20/12/2019 - Nel 2019 MCZha avviato tre collaborazioni con personaggi di spicco del design internazionale: Patricia Urquiola, Paola Navone e Michael Geldmacher, che hanno disegnato alcune delle novità di quest'anno. Fil rouge delle tre collaborazioni: i designer non avevano mai lavorato nel settore del fuoco. Hanno deciso di approcciarlo in maniera diversa, a seconda della loro esperienza e della loro personalità, ma sempre con l’apertura e la curiosità libera da preconcetti tipiche di chi vive un’esperienza per la prima volta, offrendo punti di vista originali e alternativi. Approfondiamo i progetti parlando con i diretti protagonisti: è la volta di Paola Navone, che racconta il suo rivestimento camino Saharainsieme ad Andrea Brosolo, Direttore Marketing di MCZ Group.
Come si colloca, all’interno della strategia di MCZ, la decisione di lavorare con designer del calibro di Patricia Urquiola, Paola Navone e Michael Geldmacher?
Andrea Brosolo: Collaborare con designer di grande esperienza nel mondo arredo ci ha permesso di ricollocare il fuoco al centro delle ultime tendenze dell’abitare. Sempre più i consumatori desiderano abitazioni belle da vivere in senso lato, quindi comode, attente ai consumi, sane e sostenibili. La riscoperta del fuoco domestico si colloca perfettamente in questa linea di tendenza.
Paola Navone, è la prima volta che lavora ad un progetto legato al fuoco. Quale è stato l’aspetto più interessante nell’entrare in questo settore?
Paola Navone: Il fuoco è un elemento con una forte componente metaforica, profondamente umano e per questo comune a tutte le culture, anche se con simbologie diverse. Del fuoco mi affascina il suo legame universale con gli uomini di tutti i luoghi e di tutte le epoche, per questo ho trovato interessante l’esperienza di “vestirlo” nel mio modo contemporaneo e un po’ nomade di pensare il design. Non l’ho immaginato con una connotazione geografica definita: per me il design è un’alchimia che si estende oltre le geografie e i confini. Il mio lavoro è sempre ispirato dai miei viaggi in Africa, in Asia, in Medio Oriente… Da decenni viaggio e respiro il mondo e tutto quello che sperimento converge in ciò che disegno. Mi sento un po’ come una “cacciatrice di tesori”: quando trovo qualcosa che mi attrae e che solletica la mia curiosità, spontaneamente lo assorbo proprio come una spugna. Prima o poi, in qualche forma, comparirà nel mio lavoro.
Ha un iter abituale per i suoi progetti?
Paola Navone: Il mio non è un vero e proprio Iter, ma è più un’attività involontaria. Ogni giorno, 24 ore su 24, il mio cervello capta le cose che passano sotto gli occhi. Ogni volta che qualcosa attira la mia attenzione, finisce nella mia testa come in una sorta di grande bidone. Raccolgo di continuo tutte queste informazioni, non è mai un processo razionale o forzato. È qualcosa che accade spontaneamente ovunque io vada, qualunque cosa io stia facendo, un istinto naturale a “catturare” le cose. Quando inizio un nuovo progetto, come per magia, vengono a galla le informazioni che ho immagazzinato nella mia testa.
È andata così anche quando ha disegnato Sahara, il rivestimento per camino di MCZ?
Paola Navone: Per Sahara abbiamo interpretato la magia del fuoco, usando un materiale non convenzionale, poetico e decorativo come le zellije, le tradizionali piastrelle in ceramica naturale modellata a mano, tipiche del Marocco. Ciò che rende le zellije molto speciali è la loro irregolarità: ogni piastrella è unica e diversa dalle altre per la tonalità, la brillantezza e la trasparenza dello smalto. I riflessi cangianti della superficie smaltata raccontano la poesia e la bellezza un po’ imperfetta che appartiene alle cose fatte a mano.
Come è andata la collaborazione tra Paola Navone ed MCZ?
Paola Navone: Quando ho scoperto il mondo MCZ, il savoir faire dell’azienda mi ha conquistato. Lavorare con MCZ è stata per me una bellissima avventura creativa. La speciale capacità dell’azienda di combinare la poesia del camino domestico, l’energia del fuoco e la performance tecnologica di altissimo livello è il punto di forza da cui siamo partiti. Tutto il resto è venuto da sé.
Andrea Brosolo: Paola si esprime al meglio quando lavora a “briglie sciolte”. Non è un caso se il simbolo che più le piace è quello del pesce. È un animale libero, difficile da acchiappare, esattamente come lei. Per questo abbiamo volutamente affidato a Paola il design di un rivestimento camino. Tra tutti i nostri prodotti, è effettivamente quello con meno limitazioni tecniche, che dà più spazio alla creatività. Si può giocare con forme, colori e materiali, con l’unico vincolo della presenza di una fiamma viva. Sahara è un rivestimento abbinabile a due dei nostri camini, uno a legna e uno a pellet. Vivo 90 Wood è caratterizzato da ingombro e peso contenuti, che permettono un’installazione più facile e veloce rispetto ad altri caminetti a legna. Vivo 90 Pellet è un camino a pellet dal formato panoramico, orientato alla massima praticità d’uso e gestibile anche via smartphone.
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