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Inequalities: la 24ª Esposizione Internazionale di Triennale Milano
L'edizione 2025 riflette sulla dimensione umana e sulle crescenti diseguaglianze che caratterizzano le città e il mondo contemporaneo
Autore: cecilia di marzo
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INEQUALITIES: LA 24ª ESPOSIZIONE INTERNAZIONALE DI TRIENNALE MILANO
06/05/2025 - Aprirà al pubblico dal 13 maggio al 9 novembre 2025 Inequalities, la 24ª Esposizione Internazionale di Triennale Milano.
 
Dopo aver affrontato i temi della sostenibilità, nel 2019 con Broken Nature, e i misteri dell’universo, dallo spazio cosmico fino alla scala invisibile dei virus, nel 2022 con Unknown Unknowns, la 24ª Esposizione Internazionale chiude questa trilogia focalizzando la riflessione sulla dimensione umana e affrontando un tema urgente e politico come quello delle crescenti diseguaglianze che caratterizzano le città e il mondo contemporaneo.
 
La 24ª Esposizione Internazionale è un progetto collettivo che, attraverso mostre, installazioni, progetti speciali ed eventi del public program, si interroga sulle sfide globali legate alle differenze presenti in vari ambiti dell’esistenza: da quello economico a quello etnico, dalla provenienza geografica al genere. 
 
Triennale Milano ha coinvolto alcuni dei grandi protagonisti della scena artistica e culturale internazionale, invitandoli a riflettere sul tema delle diseguaglianze.
 
Tra i curatori e le curatrici che partecipano alla 24ª Esposizione Internazionale vi sono Norman Foster, architetto vincitore del Pritzker Architecture Prize, Beatriz Colomina, storica dell’architettura alla Princeton University, Mark Wigley, architetto e docente della Columbia University di New York, Hans Ulrich Obrist, direttore delle Serpentine Galleries di Londra e curatore tra i più influenti, Theaster Gates, artista interdisciplinare che unisce pratica sociale, performance e scultura.

Verranno esposti i progetti di alcuni dei più importanti architetti al mondo, tra cui i vincitori del Pritzker Prize Kazuyo Sejima e Alejandro Aravena; Elizabeth Diller, dello studio newyorkese Diller Scofidio + Renfro; Boonserm Premthada, architetto e artista fondatore del Bangkok Project Studio; oltre al contributo dell’artista e regista Amos Gitai, riconosciuto come uno dei punti di riferimento del cinema contemporaneo.

Il Premio Nobel per l’economia Michael Spence parteciperà, inoltre, a Inequalities con una lecture durante la cerimonia di inaugurazione dell’Esposizione Internazionale il 12 maggio.

Afferma Stefano Boeri: “Dentro le sale della nostra Triennale, per sei mesi, parleremo di diseguaglianze. Lo faremo parlando di città e spazi, ma anche di corpi e vite. Lo faremo grazie a una serie di esposizioni che mostreranno come ricchezze immense siano oggi nelle mani di un minuto pugno di individui. E di come oggi nascere poveri sia una condizione irreversibile per milioni e milioni di abitanti del pianeta. Lo faremo raccontando di come le diseguaglianze – quelle con cui nasciamo e quelle che incontriamo o addirittura creiamo nel corso del tempo – agiscano sulle aspettative di vita e di salute di ciascuno di noi. Parleremo dei ghetti e delle guerre, massima espressione di diseguaglianze così rigide, così profondamente ingiuste, da trasformarsi in crudeli dispositivi di morte. Ma nella mostra che visiterete incontrerete anche le buone idee, le politiche attente, i progetti migliori che sanno a volte trasformare le diseguaglianze in fertili differenze, in qualità condivise che permettono a individui pur differenti di scambiarsi valori, arricchendosi reciprocamente. Con Inequalities, Triennale Milano non pretende dunque di esaurire un tema, ma piuttosto, come ha sempre fatto, di suggerire delle riflessioni e di proporre alcune soluzioni.”

Geopolitica delle diseguaglianze e biopolitica delle diseguaglianze
Per affrontare un tema così ampio e complesso, Triennale Milano ha raccolto pensieri, idee e proposte di ricercatori, creativi e studiosi di varie discipline provenienti da diverse parti del mondo, mantenendo due direttrici principali: la geopolitica delle diseguaglianze e la biopolitica delle diseguaglianze.

