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Carlo Scarpa tra tradizione e tecnica nell’“universo del legno”: il Santuario di Ise in Giappone
Il primo dei tre appuntamenti della Fondazione Benetton sull’architettura e la cultura giapponese si svolgerà giovedì 7 aprile
Autore: rossana vinci
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05/04/2022 - Dal mese di aprile, prenderanno avvio nell’ambito delle attività della Fondazione Benetton Studi Ricerche alcuni cicli di conferenze ideati da J.K. Mauro Pierconti, storico dell’architettura e curatore dello spazio espositivo di Ca’ Scarpa. Si inizierà con tre appuntamenti sull’architettura e la cultura giapponese.

La prima conferenza online, con J.K. Mauro Pierconti, si svolgerà giovedì 7 aprile alle ore 18, sulla piattaforma Zoom (iscrizione attraverso il link pubblicato nei canali social e nel sito www.fbsr.it) e sarà dedicata a Carlo Scarpa tra tradizione e tecnica nell’“universo del legno”: il Santuario di Ise in Giappone.

Il Santuario di Ise si trova ad alcune ore di treno a sud di Tōkyō, nella regione di Mie, ed è il tempio shintoista simbolicamente più importante per la cultura dell’intero paese, non solo per la sua antichità, ma anche perché la divinità del Sole, Amaterasu – che qui risiede –, viene considerata l’antenata della casa regnante. È quindi nel segno e nell’autorità imperiale che il santuario viene ritualmente ricostruito ogni 20 anni, dal 690 d.C. 
Nell’autunno del 2013, il processo di ricostruzione – che prende il nome di shikinen sengū – è stato portato a termine per la 62° volta. L’aspetto costruttivo si lega così in modo inestricabile alla sostanza religiosa di cui il santuario è portatore, favorendo così la nascita di molte domande che non smettono di interrogare le menti curiose circa il suo significato storico e religioso, le tecniche antiche che vengono ancora oggi utilizzate e la sua origine mitica. In Giappone altri antichi templi sono stati periodicamente ricostruiti, ma nessuno di essi ha conservato la medesima regolarità nel processo di ricostruzione che, nel caso di Ise, si è coniugato a una sostanziale uniformità formale. Nessun’altra ricostruzione prevede poi un rituale altrettanto complesso e articolato, scandito nel suo procedere da una lunga serie di cerimonie religiose distribuite nel corso di 8 anni; tanto richiede il suo completamento.

A una storia straordinaria come quella del Santuario di Ise s’intreccia poi l’esperienza che Carlo Scarpa ha vissuto in prima persona visitando questo luogo sul finire dell’estate del 1969, dopo un breve ma intenso giro alla scoperta delle bellezze architettoniche del paese, soprattutto a Kyōto e a Nara: due antiche capitali. 
Attraverso le sue fotografie ritrovate è stato inoltre possibile individuare i soggetti ripresi e ricostruire il percorso della visita: informazioni preziose per riflettere sul modo in cui egli è entrato in contatto con questa tradizione millenaria, a lungo immaginata negli anni precedenti e che, effettivamente, si rivelò per lui piena di significati; alcuni anche inaspettati.

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