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Il tocco di colore USM per una casa-rifugio nella natura australiana
Progetto Slow Beam: il brand svizzero dialoga con Lauren Bamford, l'ideatrice dell'architettura dall'anima brutalista
Autore: giulia capozza
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Sistemi modulari USM - Side table in metallo Sistemi modulari USM - Side table in metallo
02/03/2023 - Slow Beam, il progetto ideato dalla mente creativa della fotografa Lauren Bamford, è una casa-rifugio in stile brutalista alla periferia di Hobart, nel cuore della Tasmania. L’anima rude e cupa dell’edificio è in armonia con il contesto naturale circostante, ma in contrasto con i colori vivaci degli interni, arredati con i sistemi modulari USM Haller e le creazioni di artisti e designer australiani.

Servendosi di terrapieni abbandonati dal precedente proprietario, Lauren Bamford ha ideato un luogo intimo immerso nella natura per allontanarsi, di tanto in tanto, dalla routine cittadina di Melbourne in cui vive.
 
Due fabbricati collegati tra loro si affacciano, da un lato, verso un prato scosceso che termina contro una parete di roccia e, dall'altro, su una vista panoramica del fiume Derwent.

Gli interni sono una celebrazione della creatività locale e i sistemi modulari USM si integrano perfettamente al resto dell’arredamento con un tocco moderno e funzionale: pratici ed essenziali, i mobili dai colori vivaci sono la soluzione ideale per l’intera abitazione.
 
Ci parli di questa casa... Quando è stata costruita?
Quest'abitazione è un'espressione estremamente personale dei miei gusti e di quelli di mio marito. Avevamo acquistato un pezzo di terra pieno di rocce e cespugli e adesso possediamo questa bella, intima e vissuta casa lontana dal resto del mondo. Il percorso è stato complesso, ma anche divertente. L'abbiamo costruita nel 2018, su progetto della nostra amica architetto Sarah Trotter, dell'Hearth Studio.
 
Qual era lo scopo di questa casa? Perché proprio in Tasmania? Ci avete mai abitato? Oppure avevate fin dall'inizio intenzione di darla in affitto?
Mio marito Keith è di Hobart. La sua famiglia vive ancora lì, sapevamo che ci sarebbe stata spesso occasione di andare a trovarli. Abbiamo iniziato a ragionare sull'eventualità di comprare un appartamento a Hobart come nostro primo e unico investimento, perché Melbourne dal punto di vista economico era fuori portata. A Hobart eravamo sicuri di poter trovare il posto perfetto da comprare, che potesse essere punto d’appoggio quando veniamo a trovare i miei suoceri ma anche soluzione ideale da affittare su Airbnb per il resto dell'anno. Non ci abbiamo mai realmente abitato, ma cerchiamo di venirci ogni volta che possiamo, anche perché è il luogo preferito di nostra figlia, che ora ha 4 anni.
 
Come ha scelto gli interni? Da dove nasce il profondo legame con il design? Anche nella sua casa principale vive circondata da colori così forti?
Fin dall'inizio, ero consapevole di volere qualcosa di scuro e umorale. Mi piaceva molto quello che il March Studio aveva fatto con le travi in cemento nell'atrio dell'ex Hotel Hotel, a Canberra.
Inoltre, volevo un'estetica complessiva fatti di contrasti: costituita da un progetto architettonico scuro, brutalista, vivacizzato all’interno da una tavolozza di colori audaci. Infine, per dare maggiore carattere all'insieme, pensavo di arricchire l’arredo interno con opere d'arte e mobili anni Cinquanta e Sessanta.
 
Allo stesso tempo, però, non volevo che il tutto sembrasse un semplice gioco d’ispirazione vintage, quindi ho cercato di mantenere anche alcuni elementi moderni. Innanzitutto, ho deciso di scegliere sempre e soltanto cose che mi piacessero. La maggior parte degli oggetti artistici in questione è opera di persone che conosco; quindi, in un certo senso, questa casa è il 'frutto della città in cui vivo', delle passioni che mi animano, del lavoro che faccio e delle persone che ho incontrato negli anni.
 