Il piano terra del Palazzo dell’Arte ospiterà le riflessioni sulla dimensione geopolitica, riferite soprattutto, ma non solo, al mondo delle città e in particolare al nuovo significato che hanno assunto oggi nelle diverse sfere della vita urbana i due termini contrapposti di “ricchezza” e “povertà”.
Il primo piano sarà invece dedicato alle implicazioni biopolitiche delle diseguaglianze sociali, economiche e di genere, e in particolare alle abitudini, stili e aspettative di vita nelle società contemporanee, partendo dall’osservazione della biodiversità dei e nei corpi sociali, e considerando la loro diversa mobilità nello spazio.

LE MOSTRE E I PROGETTI SPECIALI
Piano terra: geopolitica
 
Cities
A cura di: Nina Bassoli
Exhibition Design: Abnormal


Tosin Oshinowo, Ngarannam UNDP Village, Nigeria, foto di Tolu Sanusi

La mostra tematica curata da Nina Bassoli costruirà una riflessione corale sulla nuova dialettica tra ricchezza e povertà, società e comunità, ecologie e città, e le sorprendenti forme in cui queste possono manifestarsi oggi nei territori abitati dalla nostra specie. Il percorso espositivo si aprirà con uno dei casi più emblematici di disuguaglianza, l’incendio della Grenfell Tower a Londra nel 2017, raccontato attraverso un’installazione curata da Grenfell Next of Kin. La mostra si snoderà attraverso storie, progetti e idee che, con diversi media (video, foto, modelli, installazioni), mappano le disuguaglianze cercando proposte di architettura e pianificazione urbana che vedano le differenze come risorse da ricomporre in nuove forme di comunità.
 
Towards an Equal Future
A cura di: Norman Foster Foundation
Exhibition Design: Norman Foster Foundation


Essential Homes Research Project, © Pablo Gómez-Ogando, courtesy of the Norman Foster Foundation

Una mostra tematica curata dalla Norman Foster Foundation affronterà la crisi abitativa in contesti emergenziali, mostrando il lavoro di Foster sugli slums indiani e sugli insediamenti temporanei per gli sfollati attraverso video, immagini e due prototipi di shelter in scala 1:1, l’Affordable Future Mock-Up, e il Displaced Communities Mock-Up, sviluppato con l’Essential Home Research Project.
 
Partecipazioni internazionali
Exhibition Design: Abnormal
Essendo le città i luoghi in cui le disuguaglianze si accentuano, crescono e accelerano, i padiglioni nazionali si concentreranno su una specifica città, al fine di costruire una riflessione corale. A introduzione dei padiglioni, il contributo del Dipartimento di Architettura e Studi Urbani del Politecnico di Milano strutturerà tre affondi tematici per creare una narrazione e lettura collettiva: migrazioni, salute ambientale, diritto alla cittadinanza.
 
Radio Ballads
A cura di: Hans Ulrich Obrist e Natalia Grabowska (Serpentine Gallery) con Damiano Gullì
Il progetto speciale curato dalla Serpentine Gallery prende il nome da una serie rivoluzionaria di otto radiodrammi trasmessi dalla BBC tra il 1957 e il 1964. Concentrandosi sulle esperienze e le lotte dei lavoratori attraverso una combinazione di canzoni, musica, effetti sonori e le voci delle comunità, ogni ballata raccontava la vita nel Regno Unito in un periodo di rapida crescita e cambiamento. Radicandosi in questa storia, Radio Ballads si propone di creare nuove “ballads” contemporanee, che, guardando a una società in mutamento, evidenzino come la collaborazione artistica possa creare spazi per riflettere e elaborare esperienze di salute mentale, abuso domestico, malattia, lutto, guarigione, disuguaglianza.
 
Milano: Paradossi e Opportunità
Con il coordinamento di: Seble Woldeghiorghis
A cura di: Damiano Gullì, Black History Months Milano (Jermay Michael Gabriel)
Collaborazione scientifica: SI Lab Bocconi, Alessandra Casarico, Chiara Serra
Exhibition Design: Orizzontale
Lo spazio degli archivi di Triennale, Cuore, sarà dedicato a un approfondimento su Milano, coordinato da Seble Woldghiorghis. Il progetto, immergendosi nelle contraddizioni esistenti, si interrogherà sui paradossi che caratterizzano la città per riconsiderare scenari apparentemente irreversibili e intercettare risorse latenti rese evidenti dal guardare alle diversità come valori mobili, mutabili e adattabili. Il progetto – curato da Damiano Gullì e Jermay Gabriel per Black History Months Milano, con la collaborazione scientifica del Social Inclusion Lab dell’Università Bocconi con Alessandra Carù e Chiara Serra, e il progetto di allestimento di Orizzontale – si articolerà dentro e fuori il Palazzo dell’Arte. Lo spazio Cuore ospiterà la restituzione artistica di Black History Months Milano delle grandi contraddizioni e risorse della città a partire dagli studi scientifici del Social Inclusion Lab, mentre un van, catalizzatore di attività per bambini e ragazzi progettato da Orizzontale, porterà Triennale fuori dal Palazzo dell’Arte, in diversi quartieri della città e della provincia di Milano.
 
