26/06/2018 - (in)complete è l’installazione pensata da Aldo Cibic, che il Caffè Florian presenta in occasione della Biennale di Architettura 2018, fino all’8 settembre 2018.
Lo storico Caffè di Venezia - ai cui tavoli fu decisa l'istituzione della prima Mostra Internazionale d'Arte della Biennale alla fine del XIX secolo – prosegue nel suo rapporto con l’arte contemporanea attraverso Unica - curata da Stefano Stipitivich, direttore artistico del Caffè Florian - rassegna che coinvolge personalità di fama internazionale a cui viene chiesto di reinterpretare gli spazi del Caffè.
Protagonista di questa edizione è Aldo Cibic, con un’installazione che fa da cornice al suo ultimo progetto di ricerca: (in)complete, una piattaforma informatica per cercare di indagare e capire i temi rilevanti del nostro tempo.
Teatro dell’installazione è l’evocativa Sala Cinese, che diventa per l’occasione il luogo di incontro tra reale e virtuale.
L’opera di Cibic si presenta come una reinterpretazione in chiave contemporanea di una alcova veneziana: tre pareti di canne di plexiglass colorato e retroilluminato ospitano uno schermo che mette in scena una piattaforma informatica in continua evoluzione, coinvolgendo gli spettatori in un’indagine su temi di estrema attualità legati alla natura, alla società, al rapporto con le tecnologie e al futuro del design.
L’installazione diventa l’estensione della storica sala, e si integra con grande sensibilità e armonia al genius loci del Florian: un esempio di come un segno fortemente contemporaneo possa convivere felicemente con un pezzo di storia di Venezia.
(in)complete è infatti un’installazione interattiva e partecipativa. Mentre su un monitor è proiettata una nuvola colorata in movimento che illustra con dati e percentuali le risposte fin qui sperimentate, i visitatori vengono invitati a fornire il proprio contributo rispondendo a un questionario online anonimo, composto da 16 domande.
I dati così raccolti vengono visualizzati in tempo reale sul grande schermo dell’installazione. Ogni questionario genera un modello 3D, che presenta una forma unica per ciascun intervistato, e che gli verrà inviato per email.
Si contribuisce così a creare un’intelligenza collettiva che assume l'aspetto di una nuvola colorata in continuo movimento, che cambia al crescere dei dati.
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