SPECIALE MILANO DESIGN WEEK
SPECIALE MAISON&OBJET
SPECIALE LONDON DESIGN FESTIVAL
SPECIALE IMM COLOGNE
INTERVISTE - DESIGN TALKS

Iris Tondo

Il design democratico di Enzo Mari per la prima volta nel Regno Unito
Curata da Hans Ulrich Obrist e Francesca Giacomelli, la retrospettiva di uno dei maestri del design del XX secolo sarà inaugurata il prossimo 29 marzo al Design Museum di Londra
Autore: giulia capozza
segnala ad un amico | versione stampabile
Dimensione testo  
IL DESIGN DEMOCRATICO DI ENZO MARI PER LA PRIMA VOLTA NEL REGNO UNITO
28/03/2024 - L'opera di uno dei designer italiani più influenti del XX secolo approda per la prima volta nel Regno Unito con la prima mostra di Enzo Mari al Design Museum di Londra. A cura del direttore artistico del Serpentine Hans Ulrich Obrist, nonchè amico e collaboratore di Mari, e della designer e ricercatrice Francesca Giacomelli, la retrospettiva "Enzo Mari" sarà inaugurata domani 29 marzo. Un'esposizione di più di 300 oggetti metterà in scena l'intero spettro della prolifica produzione del Maestro, nei suoi 60 anni di carriera, rispecchiando la sua visione democratica ed etica del design.
 

La prima mostra di Enzo Mari nel Regno Unito

La mostra arriverà nel Regno Unito dopo il debutto alla Triennale di Milano nel 2020, inaugurata poco prima della morte del designer, all'età di 88 anni. 

Ricordato come un "gigante" del design italiano, Enzo Mari ha ispirato, con la sua vita e il suo lavoro, generazioni di creativi in tutto il mondo.
 
Nella retrospettiva, saranno esaminati centinaia di progetti che spaziano dai mobili alle installazioni concettuali, dal design di prodotto alla grafica, fino alla sfera dell'arte. I progetti scelti possono essere considerati collettivamente i lavori più rappresentativi dei quasi 2.000 creati da Mari nel corso della sua carriera. Gli oggetti saranno esposti in ordine cronologico, senza distinzione tra discipline, media o tipi di ricerca. Saranno in mostra anche i suoi libri e giochi per bambini, le cui esigenze erano considerate da Mari importanti quanto quelle degli adulti. 

L'esposizione è tratta dall'ultima personale curata da Mari durante la sua vita - Enzo Mari: L'arte del design alla Galleria Civica d'Arte Moderna e Contemporanea di Torino nel 2008. È stata ampliata con materiale d'archivio assemblato da Francesca Giacomelli per illustrare i progetti chiave risultanti dalla ricerca di Mari.
 
Il materiale d'archivio presente in mostra fornirà una maggiore comprensione del processo di ricerca del designer e dei principi chiave che guidavano e unificavano il suo lavoro. Nel corso della sua lunga carriera, molti dei disegni senza tempo di Mari hanno riempito le case di tutto il mondo, come continuano a fare ancora oggi. Tra questi, le stampe "Nature Series" di mele e pere, i calendari perpetui in plastica stampata a iniezione, i mobili e gli utensili da cucina senza tempo.

"È un momento importante per rivisitare il lavoro di Mari e guardare ai temi della sostenibilità e dell'accessibilità attraverso la sua lente". Ha dichiarato il co-curatore Hans Ulrich Obrist. "Nelle mie numerose conversazioni con lui, Mari ha sempre sottolineato che gli oggetti di design devono essere fatti per durare nel tempo - un design che rimane, contro l'idea di uno spreco di risorse usa e getta. Questo si collega alla sua passione per la trasformazione. La forma era tutto per lui, ma voleva creare, attraverso queste forme, modelli per una società diversa. Sono lieto che il Design Museum, dopo il successo ottenuto in Italia e in Belgio, porti la mostra a Londra e la faccia evolvere per il pubblico del Regno Unito per esplorare il mondo straordinario e geniale di Enzo Mari".
 

Un design durevole e accessibile a tutti

Mari era fermamente intenzionato a creare progetti democratici e sostenibili sia dal punto di vista materiale che estetico e accessibili a tutti. Questo approccio era radicale per il suo tempo e oggi può essere considerato un pioniere per molti dei problemi più urgenti del design e della società. Il suo fondamentale libretto di istruzioni "Autoprogettazione" (Proposta di autoprogettazione) è uno di questi esempi, che precede le pratiche di design open-source.