Shapes of Inequalities
Di: Federica Fragapane
Exhibition Design: Midori Hasuike
Illustrate da Federica Fragapane, con allestimento di Midori Hasuike, dieci grandi visualizzazioni di dati racconteranno diverse forme di disuguaglianze, dalle disparità economiche al surriscaldamento globale, dalla mobilità sociale e discriminazioni legate all’etnia e al genere, fino ai temi della biodiversità e biocomunità.
 
471 days
Di: Filippo Teoldi
Exhibition Design: Midori Hasuike
L’installazione di Filippo Teoldi traduce in immagini il peso della guerra a Gaza, dando corpo alle statistiche. Dall’attacco di Hamas del 7 ottobre 2023 fino alla fragile tregua del 19 gennaio 2025, si stima che abbiano perso la vita oltre 48.000 persone. Il progetto esamina come la guerra possa essere rappresentata attraverso i dati disponibili, esplorando diversi modi per comunicare l'impatto. Oltre a documentare il numero di vittime, l’installazione trasforma i numeri in un’esperienza tangibile, incorporando narrazione visiva e specifici dati per ricordare al visitatore che dietro ogni statistica c'è una persona con una propria storia.

Primo piano: biopolitica
We the Bacteria: Notes Toward Biotic Architecture
A cura di: Beatriz Colomina, Mark Wigley
Exhibition Design: Grace
La mostra curata da Beatriz Colomina e Mark Wigley esplorerà l'intersezione tra batteri ed edifici, enfatizzando come questi siano stati profondamente intrecciati dai tempi del Neolitico fino a oggi. We the Bacteria indagherà questa antica, continua e intima relazione, reinterpretando le disuguaglianze attraverso la lente dei batteri. L'esposizione approfondirà modelli spaziali, politici, etici, architettonici e urbani alternativi, ispirati dalle comunità batteriche. Concepita per fungere da specchio riflettente, inviterà i visitatori a vedersi come creature trans-specie sospese in un ambiente trans-specie. Si svilupperà in un percorso che inizia con una nuova storia architettonica degli ultimi 10.000 anni, passa attraverso un manifesto che invoca un'architettura probiotica e culmina con opere contemporanee di architetti, designer, artisti, scienziati e filosofi, incluse installazioni di batteri viventi che generano nuovi tipi di architettura. In una sequenza di esposizioni immersive, la mostra esplorerà le politiche delle comunità trans-specie che sostengono la vita e modellano l'ambiente costruito.
 
A journey into biodiversity. Eight forays on planet earth
A cura di: Telmo Pievani
Exhibition Design: Gisto
La mostra curata da Telmo Pievani affronterà le disuguaglianze da una prospettiva evolutiva. Esplorando l'accezione positiva e negativa delle differenze dal punto di vista della biodiversità, interrogherà l'urgente relazione tra cambiamento climatico, salute ambientale e migrazioni attraverso una serie di storie, innovazioni e idee provenienti da tutto il mondo. Il percorso espositivo, sviluppato in collaborazione con l’università degli Studi di Milano Bicocca e il National Biodiversity Future Center (NBFC), si articolerà in una successione di otto stazioni che ampliano il termine di “città” come comunità organizzata di entità che costruiscono il loro mondo: città di cefalopodi, di castori, di esseri umani. Le otto stazioni, attraverso diversi linguaggi (testi, grafiche, video, modelli, scenografie, paesaggi sonori) e un sistema di collegamenti in tempo reale con contesti esterni, accompagneranno il visitatore in un viaggio intorno al mondo e all'interno di ricerche scientifiche. Il progetto espositivo si configurerà come esperimento pilota per lo sviluppo di allestimenti museali sostenibili, attraverso il riuso di strutture allestitive, l’impiego di materiali riciclati e di origine naturale.
 
