Vico Magistretti con la lampada Atollo - n.d. Courtesy Oluce Foto: Giorgio Lotti
11/05/2021 - Inaugura oggi negli spazi della Triennale Milano la mostra 'Vico Magistretti - Architetto milanese', in programma fino al prossimo 12 settembre. L'esposizione rende omaggio all’architetto e designer milanese Vico Magistretti (1920-2006) e ne ripercorre l’intero percorso progettuale, iniziato proprio al Palazzo dell’Arte negli anni del secondo dopoguerra, dove ottiene i primi riconoscimenti per il suo lavoro.
Inizialmente prevista nel 2020 per celebrare il centenario della nascita di Magistretti, la mostra, realizzata in collaborazione con la Fondazione Vico Magistretti e curata da Gabriele Neri, espone il prezioso patrimonio di disegni, schizzi, modelli, fotografie, prototipi e pezzi originali conservati nell’archivio dell’architetto milanese, insieme a materiali provenienti dagli archivi di aziende, istituzioni e privati. Il progetto allestitivo è stato affidato a Lorenzo Bini/BINOCLE.
Suddivisa in sezioni tematiche, l’esposizione presenta al pubblico il lavoro di Vico Magistretti per la prima volta in maniera unitaria, in un percorso in cui architettura e design, in tutte le loro molteplici declinazioni, sono intrecciati al fine di restituire l’ampiezza della sua attività, offrendo così un’interpretazione critica aggiornata ed estesa oltre la celebrazione delle sue icone più famose.
Afferma Stefano Boeri, Presidente di Triennale Milano: "Semplicità, eleganza e genio sono le tre grandi componenti nel DNA progettuale di Vico Magistretti, tra i principali artefici di quella storia straordinaria che, dal secondo dopoguerra, grazie al fecondo dialogo tra progettisti e imprenditori illuminati, ha proiettato il design italiano da Milano nel mondo intero. La celebrazione di Magistretti – il cui rapporto con Triennale Milano è di lunga durata – è un atto doveroso per la nostra istituzione, che si colloca in un percorso di mostre e approfondimenti dedicati ad alcuni dei più straordinari esponenti italiani del design e dell'architettura".
Lorenza Baroncelli, Direttore artistico di Triennale Milano, dichiara: “La mostra in Triennale sarà un inedito assoluto perché per la prima volta metterà in scena non solo gli oggetti di design ma anche i progetti architettonici di Vico Magistretti. Il luogo è simbolico. Per raccontare questo straordinario architetto e designer non si può infatti prescindere dalla sua ‘milanesità’, che lo ha portato dal cuore di questa città in tutto il mondo. Magistretti ha esercitato una profonda influenza sui progettisti delle generazioni più giovani, come Jasper Morrison e Konstantin Grcic, che saranno presenti in mostra con degli omaggi. Il filo narrativo dell’allestimento sarà il colore rosso, il suo preferito nelle grandi scelte e nei piccoli vezzi, come ad esempio quello di indossare solo calzini di questo colore. Il ‘rosso’ tiene insieme una inestimabile collezione di oggetti e ricordi, capace di raccontare in maniera sentimentale, ma allo stesso tempo precisa, la personalità dirompente, creativa e carismatica di Magistretti e la sua straordinaria sensibilità artistica”.
Tra i progetti di architettura più significativi di Magistretti vi sono a Milano la Chiesa di Santa Maria Nascente al QT8 (1947-55, con Mario Tedeschi), la Torre al Parco in via Revere (1953-56, con Franco Longoni) e il palazzo per uffici in corso Europa (1955-57). A questi si aggiungono altri interventi di particolare rilevanza, tra i quali le torri di piazzale Aquileia (1961-64), la Casa Arosio ad Arenzano (1956-59), il Golf Club di Carimate (1958-61), la casa Bassetti ad Azzate (1959-62), il Municipio di Cusano Milanino (1966-69), la Facoltà di Biologia dell’Università di Milano (1978-81) e la Casa Tanimoto a Tokyo (1985-86).
