27/07/2010 - È ispirato alla fenice, animale mitologico, il monumento disegnato dallo studio Architecture and Vision, guidato dall’italiano Arturo Vittori e dallo svizzero Andreas Vogler, vincitore del concorso di progettazione per la realizzazione di un'opera d'arte da collocare in via Porta Messina, nell'area della Piazza della Memoria.
L’intervento rientra nell'ambito dei lavori di riqualificazione ed arredo urbano connessi al Programma Integrato Strategico Sistemi Commerciali promosso dall’amministrazione locale. La competizione chiedeva ai partecipanti di pensare a un nuovo elemento artistico-architettonico capace di “contribuire in maniera sostanziale a definire e distinguere la nuova immagine complessiva dello spazio, attraverso una sua caratterizzazione tridimensionale, innescando un reale processo di identificazione nella memoria collettiva positiva della città e di sensibilizzare la cittadinanza a nuovi linguaggi artistici”.
La sistemazione della nuova piazza presenterà, a corredo dell'opera, una pavimentazione a caleidoscopio in pietra lavica e dorata di Mistretta, con elementi trasparenti, in una visione metaforica del passato. Previste sedute laterali, rivestite in pietra bianca di Mirto e muretti laterali esterni rivestiti in pietra lavica. L´illuminazione della piazza, che già fruisce di una certa quantità di luce proveniente dagli impianti di via Garibaldi e via V. Emanuele, sarà con corpi illuminanti bassi, posizionati al di sotto dei sedili, e proiettanti sul piano pavimentato in maniera diffusa.
“Messina è sempre stata ricostruita dalla sua gente non solo nel ricordo prezioso di quello che è stato, ma soprattutto nello spirito fiducioso di un futuro positivo. Il nome che abbiamo scelto per la nostra proposta è ‘La Fenice’, simbolo della speranza che rinasce ogni volta ‘più gloriosa’ dalle proprie ceneri. L’opera nasce dalla memoria storica della città di Messina e cresce alimentata dalla vita e dalle aspirazioni dei suoi cittadini”, spiegano dal team vincitore.
“L’opera emerge dal suolo in modo sinuoso creando un dialogo tra la terra e il cielo, tra il mare e la città. Memoria della sua origine e prospettiva del futuro. La sua forma geometrica dialoga con il motivo della pavimentazione a caleidoscopio di Piazza della Memoria con la quale si armonizza divenendo un tutt’uno. I frammenti della passata identità di Messina ritrovano una preziosa unità, nessuna memoria viene persa ma ritorna viva e rinnovabile. Le diverse angolazioni delle superfici riflettenti mostrano il movimento e le luci della città, divenendo il caleidoscopio del presente: la vita di Messina e l’innato impulso dell’uomo a esplorare nuovi orizzonti a captare ogni elemento, dal più vicino al più lontano, in una continua ricerca di conoscenza nuova.
Il monumento, all’apparenza monolitico è in evoluzione continua. La dualità tra dimensione ‘statica’ e ‘dinamica’ rappresenta il ciclo della vita che trova nella Fenice il suo simbolo universale. ‘La Fenice’ regala ai cittadini un prezioso gioco di riflessi di luci e colori specchiando gli elementi che la circondano come: cielo, mare, persone, alberi, edifici. Giorno e notte questi riflessi vengono proiettati sulla piazza e sui palazzi limitrofi. L’Opera alimenta la sua bellezza mutevole col passare del tempo e contemporaneamente lascia all’osservatore la possibilità di riflettere sulla drammatica memoria del passato infondendo con la sua bellezza la fiducia in una visione positiva del futuro”.
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Architecture and Vision
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