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Ultimo weekend della Milano Arch Week 2024
L'evento si sviluppa attorno all’idea di architettura debole, che si pone in ascolto dei bisogni e delle aspettative dei cittadini
Autore: cecilia di marzo
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ULTIMO WEEKEND DELLA MILANO ARCH WEEK 2024
24/05/2024 - Si chiude domenica 26 maggio la Milano Arch Week 2024, la settimana dedicata all'architettura, alle trasformazioni urbane e al futuro delle cittaÌ€ promossa dal 2017 da Comune di Milano, Politecnico di Milano e Triennale Milano.
 
Questa sesta edizione, con la direzione artistica di Stefano Boeri, Presidente di Triennale Milano, è curata da Nina Bassoli, curatrice per architettura, rigenerazione urbana, città di Triennale Milano, e da Matteo Ruta, docente del Politecnico di Milano, con la collaborazione di Joseph Rigo.

In continuitaÌ€ con le riflessioni avviate nel corso della scorsa edizione, dedicata al tema delle periferie e ampiamente diffusa sul territorio, Milano Arch Week 2024, si sviluppa attorno all’idea di architettura debole, di un’architettura che si pone in ascolto dei bisogni e delle aspettative dei cittadini, che dialoga con il territorio e i suoi abitanti.

In quest’ottica, Milano Arch Week 2024 si è proposta come momento di riattivazione sociale e culturale delle energie della cittaÌ€ per indagare a fondo il potere abilitante dell’architettura. Raccogliendo le proposte di associazioni, progettisti, cittadini attivi, organizzazioni locali, pervenute tramite una open call, la manifestazione anche quest’anno ha allargato il suo programma fino a toccare diversi quartieri della cittaÌ€.
Implicito omaggio a due maestri recentemente scomparsi, Gianni Vattimo, filosofo del Pensiero debole, e Andrea Branzi, progettista di una ModernitaÌ€ debole e diffusa, Milano Arch Week 2024 vuole indagare le possibilitaÌ€ presenti in quell’“insieme infinito di ‘piccole cose’” che eÌ€ la cittaÌ€. Interrogando con dolcezza le sue fragilitaÌ€, emergeranno prospettive per guardare la cittaÌ€ e le cittaÌ€ con occhi nuovi. Verranno ascoltate le voci attive di nuove comunitaÌ€, seguiti i percorsi inediti tracciati da guide di eccezione, sovvertendo il punto di vista di fronte alle realtaÌ€ piuÌ€ consolidate, in breve, verranno indagate le ragioni per cui l’architettura puoÌ€ essere il seme del cambiamento.

Per riflettere su questi temi sono stati invitati architetti e designer internazionali, studi e professionisti emergenti, urbanisti e paesaggisti.
Tra gli ospiti di questa edizione: Lina Ghotmeh, architetta di origine libanese con base a Parigi, chiamata a realizzare nel 2023 il Serpentine Pavilion e promotrice di una visione dell’architettura come forza gentile che specchia la cittaÌ€ nella sua storia; Christian Kerez, architetto e professore all’ETH di Zurigo il cui lavoro trasversale promuove una continua ricerca sullo spazio e la sua costruzione; Boonserm Premthada, fondatore del Bangkok Project Studio, il cui lavoro riflette sull’ambiente, coniugando la sostenibilitaÌ€ alla cultura materiale e alle tecniche costruttive; Peris+Toral Arquitectes (24 maggio, Triennale Milano), studio di Barcellona che attraverso numerosi progetti sperimenta sulle tipologie dell’housing sociale contemporaneo; Alessandro Petti e Sandi Hilal (25 maggio, Triennale Milano), fondatori del collettivo DAAR – Decolonizing Architecture Art Research, vincitori del Leone d’Oro alla Biennale Architettura 2023; lo studio Flores y Prats (25 maggio, Triennale Milano) con base a Barcellona, autore di progetti di social housing e di spazi pubblici realizzati attraverso il coinvolgimento attivo della cittadinanza; Francisco Alonso (26 maggio, Triennale Milano), una delle voci piuÌ€ interessanti della scuola spagnola dagli anni Ottanta a oggi, professore alla ETSAM di Madrid e la UPSA di Salamanca.

Il Politecnico di Milano e Triennale Milano restano le sedi principali di Milano Arch Week, ospitando come per le passate edizioni tavoli di lavoro, talk, lecture e workshop.
Sono oltre 80 gli appuntamenti selezionati attraverso la call, che si svolgono in 46 sedi diffuse nella cittaÌ€: scuole, teatri, associazioni, biblioteche, giardini di quartiere, chiese, Comuni dell’area metropolitana. Una rete di luoghi che dal centro arriva ai quartieri piuÌ€ esterni. La manifestazione si apre cosiÌ€ al dialogo con le diverse istituzioni e i quartieri della cittaÌ€, coinvolgendo attivitaÌ€ e iniziative locali e raccontando la natura policentrica, complessa e vitale di Milano.

NovitaÌ€ di questa edizione eÌ€ il format As strong as you can, immaginato come una sequenza di racconti, che raccoglie progetti e ricerche di giovani voci che fanno emergere come la pratica contemporanea sia un orizzonte plurale, dove fragilitaÌ€ e debolezza ridefiniscono le prospettive e i confini dell’architettura. Una serie di storie brevi, spesso a lieto fine, dove il progetto ricostruisce significati e legami che a loro volta ridanno un senso all’architettura. Nell’arco delle giornate di sabato 25 e domenica 26 maggio, nel Salone d’Onore in Triennale, si susseguiranno degli speed talk di circa 30 minuti l’uno, a comporre una variegata antologia di progetti. Tra i progettisti e gli studi che parteciperanno: Gia Mussi, Tenet, StudioSer, La Rivoluzione delle Seppie, Atelier Fanelsa, Elena Barthel, Zattere + Riccardo Orsini, Orizzontal (25 maggio), Oasi, EcoÌ€l, Frantoio sociale, HPO, Zarcola, Linearama, Captcha, Abnormal (26 maggio).

Durante le serate del 23, 24, 25 e 26 maggio in Triennale, dopo le lecture, sono in programma delle proiezioni e dei talk nel Giardino Giancarlo De Carlo, tra cui Bamboo Dialogues, il film Big Ears Listen with Feet di Beka & Lemoine, il film di Elettra Fiumi Radical Landscapes, il documentario di Francesca Molteni Green Over Gray su Emilio Ambasz. EÌ€ inoltre in programma un omaggio ad Andrea Branzi, attraverso la proiezione di una selezione di film di e con l'architetto recentemente scomparso.

  Scheda evento:
20-26/05 MILANO
Milano Arch Week 2024



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