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23/04/2025 - Ha aperto ufficialmente il 13 maggio 2025 Voce, il nuovo spazio che Triennale Milano dedica alla musica e all’ascolto, al piano parco del Palazzo dell’Arte. Un ambiente di 300 metri quadri – più 700 mq di giardino – pensato come una vera e propria cassa armonica immersiva, capace di ospitare concerti, dj set, installazioni sonore, workshop, incontri e una collezione inedita di opere musicali fruibili esclusivamente in loco.
Voce restituisce a Triennale un luogo dedicato alla musica, presente fin dall’inaugurazione del Palazzo dell’Arte nel 1933 (come “dancing”), uno spazio che negli anni ’50 divenne il punto di irradiazione dei programmi del terzo canale della Rai e che dalla metà degli anni ‘60 accolse il Piper, “succursale” del ben più noto tempio romano della notte, dove nel 1968 si svolse il leggendario concerto di Jimi Hendrix.
Il progetto, a cura di AR.CH.IT Luca Cipelletti, valorizza l’architettura originaria del 1933 firmata da Giovanni Muzio, con tre navate asimmetriche scandite da pilastri e rivestite da pannelli fonoisolanti, fonoassorbenti e fonoriflettenti. Fulcro dello spazio è un soundwall ad alta tecnologia, che distribuisce il suono in maniera immersiva. Il progetto acustico è firmato da Giorgio Di Salvo, Lucio Visentini e Knauf. L’illuminazione dinamica è dello studio Anonima Luci, con un sistema LED che valorizza la scansione spaziale in campate.
A completare l’allestimento, un sistema di sedute in feltro disegnato da Philippe Malouin per Meritalia e due installazioni luminose di Marcello Maloberti: la scritta “TRIENNALE VOCE” e una luna al neon sospesa nel giardino, omaggio poetico all’ascolto come esperienza artistica.
Voce è anche un luogo di produzione: ospiterà una collezione di opere musicali inedite e site-specific, concepite per essere ascoltate solo qui. Un nuovo modo di intendere la musica come opera d’arte, alla pari delle sculture di Sironi o dei Bagni Misteriosi di De Chirico.
Stefano Boeri, Presidente di Triennale Milano, afferma: “Abbiamo aperto in Triennale Voce, uno spazio totalmente dedicato all’ascolto della Musica. In un Palazzo che da 90 anni ospita una straordinaria moltitudine di immagini, opere e performance visive, abbiamo deciso di dedicare uno spazio invece all’ascolto, alla fruizione della musica – dal vivo e registrata, di alta qualità e generi diversi – nelle condizioni acustiche e sonore tecnicamente più appropriate e meno distratte da stimoli visivi. Voce sarà un luogo di fruizione musicale di altissima qualità e di musica dal vivo. Ma anche di generazione di nuove idee e accelerazioni creative. Quelle accelerazioni che a volte solo il rapporto con un’opera unica, entro uno spazio dedicato, riesce a offrire. Per questo, entro Voce, in Triennale, vorremmo realizzare una vera e propria collezione di opere musicali, che solo in questo spazio potranno essere fruite, come accade per un dipinto rinascimentale o per una scultura barocca conservati in un museo d’arte.”
Carla Morogallo, Direttrice generale di Triennale Milano, dichiara: “La nascita di questo nuovo spazio segna una svolta storica nella vita dell’istituzione che ne ha ripreso la gestione diretta nel gennaio 2024. Riconnettere questa porzione di spazio al resto del palazzo significa confermare l’integrazione disciplinare senza separazioni spaziali, nell’ottica di una sperimentazione culturale evolutiva e continua. La nascita di Voce segue quella di Cuore, spazio dedicato alla valorizzazione degli archivi, con l’intento di tracciare una chiara linea di sviluppo della strategia culturale di Triennale in dialogo con i diversi tipi di pubblico.”
Curata da Damiano Gullì, la programmazione musicale coinvolgerà artisti italiani e internazionali – da Boosta a Beth Gibbons – e collaborazioni con festival come Kappa Future e Terraforma. In autunno partiranno nuovi format ibridi, tra cui When Tradition meets Synthesizer (a cura di Elasi) e Musica Infinita (con Francesco Fusaro).
Il cocktail bar interno, aperto dal martedì alla domenica fino alle 2 di notte, è gestito da T’a Milano.
Con Voce, Triennale riporta la musica al centro della sua proposta culturale, recuperando la vocazione storica di questo spazio e trasformandolo in un laboratorio aperto alla sperimentazione, dove l’ascolto torna protagonista.
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