Pietra lavica e terracotta: il linguaggio decorativo Ninefifty
Un incontro tra territorio e arte, design e artigianato da cui nascono rivestimenti in pietra lavica e terracotta ispirati alla tradizione siciliana. La storia di Ninefifty, brand fondato da Nicolò e Fausto Parrinello con la direzione creativa di Margherita Rui
14/10/2022 - Rinnovare, rispettare e rigenerare le risorse della terra siciliana. Da questa visione prendono vita i rivestimenti in pietra lavica e terracotta Ninefifty, giovanissimo brand fondato dai fratelli Nicolò e Fausto Parrinello con la direzione creativa di Margherita Rui,cheha voluto indagare la materia per creare un nuovo linguaggio estetico tattile e imperfetto.
Una miscela tra passato e presente, dove ogni collezione è un incontro tra territorio e arte, tra designer e artigiano: i decori sono eseguiti a mano libera, i colori applicati a pennello, le nuove tecnologie si fondono con le antiche lavorazioni.
Il brand nasce nel 2020 a Caltagirone, città siciliana conosciuta in tutto il mondo per la produzione di ceramiche artistiche. È qui che Nicolò e Fausto Parrinello danno vita al progetto Ninefifty, il cui nome evoca la temperatura a cui terracotta e lava si fondono con gli smalti.
Cresciuti nei laboratori ceramici del padre Rosario Parrinello, fondatore del brand Made a Mano, Nicolò e Fausto entrano da subito in contatto con terre, pigmenti e lavorazioni. Tra forni e stampi imparano a scegliere la materia, trasformarla e reinterpretarla.
La produzione Ninefifty è il risultato di ricerca, sperimentazione e analisi sulle possibili lavorazioni di pietra lavica, terracotta e smalto, materiali della tradizione siciliana. Firmati da Margherita Rui, i rivestimenti hanno un comune trait d’union: Caltagirone, la Sicilia, la storia dell’arte e dell’architettura che, come gli smalti, si fondono in un nuovo modo di concepire il design.
I rivestimenti in pietra lavica e terracotta Ninefifty
Alfabeto, Tracce, Teorema le collezioni più iconiche. "Alfabeto per noi è un ritorno futuristico nella tradizione della ceramica della nostra città. Ogni segno che lascia il pennello è il ricordo della nostra Scalinata o di una colonna in ceramica che evolve in linearità", raccontano Nicolò e Fausto.
"Tracce riprende i colori sensuali e vividi della nostra terra. Quando vanno in produzione pensiamo sempre che questi colori viaggeranno per il mondo portando schizzi di Sicilia chissà in quale destinazione.
La lavorazione della collezione Teorema ci trasforma in architetti della materia. Le forme e gli archi di queste piastrelle hanno le forme di porte e ingressi di palazzi. Sono un invito a scoprire l’architettura siciliana".
La collezione Alfabeto costruisce un linguaggio decorativo dove forma, colore e ritmo scandiscono un rivestimento ricco di fascino. "Quando ho disegnato Alfabeto volevo ricreare il ritmo di forme e colori delle ceramiche di Caltagirone", spiega Margherita Rui. "Solo però astraendone le forme: da figurative a segniche, geometriche. Anche le tonalità sature ne sintetizzano i colori. Diventano segni di un alfabeto con cui scrivere storie".
Le piastrelle Tracce esplorano il segno che lascia il pennello quando il colore viene steso di getto, ma con sapiente precisone. "Il colore vibrante, pulsante e tattile è l’elemento fondamentale: per un inno alla cromia mediterranea contemporanea".
Il rivestimento Teorema nasce dall’esplorazione di una simbologia primaria, con tratti essenziali e rigorosi eseguiti tramite l’incisione della pietra lavica smaltata. "Questi paesaggi sospesi, astratti, fatti di geometrie pure, hanno la loro origine nella storia dell’arte italiana del secolo scorso", conclude Margherita Rui.
Come produttori, Nicolò e Fausto hanno deciso di investire in una strategia aziendale che fosse sostenibile e che si estendesse dai manufatti alla struttura aziendale. Quella di Ninefifty è una filiera corta che consente di avere un buon grado di controllo sull'estrazione della materia prima: argille di elevata qualità e pietra lavica cavata dall'Etna. Un frantoio immerso nelle campagne siciliane trasforma gli esuberi della produzione in nuovi mix di polveri. L’attenzione per l’ambiente passa anche attraverso la raccolta di acqua piovana in apposite cisterne, dove viene lasciata decantare naturalmente e poi riutilizzata nei flussi produttivi della lavorazione della lava e della ceramica.
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