07/05/2025 - Gli arredi Caracole debuttano al Salone del Mobile 2025 con due collezioni complete per la zona giorno e la zona notte firmate Claudio Bellini Studio. Tra forme organiche e tattilità materica, il designer Claudio Bellini e il presidente del brand Alessandro Fabrini illustrano Fleur e Overlap in una videointervista con Archiproducts.
Disegnata da curve sinuose, tra dettagli sartoriali e materiali nobili come il noce canaletto fiammato e tessuti in mohair color avorio, Fleur si ispira al design della natura: linee organiche diventano un’interpretazione poetica del 'Flair', uno stile e una naturalezza in armonia con l'approccio quiet luxury proprio del brand.
"Punto di partenza, lavorando sul divano - spiega Claudio Bellini - è una specie di nastro fatto in plywood, che abbraccia la parte morbida della seduta, l'imbottito. Quindi c'è questo contrasto tra una parte che contiene e la parte morbida che ti accoglie. Il tema dell'abbraccio viene ripreso attraverso tutta la collezione".
Fleur si declina in una collezione completa per il giorno e la notte: divani, poltrone e tavolini per il living, tavoli e sedie per il dining, letti e mobili contenitori per la zona notte.
La collezione Overlap celebra la materialità della pietra naturale ammorbidita da dettagli sfumati. Scultorea e dal grande impatto estetico, la collezione si basa sull’equilibrio tra materiali completamente diversi che convivono in perfetta armonia.
"È una collezione disegnata da linee molto pulite, minimali, perché gioca sulla combinazione di due elementi un po' in contrapposizione, la parte dell'imbottito con qualcosa di molto solido: blocchi di marmo che hanno sia la funzione di gamba, ma nello stesso tempo si crea questo offset rispetto alla parte imbottita e quindi diventano dei piani di servizio".
Pietre naturali come il travertino e il marmo nero marquina, utilizzate per le strutture degli imbottiti e i piani dei tavoli, si abbinano alla morbidezza dei tessuti in una palette di colori naturali, arricchita da dettagli in finitura oro.
"La collaborazione con Claudio e con il suo studio - afferma Alessandro Fabrini - nasce da una specifica volontà nostra di aprirci a un mondo, siamo un brand globale, dobbiamo incorporare le sensibilità di tutto il mondo, che sono leggermente diverse da continente a continente. Entrambe le collezioni hanno questo contrasto di materiali che è coerente con la nostra volontà un po' disrupted".
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