Essere circondata da così tanti oggetti artistici e di design mi permette di non dovermi spingere chissà dove per trovare fonti di ispirazione. La scelta di quali oggetti prendere e di dove collocarli all'interno della casa non è stata per nulla casuale. A volte, come nel caso della sbarra per guardaroba Black notes di Fred Ganim, mi sono innamorata di alcuni oggetti poco prima di iniziare la costruzione della casa e fin da subito ho deciso di riservare loro un posto speciale. Sono una persona risoluta e molti degli oggetti della casa sono stati scelti senza lunghe esitazioni. Anche nella casa di Melbourne dove viviamo non mancano i colori accesi, ma lì la base dell'arredamento è neutra, quindi l'impatto non è lo stesso.
 
Ha tratto ispirazione dalla natura circostante?
Abbiamo espressamente voluto che le caratteristiche dell'edificio fossero determinate dalla posizione e dalle peculiarità geologiche di quel preciso territorio. La posizione della casa ha tante qualità che ci spingono a cercare di trasformarla in un luogo sempre più speciale. Ovviamente, la particolarità più evidente era il terreno ripido e selvaggio, ma anche trovarsi al confine tra area urbana e zona boschiva periferica, è un'esperienza ormai rara. Inoltre, sapevamo che questa sarebbe stata una casa dove ci saremmo rifugiati soltanto pochi giorni all'anno; di conseguenza, abbiamo potuto osare, abbiamo avuto maggiore libertà nelle scelte di design, il che ci ha permesso di ottenere un risultato “fuori dall'ordinario”.
 
È stato rischioso scegliere il nero come colore principale?
Devo dire che è sembrato un rischio per tutti tranne che per noi. Durante il cantiere, il costruttore ha spesso cercato di scoraggiarci dall'usare il nero per pareti e soffitti, io per via delle grandi finestre ero certa che avrebbe funzionato. Il nero, inoltre, mette in risalto tutti i mobili che abbiamo scelto, oltre a concentrare lo sguardo su ciò che si vede fuori dalle finestre. Non siamo minimamente pentiti di questa scelta.
 
Come descriverebbe il suo stile?
Sono sempre stata affezionata allo stile degli anni Cinquanta e Sessanta: linee pulite e colori audaci! Tuttavia, comfort e funzionalità sono imprescindibili. Chic, ma casual...
 
E i sistemi modulari USM Haller come si inseriscono in quest'insieme? Che cosa le piace del brand?
USM Modular Furniture regala alla nostra casa un tocco moderno e funzionale. I mobili sono audaci ma allo stesso tempo iconici, essenziali, eleganti e si integrano alla perfezione con il resto dell'arredamento e le opere d’arte che abbiamo scelto. Nelle varie stanze avevamo assolutamente bisogno di spazi contenitivi, pratici, considerando anche il fatto che abbiamo una bambina piccola, e i mobili USM Haller sono perfetti, la soluzione ideale, oltre a essere oggetti di design esteticamente accattivanti sono particolarmente utili. E non tralasciamo il fatto che sono modulari, quindi le configurazioni possono cambiare facilmente con il cambio delle esigenze sia della nostra famiglia sia dei nostri ospiti… Ci piacciono tutti e abbiamo la sensazione che abbiano portato nuova linfa alla casa!
 
USM su Archiproducts
 


Progetto Slow Beam - Casa-rifugio brutalista


Sistemi modulari USM - comodino con cassetti


Casa-rifugio in Tasmania, Australia


Progetto Slow Beam - Comodino USM Haller


Interni del progetto Slow Beam


Sistemi modulari USM - Mobile contenitore


Sistemi modulari USM - Cassettiera in metallo


Architettura brutalista nella natura - progetto di Lauren Bramford


Sistemi modulari USM


Sistemi modulari USM - Side table in metallo


Sistemi modulari USM - Dettaglio mobile contenitore

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