Alla base di gran parte del lavoro di Mari c'è la convinzione che il gioco sia "l'attività necessaria per scoprire il proprio potenziale e per conoscere il mondo". Dopo aver visto i suoi figli giocare, decise di progettare nuovi giocattoli e giochi per loro, diventati poi alcune delle sue opere più famose. 
 
Creato nel 1957,"16 Animals"  è un puzzle in legno composto dalle sagome di sedici animali stilizzati che compongono un'unica tavola di legno. La sua produzione da parte del brand milanese Danese fu talmente apprezzata che sedici anni dopo Mari ne progettò un'altra versione, "16 Fish", con le sagome di pesci, foche, polpi e altre creature marine. Entrambi i puzzle avevano lo scopo di incoraggiare i bambini a scoprire attraverso il gioco. Altri giocattoli e giochi creati da Mari e in mostra saranno "Il gioco della favola" e "La mela e la farfalla".

Conosciuto per le sue convinzioni intransigenti e sovversive, Mari è stato descritto come "la coscienza del design": il suo approccio attivista chiedeva una maggiore responsabilità sociale nel design e l'accesso alla conoscenza. Creava oggetti e installazioni durevoli, a basso costo e multifunzionali, trasponendo nelle opere i suoi ideali.
 
"Mari", afferma la curatrice della Triennale di Milano Francesca Giacomelli, "credeva che 'l'etica è l'obiettivo di ogni progetto'. Non voleva creare oggetti, ma modelli per una società diversa, per un modo diverso di produrre e vivere. L'obiettivo era far sì che le persone diventassero parte del progetto stesso: liberare gli altri dal ruolo passivo di consumatori, perché il progetto non è una forma da contemplare o da consumare, ma uno strumento di trasformazione che richiede la partecipazione attiva di una comunità, resa consapevole dalla conoscenza". Le sue ricerche sono frammenti allegorici di un unico progetto, al quale Mari ha dedicato la sua vita, nella speranza 'di trasformare il mondo'. Ora abbiamo il compito di conservare la sua eredità, fatta di strumenti di conoscenza, e cercare di creare un mondo nuovo".
 

L'eredità in mostra - Enzo Mari al Design Museum

La mostra comprende una serie di omaggi di artisti internazionali contemporanei che riflettono sulla straordinaria vita e sull'eredità di Mari. Si tratta di installazioni site-specific e nuove opere appositamente commissionate di artisti come Dominique Gonzalez-Foerster, Mimmo Jodice, Dozie Kanu, Adrian Paci, Barbara Stauffacher Solomon, Rirkrit Tiravanija, Nanda Vigo, Danh Vō e Virgil Abloh che costituiscono la sezione finale della mostra.
Saranno incluse una serie di interviste video di Hans Ulrich Obrist che illustrano le costanti tensioni etiche di Mari.
 
Un'ulteriore esposizione gratuita sul balcone del museo permetterà a tutti i visitatori di scoprire l'influenza duratura di Mari. Tredici designer contemporanei con sede a Londra esporranno alcuni pezzi ispirati dal pensiero di Mari o dalla sua eredità. I designer sono Jasper Morrison, Studiomama, Martino Gamper, Industrial Facility, Andu Masebo, Michael Marriott, Special Projects, Jaclyn Papparlardo, A Practice for Everyday Life, Rio Kobayashi, Sound Advice, Livia Lauber e StudyOPortable.

L'esposizione - intitolata Grazie Enzo: Contemporary Responses to Enzo Mari - sarà inaugurata lo stesso giorno della mostra. Curata da Hans Ulrich Obrist con Francesca Giacomelli, la mostra arriva a Londra dopo essere stata ospitata alla Triennale di Milano nel 2020 e al C-Mine di Genk, in Belgio, nel 2023. Per il Design Museum è curata da Rachel Hajek. L'esposizione sul balcone è curata da Esme Hawes.
 
"Il Design Museum", dichiara Johanna Agerman Ross, curatrice capo della Fondazione Conran presso il Design Museum, "esiste per mostrare il ruolo vitale che i designer svolgono nella società ed Enzo Mari è stato davvero uno dei pionieri del design del XX secolo. La sua eredità e la sua influenza meritano di essere conosciute meglio e per questo siamo lieti di inaugurare la prima mostra retrospettiva del suo lavoro in Gran Bretagna, portando i suoi progetti e il suo pensiero alle centinaia di migliaia di visitatori a partire da questa primavera. Questa è anche una brillante opportunità per indagare la sua eredità e la sua influenza su molti designer contemporanei attraverso l'esposizione Balcony che abbiamo creato come complemento alla mostra".


