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All'ADI Design Museum una mostra sull’identità alimentare come cultura del progetto
Gli oggetti Orografie della sezione Food Rituals selezionati per “Essenziale e Quotidiano. Scenari e rituali del cibo contemporaneo” a cura di Carlo Branzaglia e Giulio Iacchetti
Autore: antonella fraccalvieri
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ALL'ADI DESIGN MUSEUM UNA MOSTRA SULL’IDENTITÀ ALIMENTARE COME CULTURA DEL PROGETTO
06/05/2025 - Gli oggetti Orografie della sezione Food Rituals, che indaga l’ibridazione del rapporto tra cibo e design - sono stati selezionati per “Essenziale e Quotidiano. Scenari e rituali del cibo contemporaneo”, la mostra in programma all'ADI Design Museum dal 29 aprile al 25 maggio 2025, in concomitanza con TuttoFood Milano 2025 (Fiera Milano) e con TuttoFood Week - Nutrire il Futuro, il palinsesto diffuso di eventi, incontri e installazioni che animerà la città di Milano.

La mostra è promossa da Fiere di Parma, Mondadori Media e ADI Design Museum, con l’obiettivo di esplorare il cibo come elemento culturale, progettuale e strategico per immaginare nuovi scenari sostenibili.

Sono tre gli oggetti Orografie presenti alla mostra: Azz, Maleducata e Pocopiano.

Azz, design Vincenzo Castellana, è un sotto tazza per bicchiere, tazzina o mug, la cui base si sviluppa in una ‘V’ rovesciata che serve a sorreggere uno smartphone.
Maleducata, design Giulio Codella, è un reggiposate che - con “maleducazione” - determina una nuova regola per la mise en place. Oltre alla canonica funzione, consente di trovare la giusta posizione a tavola per lo smartphone.
Pocopiano, design Paolo Stefano Gentile, è un piatto in ceramica su base circolare. L’andamento della forma restituisce al suo interno un incavo generato da una progressiva pendenza. Questo dualismo, carattere specifico del piatto, consente di riporre diverse tipologie di pietanze e di “creare” un gioco di consistenze.

LA MOSTRA

Curata da Carlo Branzaglia e Giulio Iacchetti, si configura come un'indagine sul modo in cui gli oggetti e i rituali del cibo raccontano la nostra epoca, i nostri desideri, i nostri limiti e soprattutto le nostre possibilità. Cibo e design: due elementi distanti ma profondamente intrecciati, entrambi espressioni di comportamento, cultura e trasformazione. “Con questa mostra abbiamo provato a proiettare i rituali contemporanei del cibo sulle catene di produzione che ne rendono possibile il tramutarsi in oggetti e servizi. Da antropologi dilettanti, abbiamo guardato alla corrispondenza tra trend di comportamento e driver produttivi, intercettando sei matrici, ognuna dotata di keyword e un motto.” Carlo Branzaglia e Giulio Iacchetti.

L’allestimento ruota attorno a sei matrici concettuali, che definiscono i “driver” della trasformazione contemporanea. Ciascuna matrice è esplorata attraverso una selezione di oggetti emblematici del design, progetti sperimentali, materiali innovativi, utensili d’avanguardia e riflessioni teoriche che collegano l’alimentazione ai grandi temi del nostro tempo: crisi ambientale, inclusività, etica, educazione, antropologia, tecnologia e storytelling.

A chiudere il percorso espositivo, una sezione speciale è dedicata a “Caffettology”, una riflessione sulla cultura del caffè come rito sociale e simbolo nazionale. Dal design delle macchine alle abitudini collettive, attorno al caffè si intrecciano saperi tecnici, riti sociali ed estetiche quotidiane: un microcosmo dove il progetto incontra l’identità culturale. La mostra dialogherà con alcuni oggetti provenienti dalla Collezione Permanente del Compasso d’Oro, premiati nel corso degli anni per la loro eccellenza funzionale e culturale nel mondo del food design ed esposti all’ADI Design Museum.

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