Mario Botta - Foto Flavia Leuenberger Ceppi
05/03/2024 - Quest’anno il comitato scientifico del Piranesi Prix de Rome ha deciso di assegnare il Premio alla Carriera a Mario Botta, che il prossimo 15 marzo terrà, per l’occasione, una Lectio magistralis presso la Casa dell’Architettura di Roma.
“Mario Botta è oggi uno degli architetti più importanti sulla scena internazionale. La sua architettura ha influenzato generazioni di progettisti tra gli anni Settanta e gli anni Novanta del Novecento. Il suo talento e la sua intensa produzione hanno portato a un significativo spostamento di paradigma verso la riconsiderazione dei temi storici, disegnando nuove possibili traiettorie per il contemporaneo”.
Mario Botta nasce il 1° aprile 1943 a Mendrisio, Ticino.
Dopo un periodo d’apprendistato a Lugano, frequenta il liceo artistico di Milano e prosegue i suoi studi all'Istituto Universitario d'Architettura di Venezia, dove si laurea nel 1969 con i relatori Carlo Scarpa e Giuseppe Mazzariol.
Rientrato in Ticino, nel 1970, apre il suo primo studio a Lugano, città nella quale resterà quarant’anni, fino al 2011, anno del trasferimento definitivo a Mendrisio.
Dall’inizio della carriera ha sempre affiancato l’attività progettuale a un impegno didattico e divulgativo con conferenze, seminari e corsi presso scuole d'architettura in Europa, in Asia, negli Stati Uniti e in America Latina.
Nel 1996, nell’ambito della creazione dell’Università della Svizzera italiana, si impegna come ideatore dell’Accademia di architettura a Mendrisio, dove ha insegnato fino al 2018 e ha occupato per due volte la carica di Direttore, ricevendo nel 2019 il titolo di Professore Emerito.
Nel 2006 diventa presidente della giuria del BSI Architectural Award (ora Swiss Architectural Award), istituito grazie al sostegno della Fondazione BSI per l’architettura e dell’Accademia di architettura di Mendrisio.
Dal 2016 è, inoltre, presidente della commissione tecnica incaricata delle mostre alle Scuderie del Quirinale di Roma.
Il suo lavoro è stato premiato con importanti riconoscimenti internazionali e numerose sono le mostre dedicate alla sua ricerca.
Dalle case unifamiliari in Canton Ticino il suo lavoro ha abbracciato tutte le tipologie edilizie: scuole, banche, edifici amministrativi, biblioteche, musei ed edifici del sacro.
Si è, inoltre, cimentato nel campo del design creando, dal 1980, numerosi oggetti per marchi quali Alias, Artemide, Pierre Junod, Munari, Riva 1920 e Lalique.
La sua poliedrica carriera lo ha visto impegnato anche nel mondo del teatro con quattro scenografie per altrettante produzioni - “Lo Schiaccianoci” (1992), “Medea” (1993) e il “Barbiere di Siviglia (2009) per l’Opernhaus di Zurigo e “Ippolito” (1995) per lo Stadttheater di Basilea - e come curatore di allestimenti di mostre dedicate ad artisti famosi, quali Carlo Scarpa, Friedrich Dürrenmatt, Andrea Mantegna, Giancarlo Vitali, Tiziano, Gianfranco Ferroni, Antonio Ligabue, Giuliano Vangi e, recentemente, Giacomo Balla e Piero Dorazio.
Mario Botta, foto Flavia Leuenberger Ceppi, 2023
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