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Come sarà il nuovo Museo Egizio di Torino?
Nel 2024 il progetto di OMA lo renderà più accessibile e inclusivo, a partire dalla nuova Piazza Egizia, un nuovo spazio aperto a cittadini e turisti
Autore: rossana vinci
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31/01/2023 - Il Museo Egizio di Torino è pronto a cambiare. Entro il 2024, anno del suo bicentenario, il più antico museo di cultura egizia del mondo sarà più accessibile e inclusivo: nascerà la Piazza Egizia, una piazza coperta, a pochi passi dalla vicina piazza Carignano, aperta gratuitamente a cittadini e turisti anche oltre l'orario di apertura del museo.

Il concorso internazionale di progettazione Museo Egizio 2024 è stato vinto dal raggruppamento guidato da David Gianotten di OMA – Office for Metropolitan Architecture (con Andrea Tabocchini Architecture e Guendalina Salimei di T-Studio fra i partner italiani). Il team si è imposto nella rosa dei professionisti che erano stati ammessi alla seconda fase della competizione indetta dalla Fondazione Compagnia di San Paolo. Tra i finalisti due team torinesi – quello guidato dall’under 40 Giuseppe Bove per Pininfarina Architecture, terzo classificato, e CRA – Carlo Ratti Associati – e i gruppi capitanati dagli architetti Jette Cathrin Hopp (Snøhetta) e da Kengo Kuma (Kengo Kuma & Associates), quest’ultimo al secondo posto.

Il Museo Egizio, fondato nel 1824, è tutt'oggi ospitato nel Collegio dei Nobili, un complesso composto da gallerie espositive, dall'Accademia delle Scienze e da un cortile aperto. Le mutate esigenze degli ultimi due secoli hanno portato a numerose modifiche dell'architettura del museo, chiudendo le aree pubbliche al resto della città.

David Gianotten, Managing Partner di OMA, ha dichiarato: "Il Museo Egizio, con un cortile aperto, è storicamente uno dei principali spazi civici di Torino. Ritieniamo fondamentale ripristinare la natura pubblica del museo e integrarlo nuovamente nella rete di spazi pubblici di Torino. Riorganizzando gli attuali spazi pubblici del museo, abbiamo creato la Piazza Egizia, che è un luogo per tutti i tipi di attività condivise tra il Museo Egizio e la città".
 

Il progetto di OMA: sei diverse stanze urbane


Il progetto di OMA prevede la realizzazione di sei diverse stanze urbane, ciascuna con una sua dimensione, e con qualità e funzioni distinte.  La più grande sala urbana centrale del museo è Piazza Egizia. Una spina dorsale centrale collega le sei sale urbane tra loro e con entrambi gli ingressi del museo su via Accademia e via Duse. Nuove aperture sono state introdotte nella facciata attuale lungo via Duse, attirando ulteriormente il pubblico verso il museo e la piazza Egizia. Le sei sale urbane condividono uno schema al piano terra, ispirato ai manufatti del museo, per garantire la continuità visiva.


Piazza Egizia: un cortile multifunzionale a doppia altezza


La Piazza Egizia è intesa come un cortile multifunzionale a doppia altezza che metterà in luce l'architettura originale del museo e le tracce degli interventi effettuati nel tempo. Le molteplici aperture storiche del cortile al livello 0 - che erano state chiuse a causa delle modifiche apportate dal museo - saranno nuovamente aperte, ricollegando lo spazio pubblico alla città. Al livello -1 saranno collocati il Giardino Egizio e uno spazio per eventi e apprendimento. Qui si scopre la facciata originale del Collegio dei Nobili, nascosta dalla ristrutturazione del 2010. Sopra il cortile è prevista una tettoia trasparente. La sua griglia strutturale in acciaio rivestita in alluminio è intesa come un dispositivo per la raccolta dell'acqua piovana, la ventilazione dell'aria e la fornitura di illuminazione. 

Andreas Karavanas, Project Architect di OMA ha affermato: "Abbiamo concepito la Piazza Egizia come un palinsesto che rivela i diversi strati della storia del museo. Questo approccio restituisce coerenza all'architettura e conferisce al museo un'identità lucida, garantendo al contempo la soddisfazione delle nuove esigenze dell'istituzione."
 

  Scheda progetto: Museo Egizio 2024
OMA by Alessandro Rossi
Vedi Scheda Progetto
OMA by Alessandro Rossi
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  Scheda progetto:
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