Come designer, Vico Magistretti ha lavorato con le più importanti aziende del settore, tra cui Cassina alla quale è storicamente legato sin dal 1960 e per cui ha firmato numerosi progetti come ad esempio il divano Maralunga (1973), la libreria Nuvola Rossa (1977) e il tavolo Edison, rieditato quest'anno con una struttura in acciaio verniciato nero opaco o becco d’oca; Artemide, con la quale ha dato vita all'iconica lampada Eclisse nel 1967; De Padova, con cui ha collaborato per la realizzazione di numerosi progetti, come le sedute Silver (1989) e Incisa (1992), la libreria Tani Moto (1991) e il tavolo Vidun (1987); con Flou ha realizzato nel 1978 Nathalie, il primo letto interamente rivestito in tessuto; per Oluce ha firmato le lampade Sonora (1976) e Atollo (1977).
La mostra ha inoltre l’obiettivo di evidenziare l’apertura internazionale di Magistretti. Considerato come una delle figure più rappresentative della cultura progettuale milanese della seconda metà del Novecento, ebbe infatti stretti legami con l’estero – in particolare Inghilterra, Giappone e paesi nordici – che influenzarono molto il suo lavoro, lasciando a sua volta il segno in tali contesti.
In mostra sono anche presenti le testimonianze – sotto forma di “omaggi a Vico” dei designer Konstantin Grcic e Jasper Morrison, suoi allievi al Royal College of Art di Londra, il cui approccio al design è stato profondamente influenzato dall’incontro con Magistretti.
Il catalogo, edito da Electa su progetto grafico dello studio Norm e curato da Gabriele Neri, offre ulteriori approfondimenti teorici, un ricco apparato iconografico, testi istituzionali e le testimonianze di studiosi, progettisti, amici e allievi di Magistretti, tra cui Lorenza Baroncelli, Lorenzo Bini, Stefano Boeri, Giampiero Bosoni, Claudio Campeggi, Terence Conran, Michele De Lucchi, Konstantin Grcic, Joseph Grima, Paolo Imperatori, Tomita Kazuhiko, Italo Lupi, Alessandro Mendini, Jasper Morrison, Gabriele Neri, Rosanna Pavoni, Raimonda Riccini, Marco Romanelli, Marco Sammicheli, Thomas Sandell, Penny Sparke, Patricia Urquiola. Il catalogo è disponibile in italiano e in inglese.
Tra le pubblicazioni sarà inoltre disponibile l’Album RossoVico, a cura di Gabriele Neri con un contributo di Giulio Ridolfo, edito da Triennale Milano.
Con la mostra di Magistretti, la retrospettiva su Enzo Mari e il Museo del Design Italiano, Triennale Milano e il suo Museo portano avanti il percorso di approfondimento su alcuni dei più straordinari esponenti italiani della cultura del progetto (Mario Bellini, Osvaldo Borsani, Achille Castiglioni, Ettore Sottsass).
La mostra è stata resa possibile grazie a: Cassina, Main Partner; De Padova, Flou, Partner; Domus, Media Partner; Eni e Lavazza, Partner istituzionali di Triennale Milano, e Clear Channel, Institutional Media Partner di Triennale Milano.
Ingresso della mostra - Foto: Gianluca Di Ioia – courtesy: Triennale Milano
Allestimento - Foto: Gianluca Di Ioia – courtesy: Triennale Milano
Renato Guttuso, Sedia rossa libri e bicchiere, 1968 - Courtesy Galleria Mazzoleni
Ospite, Campeggi, 1996 - Foto: Gianluca Di Ioia – courtesy: Triennale Milano
Sonora, Oluce, 1976 – Vidun, De Padova, 1987 - Foto: Gianluca Di Ioia – courtesy: Triennale Milano
Piccy, Fumagalli, 1946 (re-edition Campeggi, 2021) - Foto: Gianluca Di Ioia – courtesy: Triennale Milano
Spiros, Acerbis, 1987 - Foto: Gianluca Di Ioia – courtesy: Triennale Milano
Eclisse, Artemide, 1966-67 - Foto: Gianluca Di Ioia – courtesy: Triennale Milano
Broomstick, Alias, 1979 - Foto: Gianluca Di Ioia – courtesy: Triennale Milano
Selene, Artemide - Foto: Gianluca Di Ioia – courtesy: Triennale Milano
Nuvola Rossa, Cassina, 1977 - modellino Nathalie, Flou, 1978 - De Padova, 2004 - Foto: Gianluca Di Ioia – courtesy: Triennale Milano
Questo sito non utilizza cookie di profilazione ma solo cookie tecnici per funzionare correttamente e cookie di Analytics per raccogliere statistiche anonime sulla navigazione. Continuando la navigazione su questo sito si accetta la Cookie PolicyX non mostrare pi