparenza. Nel frattempo, intorno al 1930, entrano a far parte della produzione anche vetri meno eterei e più materici, come i pulegosi, gli incamiciati e le paste vitree mentre, parallelamente, torna a intensificarsi la sperimentazione sul tema della murrina, che evolve oltre la consueta ricerca di ordine e simmetria.

Tra i risultati più originali si distinguono i Mutras e i Marmorini, nuove tipologie che rompono volutamente con la 2 composizione tradizionale per esplorare effetti scultorei, accostamenti irregolari e stratificazioni cromatiche di forte impatto visivo.

Negli anni del dopoguerra, con la direzione artistica di Ermanno Toso, la vetreria rinnova la tecnica della murrina in chiave moderna, creando opere di grande forza espressiva. Accanto a lui, Pollio Perelda, con il suo linguaggio pittorico, e Rosanna Toso, unica donna in ruoli dirigenziali nella storia della ditta, firmano pezzi contemporanei, capaci di interpretare il minimalismo degli anni Settanta. A partire dagli anni Sessanta, con Giusto e Renato Toso, la produzione si apre al design per l’arredo e l’illuminazione, con largo impiego di vetro cristallo e monocromatico, trasformando gli oggetti in vere e proprie sculture di luce.

"Questa mostra - Chiara Squarcina, Direttrice Scientifica di Fondazione Musei Civici di Venezia e responsabile del Museo del Vetro di Murano - si inserisce all’interno di un programma scientifico dedicato allo studio e alla valorizzazione delle principali dinastie muranesi del vetro. Attraverso una lettura storico-critica dei patrimoni materiali e immateriali conservati, il museo intende restituire la complessità culturale e produttiva di realtà che hanno segnato profondamente l’identità di Murano. La Fratelli Toso è un caso emblematico: una manifattura che, nel corso di oltre un secolo e mezzo, ha saputo coniugare innovazione tecnica, progettualità formale e continuità familiare, contribuendo in modo significativo alla storia del vetro contemporaneo". 

  Scheda evento:
Mostra:
12/07-24/11 MUSEO DEL VETRO FONDAMENTA GIUSTINIAN 8, 30121 MURANO
Fratelli Toso. Storie di fabbriche. Storie di famiglie



Ph. Sergio Camplone


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