Enzo Mari. Photo by Ramak Fazel


Equipment for research on colour and volume relations. 1952. Photo attributed to Paolo Monti


The Nature Series. No. 1/ the apple with Elio Mari. Photo Danese Milano


La mela e la farfalla, printing draft. 1958/1969. Archivio E. Mari, City of Milan, CASVA. Photo Gianluca Di loia - © Triennale Milano


Atlante secondo Lenin with Francesco Leonetti. 1974. Edizioni L’Erba Voglio, 1976


Lo zoo di Enzo by Nanda Vigo. 2020. © Triennale Milano. Photo by Gianluca Di Ioia


Two Timer for Established and Sons. Design Sam Hecht and Kim Colin Industrial Facility. Photo by Peter Guenzel


Hans Ulrich Obrist, collaboratore di Mari e co-curatore della mostra di Enzo Mari al Design Museum - Ph. Brigitte Lacombe


Francesca Giacomelli, ricercatrice e co-curatrice della mostra di Enzo Mari al Design Museum


The Nature Series. Preliminary sketches and variations for the goose with Elio Mari. Photo Studio Enzo Mari


Per forza di levare, “broken vase”. KPM Berlin

Consiglia questa notizia ai tuoi amici

ULTIME NEWS SU EVENTI
26.04.2024
Storie di luce, silenzio e intimità nella mostra 'Aldo Amoretti – Ascoltare i luoghi'
23.04.2024
Ambienti 1956-2010. Environments by Women Artists II
18.04.2024
The Amazing Walk: l’installazione di Amazon al Fuorisalone 2024
le altre news

 Enzo Mari. Photo by Ramak Fazel
Equipment for research on colour and volume relations. 1952. Photo attributed to Paolo Monti
The Nature Series. No. 1/ the apple with Elio Mari. Photo Danese Milano
La mela e la farfalla, printing draft. 1958/1969. Archivio E. Mari, City of Milan, CASVA. Photo Gianluca Di loia - © Triennale Milano
Atlante secondo Lenin with Francesco Leonetti. 1974. Edizioni L’Erba Voglio, 1976
Lo zoo di Enzo by Nanda Vigo. 2020. © Triennale Milano. Photo by Gianluca Di Ioia
Two Timer for Established and Sons. Design Sam Hecht and Kim Colin Industrial Facility. Photo by Peter Guenzel
Hans Ulrich Obrist, collaboratore di Mari e co-curatore della mostra di Enzo Mari al Design Museum - Ph. Brigitte Lacombe
Francesca Giacomelli, ricercatrice e co-curatrice della mostra di Enzo Mari al Design Museum
The Nature Series. Preliminary sketches and variations for the goose with Elio Mari. Photo Studio Enzo Mari
Per forza di levare, “broken vase”. KPM Berlin
Camicia. Glass flower vase with aluminium cylinder. Danese Milano. Permanent collection, Triennale Milano
Formosa. Perpetual wall calendar. 1963. Timor perpetual table calendar. 1966. Danese Milano
Iron Section bar containers. Putrella series, model A. 1958. Danese Milano. Photo Fabio e Sergio Grazzani
Photography Timi Akindele-Ajani, courtesy of SOUND ADVICE
L'ultimo mobile, per Enzo e Lea. 2020.  Pine wood, nails  Martino Gamper in collaboration with Robinson Barbosa
Product Zampa by JASPER MORRISON. Produced by Mattiazzi. 2020. Photo by Miro Zagnoli
Enzo Shelf. Livia Lauber, 2023
Studiomama. Offcut Animal 023. Photography by Richard Davies
1
2
3
4
5
6
7
 NEWS CONCORSI
+24.04.2024
Al via il concorso Photomaarc Edizione 2024
+23.04.2024
Al via la call for abstract ‘Donne in architettura’
+18.04.2024
Iscrizioni al via per il 4° Reuse the Ruin
+08.04.2024
Premio Internazionale di Architettura Sacra 2024
+04.04.2024
Architettura del Paesaggio: al via l’ottavo City‘Scape Award
tutte le news concorsi +

Iris Tondo
Condizioni generali | Informativa PrivacyCookie  | Note Legali | Contatti/Assistenza | Lavora con noi | Pubblicit� |  Rss feed
� 2001-2024 Edilportale.com Spa, P.IVA 05611580720 n�iscrizione ROC 21492 - Tutti i diritti riservati
Iscritta presso il Tribunale di Bari, Num.R.G. 1864/2020 � Riproduzione riservata