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Conversano: Mastronardi vince il concorso per l’area ex Gil
Primo classificato il progetto dal motto «L’isola che non c’è»
Autore: cecilia di marzo
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05/01/2007 – Si è concluso il concorso di idee, bandito dal Comune di Conversano, per la Riqualificazione urbanistica dell’area compresa fra piazza Moro, via Vavalle, via Fratelli Pascale, via Buonarroti e la riqualificazione funzionale dei due immobili denominati ex Gil e Palestra Coperta. Questi immobili, in particolare, risalenti agli anni ’30-’40, attualmente di uso pubblico, risultano di alto valore architettonico. L’area è caratterizzata dalla presenza di edifici pubblici a carattere scolastico e da spazi esterni di uso collettivo, dalla vicinanza dell’Ospedale cittadino nonché dalla conterminità con il Centro Storico.
Progetto vincitore è risultato L’isola che non c’è del gruppo conversanese composto da Cosimo Damiano Mastronardi (capogruppo), Donato Lobefaro (progettista) e dai collaboratori Pietro Oronzo Di Chito, GianPaolo Mastronardi, Marco Santomauro e Antonio Sollazzo.

«L’idea di progetto è quella di uno spazio pubblico plurimo, una piastra sulla quale possano coesistere pieni e vuoti, emergenze planimetriche ed emergenze funzionali.
Da qui l’ipotesi di un isola pedonale, realizzata con diversi tipi e tagli di basole calcaree, che si dispone tra via Michelangelo Buonarroti e Donato Jaia e dal lato nord di piazza Moro (proseguimento di via Florenzo Jaia) a via Padre Michele Accolti Gil e, da quest’ultima, con una appendice, realizzata con sampietrini chiari e scuri, a catturare il sistema costituito dal plesso polifunzionale dell’ex palestra. Un isola pedonale quindi che nel suo farsi si specializza nei vari apparati funzionali e nelle relazioni con l’intorno.
La definizione formale della piastra avviene innanzitutto con l’eliminazione del tratto di strada sul lato lungo della piazza Moro che dalla Chiesa del Carmine immette in via Rosselli, successivamente con la pedonalizzazione del tratto di via De Amicis da via Buonarroti a via Donato Jaia.
L’eliminazione del senso rotatorio intorno a piazza Moro è stata compensata apportando una ridistribuzione dei volumi di traffico veicolare a valle di via Matteotti e precisamente tra la stessa via e via Salvemini ed ortogonalmente tra via Florenzo Iaia e via Neviera, sulla scia dei recenti provvedimenti già assunti dall’Amministrazione in questi luoghi.
Il raggiungimento dell’Ospedale è consentito mantenendo il doppio senso di marcia di via Florenzo Iaia sino al sagrato della Chiesa del Carmine e con svolta obbligata a destra sul nuovo doppio senso del tratto corto della piazza Moro, adiacente il sagrato, a ricongiungersi con via Buonarroti.
Anche il lato corto superiore della piazza, a confine con il Casalnuovo viene proposto a doppio senso di marcia, per consentire che il doppio scorrimento di traffico sui due assi stradali che delimiteranno la nuova piastra pedonale, esalti ulteriormente la valenza di quest’ultima e permetta di alleggerire il carico nell’immediato ridosso dell’ospedale. Tale sistema consentirà di conservare il raggiungimento dell’ingresso posteriore del Primo Circolo, interessato dalla pedonalizzazione del tratto di via De Amicis e di via Mameli.
Il progetto si articola essenzialmente su quattro punti:
1. Sistemazione di Piazza Moro

[…] Nell’idea di progetto, questo luogo mantiene la caratteristica di nodo di confluenza, ma questa volta si presenta come terminale di un intero sistema pedonale, uno spazio pubblico plurimo, una sorta di agorà che si affaccia su via Florenzo Jaia, a tessere le sue relazioni le e sue appartenenze con l’intorno.
2. Completamento della piastra pedonale tra Piazza Moro, via Donato Jaia, via Padre Michele Accolti Gil, via Michelangelo Buonarroti

Il completamento di questa piastra è caratterizzato dalla continuità tipologica e morfologica della pavimentazione usata su piazza Aldo Moro, e trova maggiore punto di forza in prossimità dell’edificio ex Gil.
3. Restauro e ristrutturazione funzionale dell’ex Gil

Si tratta di un edificio che, sia per la sua matrice architettonica, sia per la sua posizione all’interno della dinamica urbana, ha segnato e segna fortemente il destino delle aree limitrofe e non solo.
4. Restauro e ristrutturazione funzionale della Palestra coperta con l’area pertinenziale

Un sistema questo coevo all’ex Gil che tra spazi pieni e vuoti occupa un intero isolato […].
Il progetto parte dall’idea di annettere questa insula al sistema della grande piastra urbana […].
A questa prima funzione, grazie anche ad un sistema di sedute telescopiche, viene associata quella di spazio per attività espositive e di spazio per attività di rappresentazioni teatrali.

Da questi elementi il progetto prende le sue mosse: il transetto anteriore di ingresso, allo stato attuale a tutta altezza, viene diviso su due livelli: il piano terra viene destinato ad hall, ricezione, informazioni e servizi comprensivo di un bagno per diversamente abili, mentre il piano superiore, provvisto di bagno, ospita un ufficio promozione ed un ufficio direzione.
All’esterno una piattaforma per calcetto a cinque e per pallavolo, completata da sedute ed elementi di arredo potenzia le funzioni di questa insula. Sul lato corto, opposto alla palestra, una piccola copertura ospita un chiosco ed un locale destinato a bagno pubblico.


  •   abstract di progetto


  •   Scheda progetto: L'isola che non c'è
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    Cosimo Damiano Mastronardi

    L'isola che non c'è

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