Luogo di cultura e incontro, la storica Fondazione veneziana si rinnova negli spazi e nel programma. Nel nuovo set up i divani Edra dialogano con l'architettura cinquecentesca del Palazzo
Divano Sherazade by Edra, Fondazione Querini Stampalia - photo Pietro Savorelli
20/06/2025 - Gli iconici divani Edra dialogano con una delle architetture più emblematiche di Venezia: Palazzo Querini, storica sede della Fondazione Querini Stampalia.
Luogo di ricerca e formazione, d’incontro e confronto, la Fondazione si rinnova negli spazi e nell'offerta culturale, sotto la guida della Direttrice Cristiana Collu.
La Fondazione Querini Stampalia nasce nel 1868 a Venezia per volontà del conte Giovanni Querini Stampalia. L'ultimo erede donò alla città il palazzo cinquecentesco di famiglia, insieme a libri, opere d'arte e arredi. Il suo obiettivo era creare un'istituzione culturale aperta al pubblico, un'idea pionieristica per l'epoca, che preservasse il patrimonio e lo rendesse accessibile alla comunità. Nel corso del Novecento il Palazzo è stato riqualificato da diversi interventi a cura degli architetti Carlo Scarpa, Valeriano Pastor, Mario Botta e Michele De Lucchi.
Oggi la Fondazione avvia una nuova stagione della sua storia culturale con un ambizioso progetto di rilancio che intreccia la trasformazione degli spazi ad un ricco programma culturale e artistico, coinvolgendo sempre più la città di Venezia, i visitatori e le nuove generazioni.
L’ingresso, la biglietteria, gli spazi di accoglienza e le sale espositive del Palazzo sono stati ripensati grazie alla consulenza progettuale di Verlato + Zordan Architetti Associati e arredati con una selezione di divani Edra, coerenti con l’identità architettonica del palazzo cinquecentesco.
“La Fondazione si propone come un arcipelago vivo di esperienze, dove la conoscenza non ha centro ma si diffonde per connessioni e analogie: rizomatica, eclettica, non gerarchica. La laguna è il luogo dove esercitare quel senso di meraviglia evocato da Rachel Carson, dove unione e separazione, soglia e fondamenta, si scambiano continuamente le parti”, afferma Cristiana Collu.
L’apertura è avvenuta in concomitanza con la 19. Mostra Internazionale di Architettura de La Biennale di Venezia, rafforzando i legami che la Fondazione ha saputo costruire con l’architettura, l’arte, la ricerca e la comunità. La conferma di un’attitudine ad incoraggiare la curiosità, il pensiero, il dialogo, per promuovere la conoscenza, l’innovazione e il legame tra passato, presente e futuro.
Edra condivide questi principi, con la volontà di mettere al centro la bellezza, la sperimentazione e la qualità come valori universali e fondamentali.
La riqualificazione di Palazzo Querini
La struttura di Palazzo Querini è come un manifesto, rende visibile, nelle pietre, cos’è la Fondazione: un luogo vivo dove la storia è riletta alla luce della contemporaneità.
Così vanno interpretati gli interventi, gli innesti, che nel tempo hanno interessato la dimora storica cinquecentesca, a partire dagli ambienti ridisegnati agli inizi degli anni Sessanta da Carlo Scarpa.
Valeriano Pastor progetta, tra gli anni Ottanta e Novanta, un sistema di collegamento tra i diversi piani del palazzo e tra edifici diversi del complesso.
È Mario Botta, a partire dal 1994, a definire un profondo rinnovamento della struttura attraverso la riorganizzazione degli spazi e dei servizi. Nel 2018 Michele De Lucchi restaura e allestisce gli spazi che ospitano la Collezione Intesa Sanpaolo.
Edra alla Fondazione Querini Stampalia
In questo contesto intriso di storia e significato, i divani Edra sono elementi in sintonia con l’architettura e l’orientamento culturale della Fondazione. Standard, Absolu, On the Rocks e Sherazade entrano con naturalezza negli spazi, in perfetta armonia con la luce, i materiali, l’acqua, il giardino e le forme del palazzo. Gli arredi arricchiscono l’esperienza dei visitatori rafforzando questo senso di ospitalità negli spazi di accoglienza e nelle sale espositive.