The Republic of Longevity. In health equality we trust
A cura di: Nic Palmarini con Marco Sammicheli
Exhibition Design: Sopa Design Studio
L’irreversibilità del fenomeno demografico contemporaneo generato dal crollo delle nascite e l’allungamento della prospettiva di vita si pone come punto di partenza per un’attenta analisi sulla società della longevità. In questo contesto, il grande tema delle disuguaglianze nella sfera dell’invecchiamento sarà il focus della mostra curata da Nic Palmarini, Direttore UK National Innovation Centre for Ageing, e Marco Sammicheli, Direttore del Museo del Design Italiano di Triennale Milano. The Republic of Longevity è una mostra che pone l’accento sulla necessità di un cambiamento sistemico, con un focus specifico sul concetto di malleabilità dell’invecchiamento. Scardinando l’idea di medicalizzazione e di redenzione della cura, azioni e rimedi con un impatto tangibile nell’acuire le disuguaglianze sociali, si apriranno a riflessioni su metodologie adattabili su larga scala e con la garanzia di un’accessibilità orizzontale. In questo contesto, le sezioni della mostra saranno strutturate attorno alle cinque dimensioni chiave per un invecchiamento salutare: bere e mangiare sano, dormire bene, mantenersi fisicamente attivi, tenere la mente impegnata e allenata da uno scopo, coltivare una forte rete di relazioni sociali. Progetti di design contemporaneo, editoria e campagne di comunicazione, dati e analisi scientifiche, arte e servizi trasformeranno gesti solo apparentemente ordinari in comportamenti eroici verso il raggiungimento di una health equity. Il progetto di allestimento, realizzato da Sopa Design Studio, guiderà il visitatore nella scoperta del ruolo fondamentale degli aspetti comportamentali e sociali nella prevenzione delle malattie dell’invecchiamento, quali efficaci strumenti per ridurre l’incidenza di malattie dell’invecchiamento e la pressione sociale ed economica di una popolazione non in salute. Un’ideale città dove è ambientata una mostra il cui obiettivo è suggerire pensieri, generare dubbi e presentare pratiche.
 
A Clay Biography
A cura di: Theaster Gates


Theaster Gates, Yoshihiro Koide Collection (1941-2022). Courtesy Theaster Gates Studio and Mori Art Museum

Il progetto speciale curato da Theaster Gates guarda alle disuguaglianze attraverso la prospettiva di saperi artigianali perduti e ritrovati, e si propone di trasformare lo spazio di Casa Lana di Ettore Sottsass in un centro di ricerca dedicato a una vasta collezione di ceramiche giapponesi provenienti dalla città di Tokoname, nota per le sue antiche tradizioni ceramiche. La collezione, chiamata “Koide”, prende il nome da Yoshihiro Koide, un ceramista giapponese la cui eredità artigianale è a rischio a causa della mancanza di eredi. La mostra esplorerà la storia e il declino del craft, così come la sua rinascita nell’arte contemporanea. Saranno esposte nello spazio miniature, frammenti e oggetti di uso quotidiano in ceramica e in bronzo.
 
Not for Her
Di: Donatella Sciuto con Nicola Gatti, Ingrid Paoletti, Matteo Ruta, Politecnico di Milano
Un’installazione creata con l’intelligenza artificiale, coordinata da Donatella Sciuto, Rettrice del Politecnico di Milano, inviterà i visitatori a immergersi nel tema attraverso la simulazione di diverse condizioni legate alle diseguaglianze di genere.
 
Portraits of Inequalities. Pittura di Classe
A cura di: Giovanni Agosti, Jacopo Stoppa
La mostra curata da Giovanni Agosti e Jacopo Stoppa racconta la straordinaria storia dell’istituzione milanese della Ca Granda, attraverso l’allestimento di una quadreria che raccoglie alcuni dei ritratti d’artista dei principali donatori. A Milano si conserva una raccolta, senza confronti altrove per quantità, di oltre novecento ritratti che raffigurano i benefattori dell’Ospedale Maggiore. La serie è stata avviata alla fine del Cinquecento ed è ancora oggi in crescita. La compattezza della collezione, di proprietà dell’amministrazione ospedaliera, ne fa un test per riflettere su come le classi privilegiate hanno inteso essere rappresentate lungo i secoli nell’atto di compiere il gesto della beneficenza nei confronti dei meno abbienti. L’accordo con la Fondazione Policlinico, che negli anni ha valorizzato questo patrimonio, dando vita addirittura a un museo, ha reso possibile quest’installazione nell’Impluvium di Triennale. Sono presenti una cinquantina di ritratti di donne e uomini, compresi tra il Seicento e il Novecento: mai così tanti ne erano stati prestati, se non alla storica mostra curata da Giovanni Testori nel 1981, La Ca’ Granda.

  Scheda evento:
13/05-09/11 TRIENNALE MILANO
24ª Esposizione Internazionale - Inequalities



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