Foto di Alessandra Marini
03/12/2025 - Triennale Milano presenta la mostra della terza edizione del premio Photo Grant Deloitte, promosso da Deloitte Italia con il patrocinio di Fondazione Deloitte, in collaborazione con Triennale Milano, la direzione artistica di Denis Curti e il team di BlackCamera.
La rassegna ospita i progetti fotografici Hero, Father, Friend di Carlos Idun-Tawiah (1997), fotografo e regista ghanese vincitore dell’edizione 2025, categoria Segnalazioni, e Reinas di Fabiola Ferrero (1991), fotografa venezuelana vincitrice dell’edizione 2024, categoria Open Call. Viene presentata inoltre un’anteprima del progetto Go Live di Atefe Moeini (1998), artista iraniana vincitrice dell’edizione 2025, categoria Open Call.
Dopo aver indagato i concetti di Connections e Possibilities nelle prime due edizioni, quest’anno il Photo Grant Deloitte ha promosso il tema Contrast. Il concorso ha invitato fotografe e fotografi a esplorare i contrasti tra uguaglianze e disuguaglianze, dando voce a chi spesso rimane inascoltato e creando uno spazio di confronto dove l’immagine fotografica contribuisce a un dialogo sul tema della società contemporanea.
Il progetto Hero, Father, Friend di Carlos Idun-Tawiah si sviluppa come un diario intimo, un viaggio attraverso la memoria, innescato dal lutto e dalla ricerca dell’identità personale. L’autore affronta il vuoto lasciato dalla perdita del padre, la cui presenza fotografica è quasi inesistente, ricostruendo mentalmente e immaginariamente il legame paterno. Le fotografie mostrano momenti con zii, nonni e cugini, creando una riflessione sulla paternità come dono che si manifesta in molte forme. Il lavoro intreccia realtà e finzione, passato e presente, in una dimensione atemporale.
Il progetto Reinas di Fabiola Ferrero indaga due aspetti identitari del Venezuela: la produzione petrolifera e la bellezza delle donne. Il lavoro esplora il declino del Paese, collegando l’archetipo della reginetta di bellezza ai miti di crescita e modernità del boom economico della seconda metà del Novecento, evidenziando le contraddizioni tra sviluppo e crisi.
Infine, il progetto Go Live di Atefe Moeini nasce da un’esperienza personale dell’artista, arrestata nel 2018 a Teheran per il proprio abbigliamento. Il lavoro fotografa donne iraniane che, come lei, sono state arrestate o ammonite per vestire abiti considerati “inappropriati”, documentando una forma di ribellione silenziosa e creando una memoria visiva di resistenza e visibilità femminile.
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