Casa Tacchini: un appartamento sospeso tra realtà e immaginazione
Uno spazio ispirato agli interni milanesi di fine ’900 e allo stile iconico degli anni ’70. Studiopepe firma il nuovo allestimento dello showroom Tacchini nel cuore di Brera
19/12/2025 - Un appartamento milanese sospeso tra realtà e immaginazione: Studiopepe firma il nuovo allestimento dello showroom Tacchini di Largo Treves 5, nel cuore di Brera.
Il progetto d'interior di Casa Tacchini nasce dal desiderio di esplorare l’idea di casa come spazio vivo e personale. Insieme a Studiopepe, Tacchini ha immaginato uno spazio abitato da una figura colta ed eclettica, come un collezionista, dotato di una profonda sensibilità per l’arte, i materiali, la lettura e il bello quotidiano. Una presenza silenziosa ma percepibile, che definisce un ambiente intimo e autentico, perfettamente in linea con la visione del brand.
Studiopepe ha reinterpretato gli spazi di Casa Tacchini ispirandosi agli interni milanesi di fine ’900 e allo stile iconico degli anni ’70, periodo di grande sperimentazione in cui arte, design e architettura iniziano a dialogare con risultati inattesi. L’atmosfera delle stanze riflette questo immaginario, fatto di accostamenti liberi tra arte, fotografia, ceramica e design d’autore, come in una casa abitata nel tempo e ricca di stratificazioni personali.
Giusi Tacchini racconta così la filosofia del progetto: “Casa, per noi, è un modo di essere, di accogliere, di vivere con autenticità ciò che ci circonda. Abitare significa tempo, relazione e cura: creare spazi che sappiano accogliere la vita reale, con le sue imperfezioni e la sua bellezza quotidiana. Casa Tacchini evolve a ogni progetto, ma resta fedele a un’emozione di fondo: quella di sentirsi a casa”.
Il nuovo allestimento si pone in continuità con il primo capitolo di Casa Tacchini, proponendo però una nuova interpretazione dello stesso racconto domestico. Studiopepe ha valorizzato gli elementi architettonici esistenti e introdotto i toni della pelle e della terra, accostamenti materici audaci e cromie profonde, in dialogo con la palette Tacchini. Lo studio ha inoltre giocato con la sequenza delle stanze, che ricorda una scatola cinese, in cui ogni ambiente rivela un nuovo spazio in un percorso di scoperta continua. Porte e finestre diventano soglie narrative: ora enfatizzate, ora neutralizzate, ora trasformate in contenitori di memoria.
Arianna Lelli Mami e Chiara Di Pinto, founder di Studiopepe, descrivono il loro approccio dicendo che “Materia, luce e colore sono strumenti fondamentali per noi. Abbiamo scelto contrasti inconsueti tra rifinito e grezzo. È in questo dialogo di opposti che nasce la scintilla creativa. Ogni stanza ha una sua narrazione, tonalità che sono anche non-colori, e una qualità della luce che evolve nel corso del giorno. Alcuni ambienti sono più diurni, altri più serali e misteriosi”.
Questa visione si integra perfettamente con la nuova materioteca, collocata in uno spazio illuminato da una luce naturale particolarmente favorevole alla lettura dei materiali. Per Tacchini, la materia rappresenta l’origine e l’essenza di ogni progetto, esprimendo sensibilità tattile, profondità cromatica e qualità intrinseca. La materioteca diventa così uno strumento prezioso per progettisti, architetti e interior designer, offrendo loro la possibilità di personalizzare colori, finiture e texture dei pezzi iconici del catalogo Tacchini, dando forma a interpretazioni sempre nuove e su misura.
I mobili e le sedute selezionati da Studiopepe appartengono al catalogo Tacchini, ma qui trovano nuove risonanze. Alcuni pezzi anticipano le atmosfere della prossima collezione, come il daybed Five to Nine, firmato dallo stesso Studiopepe e presentato in una laccatura bordeaux lucida e in un tessuto bespoke esclusivo, nato dopo l’incontro con la storica azienda artigianale Mariantonia Urru e una passione condivisa con Giusi Tacchini per il tessile del Bauhaus, in particolare quello di Gunta Stolzl. Anche la Serie 500/3 e la poltrona Lina di Gianfranco Frattini sono presentate in due nuove finiture, rispettivamente in lacca verde e in lacca bianca, approfondendo una ricerca sulle superfici e sulle tonalità.
A rendere lo spazio ancora più autentico contribuiscono oggetti e opere provenienti da brand, artisti e artigiani affini alla visione di Tacchini come Olivia Cognet – artista-designer francese che realizza opere fatte a mano caratterizzate da un’estetica scultorea, organica e minimalista – Bitossi, Mutina, Brionvega e Natalia Criado.
Lo showroom è inoltre arricchito da superfici Alimonti – eccellenza italiana specializzata in superfici di marmo e pietre naturali, realizzate con artigianalità e design su misura. Arricchiscono le pareti le opere d’arte degli artisti Arduino Cantàfora e 108, gentilmente concesse da Galleria Colombo (Milano), e i lavori di Lucia Pescador, courtesy di APALAZZOGALLERY (Brescia). Questa selezione costruisce un immaginario domestico stratificato, composto da oggetti raccolti nel tempo, capaci di rispecchiare la personalità di chi abita la casa. Ogni dettaglio suggerisce una scena di vita, una possibilità di abitare, un modo di sentirsi a casa.
La selezione finale nasce da un dialogo costante tra memoria e contemporaneità, tra icone storiche e presenze recenti. È in questo equilibrio che si riconosce la visione Tacchini: una casa abitata da oggetti che raccontano storie diverse, unite da una comune sensibilità estetica e materica.
Questo sito non utilizza cookie di profilazione ma solo cookie tecnici per funzionare correttamente e cookie di Analytics per raccogliere statistiche anonime sulla navigazione. Continuando la navigazione su questo sito si accetta la Cookie PolicyX non mostrare più