All’ingresso della Fondazione, tre composizioni del divano Standard — in grigio chiaro, in marrone scuro e, nella versione da esterno, in Every Place marrone — arredano la Corte Mazzariol.
L’Area Scarpa, gioiello incastonato al piano terra della Querini, ospita il divano Absolu in velluto blu. Qui viene presentata un’anteprima della mostra No Stone Unturned. Conceptual Photography, dedicata all’artista californiano John Baldessari.
Il percorso espositivo prosegue al terzo piano del Palazzo, dove il Portego è arredato con i divani On the Rocks e Sherazade, proposti in sfumature chiare, e con la poltrona Grinza in grigio fumo.
In conversazione con la Direttrice Cristiana Collu
In occasione del recente rilancio della Fondazione Querini Stampalia, abbiamo intervistato la Direttrice Cristiana Collu per approfondire la visione che oggi anima la Fondazione e come i divani Edra si inseriscono armonicamente negli spazi di Palazzo Querini.
Dal recente intervento architettonico al nuovo programma culturale: come la Fondazione Querini Stampalia onora oggi l’eredità di Giovanni Querini e della sua visione? Onorare l’eredità di Giovanni Querini non significa semplicemente conservare un edificio o custodire un patrimonio, ma farsi parte attiva di un processo di traduzione e interpretazione del proprio tempo. Significa esplorare, sperimentare, immaginare. Lasciare in eredità, infatti, è anche un atto di fiducia verso i posteri e verso il futuro, non solo un peso che limita la nostra libertà o qualcosa di cui preoccuparsi e occuparsi. La vera responsabilità risiede nella capacità di afferrare il testimone e rilanciare, mettendosi in gioco con la propria specificità, aggiungendo tessere preziose a un mosaico che disegna non solo la Fondazione, ma anche la relazione dinamica e osmotica tra materia e narrazione, tra memoria e speranza, tra una cultura radicata e una vocazione cosmopolita.
Con interventi di riqualificazione firmati da maestri del Novecento come Carlo Scarpa, Valeriano Pastor, Mario Botta e Michele De Lucchi, Palazzo Querini è un manifesto di storia e architettura. In questo contesto, come si inserisce la selezione di Edra e in che modo i divani si integrano negli spazi? La selezione di Edra alla Fondazione Querini è un respiro contemporaneo che dialoga con l’eredità architettonica stratificata del palazzo. Un dispositivo narrativo e strategico, che si innesta nel processo di riqualificazione e riposizionamento in atto. Da Carlo Scarpa a Valeriano Pastor, da Mario Botta a Michele De Lucchi, ogni intervento ha impresso una cifra inconfondibile, ridefinendo gli spazi e aprendo nuove prospettive.
I divani Edra, con la loro capacità di modulare forme e volumi, instaurano un dialogo morbido e attento con la materia, la luce, l’atmosfera. La loro presenza, calibrata e discreta, introduce una nuova qualità dell’abitare che riflette l’identità stessa della Fondazione: una casa veneziana aperta al mondo.
L’inserimento di Edra non è quindi accessorio ma parte integrante di una torsione strategica che pensa Palazzo Querini come organismo dinamico, in ascolto delle trasformazioni culturali e sociali del proprio tempo.
Nel dialogo tra architettura storica e design contemporaneo si apre così un campo di sperimentazione, un laboratorio di nuove forme di esperienza museale. I divani, collocati nei punti emblematici del palazzo, invitano a una fruizione più intima e partecipativa, superando la staticità della visita tradizionale. Se la seduta museale per antonomasia imponeva posture rigide e, di conseguenza, un tempo di sosta limitato, le sedute Edra dissolvono queste costrizioni trasformandosi in dispositivi relazionali capaci di modulare la socialità. Creano una condizione peculiare non solo di comfort – per la lettura, l’uso dei dispositivi o la contemplazione – ma anche di abbandono: un lasciarsi andare così radicale da rendere possibili perfino formidabili power nap, impensabili in qualsiasi altro contesto.
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