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07/06/2011 – Un complesso composto da edifici d’altezza e dimensione differenti, ma caratterizzati da un unico materiale costruttivo, il cemento alleggerito: questa l’idea chiave del progetto con cui lo studio milanese Liverani Molteni ha vinto il concorso di progettazione per la Cittadella dell’Edilizia di Como.
Promossa dall’Associazione Parti Sociali Edili Como, la competizione aveva come specifico tema l’ideazione di un nuovo volume, destinato a centro formazione edile e sede enti paritetici edili territoriali, da realizzare in Via del Lavoro, nonché la sistemazione degli spazi esterni di pertinenza dell'edificio. Una parte della costruzione dovrà ospitare un centro formativo, con annesso cantiere scuola e zona parcheggi, che verrà utilizzato dall’E.S.P.E. (Ente Scuola Professionale Edile). Il concorso ha visto classificarsi rispettivamente al secondo ed al terzo posto i team guidati dagli architetti Anna Stoppani (Milano) e Mario Stoppetto (Como).
“Come prima reazione al contesto, la volontà di creare uno spazio controllato, un cortile protetto e tranquillo. I due edifici che compongono l’istituto con forma a “L” si posizionano proteggendo uno spazio di forma rettangolare. Gli edifici si aprono verso questo luogo con grande vetrate. Verso l’esterno gli edifici si presentano più chiusi, creando una forte identità nel contesto misto e disordinato – spiegano da Liverani Molteni, vincitore di un premio pari a 10mila euro oltre che dell’incarico di progettazione esecutiva dell’edificio.
Il programma è diviso tra due edifici simili tra di loro. Hanno varie caratteristiche in comune per creare un unico insieme: il materiale di costruzione è il cemento, le finestre e vetrate uniti in pochi punti per creare grandi superfici continui, sia di pareti sia di aperture.
Le varie aperture sono diverse tra di loro, sia riguardo i due edifici, sia in rispetto all’orientamento. Mentre l’edificio per il laboratorio dispone di vetrate continue, poste al filo esterno della facciata, l’edificio per gli uffici e la didattica è caratterizzato da un sistema di aperture che bucano la facciata esterna (serramenti a filo interno facciata) mentre verso il cortile i serramenti a filo esterno creano un legame con il laboratorio e fanno risultare il cortile come uno spazio con una propria identità.
Per contrasto il cortile è in mattoni, creando un ambiente più caldo, rivestito integralmente con pezzi piccoli. Il luogo centrale dell’intero complesso è stato curato con grande attenzione nel dettaglio per garantire un maggior confort a questo ambiente non coperto, ma “interno” in senso ideale- come una stanza”.
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