L'intento era recuperare la preesistenti 'shophouse' – tipologia architettonica vernacolare dell'est asiatico - esplorandone le possibilità spaziali e interpretando il 'nuovo' non come un 'estensione posteriore' ma come 'inserimento'.

La piscina monolitica al primo piano enfatizza la linearità dello spazio permettendo allo sguardo di percorrere la casa nella sua interezza, dall'ingresso fino all'area posteriore.

Questa idea di linearità è estesa anche alle aree private ai piani superiori. Il progetto sperimenta la continuità dello spazio attraverso una serie di scale ad anello che attraversano la shophouse. Al centro di questo 'ciclo continuo' vi è il lucernario che “sottolinea l'interfaccia vitale e bagna questo spazio angusto lineare con luce del sole splendente e connette visivamente le diverse parti della casa”.

Attraverso questi gesti spaziali e formali, il dialogo tra il vecchio e il nuovo è costantemente in discussione e nuove scoperte vengono rivelate attraverso variazioni di geometria, altezza, volume e materiale.