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Rappersbühl di bergmesterwolf architekten: integrazione con la natura e materialità
Il complesso diventa un tutt’uno con la natura e cattura la forza del luogo
Autore: cecilia di marzo
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RAPPERSBÜHL DI BERGMESTERWOLF ARCHITEKTEN: INTEGRAZIONE CON LA NATURA E MATERIALITÀ
12/12/2023 - Il complesso Rappersbühl di bergmesterwolf architekten a Ritten, in Alto Adige, lavora con le curve di livello, la natura, il posizionamento e gli spazi intermedi. Si integra nel paesaggio e ne diventa parte. I tetti spioventi, uno in scandole, l’altro rinverdito, diventano parte del paesaggio, segnano l’architettura e, insieme agli alberi storici, danno identità al luogo. Il tetto inclinato, verde e ‘pieghevole’, che si apre verso il cortile, è integrato nell’insieme come un prato fiorito naturale. Il paesaggio cresce sopra di esso e forma un’unità naturale.
 
La materialità del nuovo insieme proviene dal sito stesso: il legno delle foreste circostanti, le pietre per la muratura provenienti dal sito, il calcestruzzo colorato composto con l’argilla trovata nella terra di scavo, con la sua cassaforma spazzolata da assi di legno e anche l’intonaco degli interni con la stessa argilla.
Il materiale di scavo viene riportato sugli edifici integrati nelle curve di livello.
Quando si arriva a Rappersbühl, la prima cosa che si riconosce è il viale di alberi che incornicia la vista. Un primo volume, un edificio con tegole in legno nel pendio, conduce la vista sui prati e sul paesaggio costruito. Sotto, in basso – nella morfologia – i 5 appartamenti per le vacanze, sopra, la sala riunioni con camino e l’appartamento del committente.
Completano il sito il fienile, la fontana, la sauna e il forno sono posizionati a distanza, formando una sorta di corte con gli alberi secolari.
Il progetto vuole essere un luogo di benessere e riflettere una sensazione che caratterizza la giornata all’aperto: semplicità coltivata e vicinanza alla natura, luce, calore, atemporalità e senso di particolarità.
 
L’edificio più evidente e più grande, a causa del gran numero di capi di bestiame, è lo stadel.
Qui la costruzione in legno poggia su una base in calcestruzzo e lavora con dettagli ed elementi verticali che ritmano la facciata e si legano ai dettagli tradizionali, interpretandoli, però, in modo contemporaneo.
 
Nell’edificio principale, un nastro di cemento colorato, con accenti locali, forma il contorno dell’architettura, che poggia sulle facciate, partizioni in pino, abbattuto e lavorato dalla foresta di Rappersbühl dell’azienda. Questo lavora con sporgenze e rientranze degli elementi verticali, con superfici aperte e chiuse e dettagli colorati come i pluviali sovradimensionati.
La fascia si piega alla fine, diventa il rifugio del cliente ed è interamente in legno. All’interno lavora con la luce naturale, atmosfere speciali e situazioni spaziali. I materiali come legno e argilla creano le speciali transizioni. Anche in questo caso, il legno proviene dal bosco locale. L’abete rosso, saponato di bianco, è stato utilizzato per tutte le pareti e i mobili. Dettagli speciali, dipinti con lo storico colore rosso, li raffinano e li affilano.
Insieme ai proprietari, è stato creato un casale che diventa un tutt’uno con la natura, integra gli alberi storici nell’architettura, lavora con la materialità e cattura la forza del luogo.



 

  Scheda progetto: transition - rappersbühl
Gustav Willeit
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